Gli scienziati, a partire da Margherita Hack, considerano l'esistenza di altre forme di vita, estremamente plausibile. Tra gli scienziati, anche gli astronomi della Specola Vaticana, concordano.
Tutti però, rimangono dell'idea, che sia impossibile, praticamente entrare in contatto con queste forme di vita, per i limiti imposti dalle leggi della Fisica.
Si parte dunque dal presupposto, che ci siano solo forme di vita più evolute delle nostre. (Su quali basi???) Ove se queste forme di vita, tentassero di inviarci dei segnali, noi non si sarebbe in condizioni di captare i segnali. Fin qui la Scienza.Margherita Hack ha scritto:Il pianeta scoperto più simile alla Terra dista da noi venti anni luce. Per raggiungerlo e verificare servirebbe un’astronave capace di viaggiare almeno a un centesimo della velocità della luce e ci vorrebbero comunque 2000 anni. L’alternativa reale è il progetto SETI: dal ‘64 dei telescopi sono puntati su pianeti simili alla terra e aspettano dei possibili segnali intelligenti. Ma la probabilità di captarli è bassa poiché per comunicare serve che il livello di sviluppo delle civiltà sia circa lo stesso e la nostra è troppo giovane.
Personalmente, (e non è solo mia opinione), ritengo un'impostazione dogmatica, (che funziona in Teologia, ma non nelle Scienze esatte), pensare che i princìpi di Fisica da noi acquisiti, siano quelli, indipendentemente dallo sviluppo tecnologico.
La questione, rimane il limite "insuperabile" della velocità della luce.
Ove gli scienziati, con cognizione di causa, affermano certamente che quel limite non è superabile. Ma affermare che è insuperabile indipendentemente dallo sviluppo tecnologico, mi pare un'impostazione assoluta, che contraddice il metodo scientifico.
Galileo, Leonardo, Cartesio, in definitiva, ci hanno insegnato che un fatto è vero, se è verificato, ripetibile, e rimane tale fino a prova del contrario. Non escludendo a priori ogni ipotesi del contrario.
Alla fine, nessuno di noi ha idea che tipo, in quantità e in qualità, di sviluppo tecnologico ci possa essere sulla Terra, da qui a 5000 anni.
I sognatori, del resto, hanno sempre preceduto gli inventori e gli scienziati.
Chi ci dice dunque, che fra un migliaio di anni (ammesso che il mondo ci sia ancora), non ci sarà uno sviluppo tecnologico tale che, sarà possibile produrre in modo esponenziale una quantità abnorme di energia, atta a creare un campo di forza capace di scagliare un oggetto, oltre la velocità delle luce????
Non sarebbe più corretto affermare: "Allo stato delle nostre conoscenze scientifiche, non è possibile superare la velocità della luce!"??? Se poi dovessimo continuare a dire questa frase "per sempre", non muore nessuno.
Del resto, il piede nello spazio, lo abbiamo messo solo il secolo scorso!!! Siamo neonati, che ancora devono essere svezzati.
Fare dichiarazioni, come se frequentassimo lo spazio da 20 secoli, mi pare azzardato...