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Oltre Hallowen, nuovi orizzonti

Inviato: lunedì 31 ottobre 2011, 13:06
da Lella
Oltre Halloween, Nuovi Orizzonti



di Antonio Giuliano

31-10-2011


Questa volta l’acqua alta non c’entra. I canali di Venezia in questi giorni sono invasi da strani gondolieri. Sono i Cavalieri della Luce della Comunità Nuovi Orizzonti, circa duecento giovani impegnati come ogni anno a trasformare la notte lugubre e commerciale di Halloween (del 31 ottobre) in un’occasione per scoprire la vita felice e senza maschere dei Santi (ricordati proprio il 1 novembre). “Canali di gioia per te” è il titolo dell’iniziativa che sta portando nelle scuole, nei pub, nelle discoteche e nei luoghi di aggregazione giovanile della città lagunare l’annuncio torrenziale di un’altra vita che già su questa terra ti assicura il centuplo della felicità e che non finisce. E Venezia è solo capofila di altre città toccate da questo fiume di giovani testimoni del Vangelo.

«Sono le nostre missioni di strada – spiega Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti la Comunità che da vent’anni si prende cura di chiunque viva situazioni di disagio sociale (tossicodipendenti, emarginati, prostitute, ecc.). È un impegno che abbiamo sin dalle origini, nel 1991, quando cominciai ad andare alla Stazione Termini e in altre zone calde di Roma. Ma dal 1998 abbiamo istituzionalizzato l’evangelizzazione di strada e oggi incontriamo ogni anno 2 milioni di persone. Tutto nasce dal desiderio di condividere con quanti più giovani possibili la scoperta che ci ha cambiato la vita: Cristo, il segreto della nostra gioia. Le vie che il mondo ci propone per avere la felicità in realtà ti portano al vuoto, alla disperazione, alla solitudine. E tanti di noi sono stati ingannati dai paradisi artificiali…».

Non è affatto casuale che le missioni si concentrino nella notte di Halloween… «Noi invece – replica Chiara Amirante – vorremmo ricordare la vigilia della festa del 1 novembre, l’invito per ogni uomo a vivere senza maschere la grande chiamata all’amore da parte di Cristo, proprio come i santi fratelli che ci hanno preceduto. Viviamo già in una società in cui conta apparire più che essere. E i giovani pur di essere accettati sono disposti ad indossare le varie maschere: dal “duro” al playboy... Il dramma è che spesso i giovani non solo non si sentono accettati e amati, ma si sentono profondamente soli. Paradossalmente nella società della comunicazione passiamo ore su Internet coperti da uno schermo, cercando di far vedere solo le parti ideali di noi stessi. E così nei luoghi di aggregazione: puoi ritrovarti in una discoteca di mille persone ma sentirti immensamente solo».

In realtà c’è poco da mascherarsi: «Per me – dice la fondatrice di Nuovi Orizzonti – Halloween non è solo una carnevalata. Mi viene da piangere al pensiero che tanti giovani ogni giorno assumono delle maschere e cadono nel piacere illusorio delle droghe. Quelle maschere mi ricordano la triste realtà del popolo della notte, tutti quei volti incontrati in questi anni, sguardi segnati dalla morte nel cuore. Eppure molti di loro oggi hanno fatto l’esperienza della resurrezione».
Nella notte in cui si vuole esorcizzare la morte, viene così celebrato l’autore della vita. Il culmine della missione è proprio “La luce della notte”, un momento di preghiera di fronte al Santissimo. «Oggi non sappiamo più cosa vuol dire pregare. Come ogni arte richiede un po’ di impegno e di sacrificio, ma man mano che ne sperimenti l’importanza, capisci che non puoi farne a meno. Come il fisico se non lo nutri va in anoressia, così è per lo spirito. È solo pregando che ricevi una pace nuova nel cuore».

E i frutti continuano ad essere sorprendenti sostiene Chiara Amirante: «I giovani che abbiamo incontrato e che hanno deciso di vivere seriamente il Vangelo come Cavalieri della Luce sono ormai più di 180 mila. Noi partiamo dalla certezza che ogni giovane cerca quella gioia infinita che solo Cristo può dare. Per cui quando uno incontra dei suoi coetanei disposti a scendere in strada, magari a esser presi in giro, solo per raccontare la propria storia, si accorge che nei loro occhi c’è una scintilla di luce. In un mondo in cui i ragazzi sono abituati a vivere di fiction, ti rendi conto subito se il volto di una persona trabocca di gioia o se è solo un sorriso da spot pubblicitario. Comprendono che nello sguardo di chi si sforza di vivere il Vangelo c’è quel qualcosa in più che tu stai cercando. I ragazzi che sono in comunità e che adesso sono impegnati a testimoniare ad altri questo messaggio di speranza, non sono stati colpiti da quello che gli è stato detto, ma dalla gioia incredibile dei loro amici che prima vivevano di spaccio, di violenza e di disperazione. I giovani sono sensibili ai testimoni piuttosto che ai maestri. È molto diverso ascoltare uno che vive la pienezza della gioia piuttosto che qualcuno che mi parla dell’importanza di non fare uso di sostanze».

Una sfida che mira a cambiare il mondo, ma non di certo alla maniera degli indignati: «È molto triste – afferma Chiara Amirante – pensare che ci sono giovani così pieni di rabbia da sfasciare le città, sebbene spesso vengano manipolati. Però negli stessi giorni in cui Roma veniva devastata, noi eravamo in 8 mila attorno al Papa per portare nelle strade, un altro fuoco, quello dell’amore. Quei ragazzi rabbiosi sono un ulteriore invito per noi ad impegnarci di più, perché sempre meno giovani possano manifestare la loro sofferenza il loro disagio in quel modo assurdo. Per far scoprire agli altri che la vera rivoluzione è quella del Vangelo».

C’è bisogno di un’inversione di rotta: «Dobbiamo trasformare l’egoismo del nostro tempo, l’idea che possiamo e dobbiamo avere tutto e subito, senza nessun sacrificio per il bene degli altri. Pensiamo a quante ferite profonde lascia la sessualità usa e getta. E quante occasioni mancate per ascoltare chi non si sente ascoltato da nessuno. Io non mi stancherò mai di dirlo: sarebbe sufficiente un numero anche esiguo di cristiani determinati a vivere il messaggio di un Dio venuto tra noi, per suscitare una rivoluzione senza eguali. La mia non è un’utopia, ma il frutto dell’esperienza. Anche Nuovi Orizzonti è partita da 10 ragazzi accolti e ora siamo presenti in diversi Paesi del mondo. Centinaia di migliaia di persone hanno cambiato la loro vita e si sono sentiti inondati da una gioia incredibile quando un raggio dell’amore ha illuminato il loro percorso di buio».

Re: Oltre Hallowen, nuovi orizzonti

Inviato: lunedì 31 ottobre 2011, 17:36
da Venerabile Beda
Molto bella questa relazione del Bene che si mette in azione, avendo i giovani come protagonisti. Bello il parallelismo dei giovani che da una parte, mettono Roma a ferro e fuoco (anche se in mezzo c'era qualche "adulto"... anagraficamente), e dall'altra, un'altra tipologia di giovani, di ben altra pasta, che si dedica al Bene, al volontariato, nelle sue più svariate forme. La dicotomia tra il distruggere e il costruire.