v Cap. 1 - Laicato – Movimenti – Congreghe
Laici Movimenti
Oggi la partecipazione alla S. Messa e la comunione non è sufficiente per essere cristiani
Al di fuori dell’ambito ecclesiale, parlare di Gesù Cristo è assurdo. Si vive in un mondo scristianizzato,
quindi i movimenti, che sono un espressione di vita ecclesiale (anche in ossequio a quanto espresso dal
Concilio Vaticano II nei suoi decreti), sono una ricchezza, una forza, una manifestazione dello Spirito
che non si può lasciar passare senza accoglierla; tutti i presbiteri siano incoraggiati ad avere nella loro
parrocchia un movimento laicale, poiché si sente molto spesso di presbiteri poco disponibili nell’aprire
le porte della parrocchia ai laici.
Uno dei grandi frutti del Concilio Vaticano II è stata la riscoperta, da parte dei tanti fedeli laici, della
loro vocazione e missione cristiana. E questo dato di fatto è da annoverare tra i “segni dei tempi” più
eloquenti e più promettenti della nostra epoca. I fedeli laici diventano sempre più soggetti attivi,
protagonisti, della missione della Chiesa sia in seno alle comunità cristiane che al di fuori di esse, cioè
nell’evangelizzazione del mondo.
Giovanni Paolo II ha detto: “lo Spirito Santo spinge oggi la Chiesa a promuovere la vocazione e
la missione dei laici. La loro partecipazione e corresponsabilità nella vita della comunità e la loro
multiforme presenza di apostolato e di servizio nella società ci inducono ad attendere con speranza,
all’alba del terzo millennio, un epifania matura e feconda del laicato” (1).
ispirazione dello Spirito Santo?. Che ruolo e che importanza riconosce loro la Chiesa nella moderna
evangelizzazione?