Il Pastore non deve essere una canna di palude che si piega secondo il soffio del vento, un servo dello spirito del tempo. L’essere intrepido, il coraggio di opporsi alle correnti del momento appartiene in modo essenziale al compito del Pastore. Non deve essere una canna di palude, bensi – secondo l’immagine del Salmo primo – deve essere come un albero che ha radici profonde nelle quali sta saldo e ben fondato. Ciò non ha niente a che fare con la rigidità o l’inflessibilità. Solo dove c’è stabilità c’è anche crescita.
Questo ha affermato oggi Benedetto XVI, nell'omelia odierna relativa alla Messa di ordinazione di 5 vescovi. Il testo, è rivolto innanzi tutto a se stesso, quale Pastore della Chiesa Cattolica, e per tutti i vescovi, in termini generali. Ma in termini particolari, è una frecciatina contro alcuni "teologi", che stanno smarrendo la retta via, proponendo il sacerdozio alle donne, assolutamente sbagliato e contrario al Vangelo, in quanto fu Cristo Signore, a stabilire nella Sua sovranità solo e soltanto uomini quali apostoli e discepoli speciali, escludendo deliberatamente le donne. Peraltro, se si consentisse erroneamente il sacerdozio alle donne, il passo successivo, dire che dovremmo essere tutti indistintamente sacerdoti, sarebbe breve. Siamo tutti (uomini e donne), sacerdoti, re e profeti (in senso lato); ma in senso stretto lo sono solo alcuni uomini (maschi). Così ha stabilito il Figlio di Dio. E Dio Padre, ha stabilito che Suo Figlio si facesse uomo (maschio). O qualche folle "teologo" ha da ridire anche su questo punto??
Diverso è il discorso di quei teologi (qui si senza virgolette), che propongono l'abolizione del celibato dei preti. Questa è questione di cui si può parlare, purché venga fatto con le dovute modalità, e senza pretese, perché nulla è dovuto, se non il rispetto, il rispetto innanzi tutto verso un pontefice come Benedetto XVI, che si mostra fedele al Vangelo, fedele a Cristo Signore, sulla scia dei suoi immediati predecessori, particolarmente, Giovanni Paolo II il grande, che pur avendo esaltato come nessuno, il ruolo della donna nella Chiesa, ha confermato per l'ennesima volta, che le donne, non possono e non potranno mai diventare sacerdoti, perché è contrario al Vangelo. Se Cristo, avesse voluto donne come sacerdoti, la prima, sarebbe stata Sua Madre: Maria. Non lo ha consentito nemmeno a lei, che era senza peccato.
Ergo: Cristo non vuole donne quali sacerdoti. La gente se ne deve fare una ragione. Compresi questi "teologi".
Almeno, nonostante questi cenni di "apostasia", con Benedetto XVI possiamo stare tranquilli sul fatto che la Chiesa, al presente, è guidata da un uomo che fa gli interessi di Cristo, e non altri interessi. Ma qui si deve vigilare. Perché in teoria, queste idee sbagliate e contrarie alla dottrina e al Vangelo, potrebbero insinuarsi nella testa di qualche cardinale che domani diventerà papa. Preghiamo Dio, perché il collegio dei cardinali, sia formato sempre e solo da uomini fedeli a Cristo e al Suo Vangelo.