Un Dio vicino alla nostra debolezza
La confessione è dunque l’incontro col perdono divino, offertoci in Gesù e trasmessoci mediante il ministero della Chiesa. In questo segno efficace della grazia, appuntamento con la misericordia senza fine, ci viene offerto il volto di un Dio che conosce come nessuno la nostra condizione umana e le si fa vicino con tenerissimo amore. Ce lo dimostrano innumerevoli episodi della vita di Gesù, dall’incontro con la Samaritana alla guarigione del paralitico, dal perdono all’adultera alle lacrime di fronte alla morte dell’amico Lazzaro… Di questa vicinanza tenera e compassionevole di Dio abbiamo immenso bisogno, come dimostra anche un semplice sguardo alla nostra esistenza: ognuno di noi convive con la propria debolezza, attraversa l’infermità, si affaccia alla morte, avverte la sfida delle domande che tutto questo accende nel cuore. Per quanto, poi, possiamo desiderare di fare il bene, la fragilità che ci caratterizza tutti ci espone continuamente al rischio di cadere nella tentazione. L’Apostolo Paolo ha descritto con precisione questa esperienza: “C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (Rom 7,18s). È il conflitto interiore da cui nasce l’invocazione: “Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” (Rom 7, 24). Ad essa risponde in modo particolare il sacramento del perdono, che viene a soccorrerci sempre di nuovo nella nostra condizione di peccato, raggiungendoci con la potenza sanante della grazia divina e trasformando il nostro cuore e i comportamenti in cui ci esprimiamo. Perciò, la Chiesa non si stanca di proporci la grazia di questo sacramento durante l’intero cammino della nostra vita: attraverso di essa è Gesù, vero medico celeste, che viene a farsi carico dei nostri peccati e ad accompagnarci, continuando la sua opera di guarigione e di salvezza. Come accade per ogni storia d’amore, anche l’alleanza col Signore va rinnovata senza sosta: la fedeltà è l’impegno sempre nuovo del cuore che si dona e accoglie l’amore che gli viene donato, fino al giorno in cui Dio sarà tutto in tutti.
Bruno Forte - Arcivescovo di Chieti-Vasto
L'incontro del perdono
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Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
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- Miriam
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Re: L'incontro del perdono
Molte volte mi sono ritrovata a parlare del sacramento della riconciliazione come una cosa faticosa che si preferisce evitare. Spesso le domande che ci turbano su questo sacramento sono davvero tante da impedirci di viverlo pienamente.
Vi è mai successo?
Vi è mai successo?
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Re: L'incontro del perdono
Ieri ho avuto l'incontro con i ragazzi di seconda media al catechismo, abbiamo parlato del perdono e del sacramento della riconciliazione.
Una ragazza mi dice: "Io non mi voglio confessare, mi vergogno!".
Seconda ragazza: "Io non mi voglio confessare, non ho voglia di raccontare le mie cose ad una persona anche se è il prete!".
Mi rendo conto che sono ragazzi di 12-13 anni, ma noi adulti?
Spesso parlando con adulti mi sento dire la stessa cosa.
Io ho sperimentato nell'Amore il perdono, mi sono sentita molto amata da Dio
Chiedo perdono al Signore se ogni tanto me ne dimentico e faccio fatica anche a comunicarlo a coloro che Lui mi mette accanto.
Una ragazza mi dice: "Io non mi voglio confessare, mi vergogno!".
Seconda ragazza: "Io non mi voglio confessare, non ho voglia di raccontare le mie cose ad una persona anche se è il prete!".
Mi rendo conto che sono ragazzi di 12-13 anni, ma noi adulti?
Spesso parlando con adulti mi sento dire la stessa cosa.
Io ho sperimentato nell'Amore il perdono, mi sono sentita molto amata da Dio
Chiedo perdono al Signore se ogni tanto me ne dimentico e faccio fatica anche a comunicarlo a coloro che Lui mi mette accanto.