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Incompetenza e superficialità di alcuni giornalisti

Inviato: venerdì 13 aprile 2012, 15:53
da Venerabile Beda
In questi giorni, si è parlato di un parroco, che giustamente, ha negato, anzi, ha posticipato la Prima Comunione a un bambino disabile. La Stampa, senza indagare, approfondire, verificare in dettaglio, limitandosi a dar credito a una madre ferita, che fatica (comprensibilmente) ad accettare la realtà, ha attaccato con superficialità la diocesi, il vescovo, il parroco.

Ecco però come sono andati i fatti:

http://www.avvenire.it

In breve, i genitori, sapevano benissimo che il bambino non era ancora pronto a ricevere la Comunione, in quanto è ancora in corso d'opera la formazione. I genitori però, autonomamente, si sono convinti che il figlio dovesse per forza essere come gli altri compagni, quando così non è: ha bisogno di più tempo. Speravano forse, che il parroco prima dicesse una cosa e poi ne facesse un'altra. Che prima dicesse: "Solo una carezza" e poi no. E ai genitori questo non è andato giù. E per reazione, hanno accusato ingiustamente e falsamente la Chiesa. Ora, lasciamo perdere il fatto che questi genitori sono sposati solo al Municipio. Ma dico... pretendere un Sacramento (che non è un diritto; nemmeno di un bambino disabile!!! Ma un dono!!!) attraverso l'inganno, la menzogna e forse un tentativo di ricatto implicito, cosa significa davanti a Dio??? Che facciamo??? "Se non mi dai la Comunione, chiamo la Stampa o chiamo Striscia la Notizia"? A questo siamo?
I disabili, godono sì di particolari deroghe, ma nelle forme e nei modi stabiliti dalla Chiesa, non dai genitori. La Chiesa giustamente, cerca di fare questo con Carità, con dialogo, ecc., coinvolgendo i genitori. Però se la gente non accetta la realtà e cambia le carte in tavola... addio.

La madre però, va compresa. Fermo restando che ha sbagliato. Totalmente. Quelli che non vanno compresi, sono i giornalisti che hanno sparato a zero, senza indagare, approfondire, verificare, parlando con superficialità per sentito dire... Non è molto professionale.

Per non parlare delle persone, che parlano sempre, inevitabilmente a vanvera, con superficialità e per sentito dire. Il bello è che alla fine, la Verità viene sempre fuori. Solo che questi, la lezione, non la vogliono imparare: nel dubbio, si tace. Nel non verificato, si tace.