Angolo di cielo

La visita di Benedetto XVI in Germania, si sta mostrando un successo oltre che un evento storico. Le annunciate contestazioni, sono state costrette dalla forza dei fatti e dalla forza della Verità, a fare un passo indietro. La comprensione, verso chi scandalizzato abbandona la Chiesa a causa di alcuni "preti" rei di pedofilia; l'attenzione alla tematica ecologica, e soprattutto, il rilevare la presenza di una certa verità, nelle posizioni di Lutero, ha di fatto e sta di fatto, spiazzando tutti quanti, e non di poco. Benedetto XVI, ha reso esplicito, ciò che non era stato abbastanza esplicato finora: Lutero, non aveva torto in riferimento alle critiche alla Chiesa del tempo, che si era (sbagliando) allontanata dal Vangelo (se non in tutto in parte); fermo restando che da una posizione di non torto di partenza, è passato a una posizione di torto, attraverso uno scisma, senza prima tentare di cambiare le cose dall'interno e in modo costruttivo, allontanandosi così anche lui dal Vangelo. Ma la capacità di Dio, di trasformare il male in Bene ha prevalso, perché grazie alla Riforma Protestante, la Chiesa Cattolica del tempo, è stata "costretta" a dar luogo alla Controriforma Cattolica, rinnovandosi. Certo, chi conosce la Storia, sa che molti errori (anche gravi) sono stati commessi dalla Chiesa in sede di Controriforma, ma la visita di Benedetto XVI in Germania, ci ha anche ricordato, cosa è, e cosa non è la Chiesa: non è un club; è una rete dove ci sono pesci buoni e pesci cattivi, grano e zizzania; come in tutta l'umanità. E la chiarezza, ci sarà solo alla fine del mondo.
Per il resto, la visita sta dando grandi lezioni di ecumenismo grazie al dialogo con i cristiani protestanti evangelici. Importanti lezioni anche in riferimento al dialogo interreligioso, con i musulmani.
La grandezza di Benedetto XVI, si delinea in modo sempre più chiaro e raffinato, grazie alla forza della Verità, alla trasparenza, al dire le cose come stanno, piacciano o meno, che siano ascoltate o meno, apprezzate o meno. Tipico di chi agisce all'insegna dello Spirito di Cristo.

Si conferma un successo la visita di Benedetto XVI in Germania. Evidente l'implicito riferimento al Vangelo odierno relativo ai 2 figli che dovrebbero lavorare nella vigna, quando afferma che è meglio un agnosticismo onesto che attraverso il dubbio cerca la Verità, che una fede, diventata routine, abitudine svuotata di contenuto, finalizzata a tenere in piedi un apparato. In altre parole, il dare la priorità alla forma, in luogo della sostanza, scadendo così nel formalismo, cosa che spesso accade nel Cattolicesimo. Concetto che richiama un altro brano del Vangelo più noto: "Non chi dice: «Signore! Signore!», ma chi fa...". Sono i fatti che contano, non le parole. La fede si deve opporre al male, nella vita di ogni giorno, nella società, nella collettività. Altrimenti se non produce fatti concreti, rischia di diventare formalismo.

Circa la ventilata ipotesi di dimissioni per l'anno prossimo, ogni volta si esagera la cosa. È noto che ogni papa, ha il diritto di dimettersi, specie se non se la sentisse per questioni di salute. Vero è che all'atto pratico, questo non si è mai verificato, ma quando e se un pontefice decidesse di dimettersi, ci si porrà il problema, ben sapendo che come "Morto un papa se fa un altro", "Dimessosi un papa, se ne fa un altro". Senza inutili catastrofismi. Al massimo, possiamo e dobbiamo pregare, perché i cardinali, siano sempre e solo uomini fedeli a Cristo e al Suo Vangelo, senza compromessi, come Benedetto XVI.

Speriamo, Beda, speriamo!