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Arresti domiciliari per i pirati della strada

Inviato: venerdì 3 giugno 2011, 12:48
da Venerabile Beda
Troppe notizie, si sentono e si leggono, su pirati della strada, che dopo aver investito, magari perché ubriachi o drogati (il che è un'aggravante, moralmente parlando almeno), fuggono, senza prestare soccorso. Per cui non si comprende questo criterio di "giustizia"... Perché non dovrebbe stare in carcere uno che col suo comportamento irresponsabile (il fatto è certo) ha causato la morte di un ragazzo di 16 anni???? Ci si riferisce, prioritariamente ma non solo, al caso di Nettuno. Perché fare questi sconti a chi causa la morte? Per pietà? D'accordo la pietà... ma la pietà dopo... ti condanno a 30 anni... però, siccome ti sei comportato bene, hai mostrato pentimento, per pietà, ti faccio scontare qualche anno in meno; giusto... ma dopo. Non prima. Ma la pietà, penso che la meriti chi, causando questo tipo di incidente, dopo aver sbagliato, cerca di rimediare, chiamando un'ambulanza, le forze dell'ordine, cerca di prestare soccorso, ecc. Questo forse, può meritare pietà. Chi sbaglia e cerca di riparare. Non chi sbaglia, e pretende di farla franca...
Ed è su questo punto, che deve aumentare la severità: pene molto più severe a chi non presta immediatamente soccorso. È un problema sì giuridico... ma anche culturale, sociale. Si deve diffondere la cultura del prestare soccorso, specie se siamo noi i responsabili dell'incidente, ma non solo. A partire dalla scuole. Ma non con seminari e convegni che servono a poco... ma come materia di studio... educazione stradale... o meglio, Educazione Civica... che non deve essere uno studio effettuato solo in prospettiva storica e giuridica (è un limite), ma anche in prospettiva morale, etica, esistenziale; fino a dare (con buona pace delle famiglie delle vittime), una parziale scappatoia giuridica, a chi presta tempestivamente soccorso. Altrimenti da qui non se ne esce.