La vergogna di Napoli

La vergogna di Napoli
(Ovviamente, senza fare di tutta l'erba un fascio. A Napoli, ci sono tantissime persone per bene, la maggioranza; ma questi, sono animali, nel senso spregiativo. Però ora, i cittadini di Napoli per bene, la stragrande maggioranza, devono dimostrare coi fatti di dissociarsi da questa gente, in modo forte ed esplicito! Chi tace, acconsente! Ed è complice! Si deve dare solidarietà ai Medici, agli Infermieri, agli Operatori Sanitari, ai Carabinieri!).

Un delinquente (tale per definizione è chi pone in essere una rapina o un furto! Così è!) di Napoli di quindici anni tenta di derubare con una pistola (pare finta) un carabiniere di 23 anni, in borghese, fuori servizio. Il carabiniere, giustamente, reagisce e gli spara, essendo la pistola apparentemente vera (e puntata alla tempia!). Ma non basta. Un gruppo di persone per... "ritorsione", ha gravemente danneggiato il pronto soccorso di un Ospedale di Napoli. Senza contare il fatto che 4 colpi di pistola, sono stati sparati contro una caserma dei Carabinieri.
Di chi è la colpa? Del ragazzo di quindici anni che è morto! Sì, è tutta sua! Chi gli ha detto di andare a rubare? Se invece di rubare, di fare il delinquente, si fosse messo a studiare o giocare al pallone, non sarebbe successo nulla. È tutta colpa sua! E colpa della sua famiglia! Data la reazione, per cui è stato danneggiato il pronto soccorso, si deve presumere che si tratti di una famiglia di delinquenti che si muove in un ambito di delinquenza. Se questo fosse uno Stato serio, la Legge, dovrebbe individuarli tutti, obbligarli a risarcire i danni (i proventi quasi sicuramente illeciti) sbatterli dentro e buttare via la chiave! Per la Cronaca, questo ragazzo delinquente morto, in un suo profilo social, a 13 anni scriveva: "Perché uccidere, quando si può torturare?". Frase agghiacciante, che fa capire da che razza di contesto culturale-sociale proviene. Un contesto di ignoranza, delinquenza, illegalità. Amici e parenti, quando un ragazzo di quindici anni muore, piangono e pregano, e se qualcuno ha sbagliato, sporgono regolare denuncia. Non vanno a danneggiare un pronto soccorso! Qualcuno ha sbagliato: sì, la famiglia che l'ha educato in malo modo! E si ricorda: se non andava a rubare, non sarebbe successo nulla! La colpa è del ragazzo e della famiglia!
Invece di vedere se era possibile donare gli organi, sono andati a distruggere un pronto soccorso, in questo momento di emergenza sanitaria, mettendo in difficoltà non solo medici e infermieri che non c'entrano nulla, ma anche malati! Che dire? Persone Meravigliose.
Appelliamoci alla Giustizia Divina, perché quella umana, almeno in Italia, sarà sempre insufficiente!
Il padre dichiara: “Voglio giustizia per mio figlio. Lavorava, era un bravo ragazzo, e me lo hanno ammazzato”.
Un bravo ragazzo, non va a fare rapine! Quindi, non era un bravo ragazzo! I fatti oggettivi contano!
Un bravo ragazzo, va a fare volontariato, studia, aiuta le persone in difficoltà, difende i deboli, collabora con le Forze dell'Ordine! Prega. Va dietro alle ragazze! Non va a fare rapine! Punto! E poi... lavorava... Che lavoro faceva? Se lavorava, perché andava a fare rapine? C'è gente che non ha lavoro, e non va a fare rapine! Quella è brava gente!
Si conferma il contesto delinquenziale! A parte il fratello con precedenti, la zia va giustificare il fatto che se uno ha problemi economici, può capitare che faccia qualche reato! Convinta lei! Se sei povero, e hai quindi bisogno, chiedi la carità! Ma non vai a rubare! Oggi, c'è anche il reddito di cittadinanza! Quindi, se aveva problemi economici, in che senso lavorava? Considerano il fare rapine un lavoro?

Alla fine i veri colpevoli, sono i genitori e la famiglia! Anche il delinquente quindicenne, in fondo, è vittima della sua famiglia!