Fonte: http://www.ansa.it(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN - L'indissolubilità del matrimonio cristiano va rispettata e la Sacra Rota non deve cedere a ''richieste soggettivè'. Duro richiamo da parte di Benedetto XVI che ha ricevuto i componenti del Tribunale della Rota Romana. Un richiamo specifico è stato fatto dal papa anche agli avvocati, chiamati a ''evitare con cura'' di assumere il patrocinio di cause che ''non siano oggettivamente sostenibili''.
Bene ha fatto Benedetto XVI, (come già il suo illustre predecessore Giovanni Paolo II il grande), a richiamare la Sacra Rota.
Compito della Sacra Rota, è quello di verificare se un matrimonio è nullo. Non quello di annullare matrimoni (che è cosa diversa!).
Un matrimonio è nullo, se io ho sposato quella persona, contro la mia volontà, e in pochissimi altri casi, tassativamente previsti.
Il fatto che il mio non sia il matrimonio da favola che sognavo, non è causa di rilevazione di nullità.
Nessuno è obbligato a sposarsi. Nessuno è obbligato a sposarsi con quella particolare persona. (E nessuno è obbligato a sposarsi in chiesa).
Chi, nella propria libertà, decide di sposarsi in chiesa, sa prima a cosa può andare incontro. È una sua libera scelta. Con tutte le conseguenze negative o positive, che questa scelta può comportare.
Troppe "voci" si sentono in giro, di gente che ottiene la rilevazione di nullità, sborsando soldi, non si sa bene a chi, e non si sa bene per quale ragione.
Né si comprendono alcune "acrobazie con triplo salto mortale avvitato" giudirico-teologiche, atte a motivare alcune discutibili rilevazioni di nullità!
Il solito dio denaro! Non a caso a suo tempo, Giovanni Paolo II il grande, non si limitò a un richiamo, ma mise proprio sotto inchiesta la Sacra Rota. Ma con tutta la buona volontà, non è facile, togliere il marcio da certe realtà.
Anche tra gli apostoli, c'era Giuda...
E questo produce una doppia ingiustizia: viene attribuita una rilevazione di nullità, a un matrimonio che in realtà non è nullo; questa rilevazione, la ottengono solo i ricchi, e i poveri, volenti o nolenti, devono accettare la loro situazione! (Anche quando magari, è un matrimonio davvero nullo!!!!).
Il matrimonio cristiano, non è: "io sto con quella persona, finché lo sento, finché ci sto bene"; ma è: "io rimango con quella persona, nonostante tutto"; indipendentemente dal fatto che ci stia bene o male! Salvo i casi, appunto, tassativamente previsti. Oggettivi, non soggettivi!
"Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna (o della donna rispetto all'uomo), non conviene sposarsi!".
...
"Chi può capire capisca!"
"Sì sì; no, no!".
"Non ci si può prendere gioco di Dio"... anche se uno ottiene la rilevazione di nullità, per vie "discutibili", Dio sa, se quel matrimonio è davvero nullo o meno!!!! (Così come sa se è nullo o meno, anche se la sentenza è contraria! O se non si hanno i soldi per avviare l'azione legale, presso il Tribunale Ecclesiastico!).