Dotti e disoccupati

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Venerabile Beda
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Messaggio da Venerabile Beda » giovedì 7 aprile 2011, 13:45

In Sicilia, si parla di introdurre lo studio del dialetto a Scuola. Si parla di 2 ore di lezione settimanali. Ma ci si domanda... è necessario? È utile? Uno dei problemi principali della Scuola Italiana (e dell'Università Italiana), è l'eccessiva digressione tra gli studi, e la vita pratica. Tra gli studi, e il mondo del lavoro. Negli USA, un laureato in Giurisprudenza, può esercitare immediatamente la pratica forense. Deve solo fare il giuramento. Perché? Perché quell'Università è teorico-pratica. Ti prepara davvero al lavoro. Con competenza, cultura, ma per il lavoro. La cultura che ti dà lo stipendio. Qui in Italia, vige la moda della Cultura... che ti dà tutto... tranne i soldi. Invece di pensare allo studio inutile del dialetto, si pensi allo studio dell'Inglese, della Matematica, dell'Informatica. Anche dell'Italiano, sia chiaro. Ma cose che servono. Altrimenti, rischieremo di avere una cultura alta... ma affamata. Si parla di dialetto. Bene. Cito una canzone in dialetto siciliano... Mokarta... dei Kunsertu:

"Pueti, sunaturi e stampasanti, campanu sempri poviri e pizzenti".
(Poeti, musicisti, e artisti del disegno sacro, vivono sempre poveri e pezzenti).

Si vuole questo per l'Italia? Si vuole questo per la Sicilia? Se sì, siamo sulla strada giusta. Poi morti di fame, suoneremo il mandolino davanti al carretto siciliano, cantando in dialetto. Mentre tutto il mondo si perfeziona con Inglese, Matematica e Informatica, con lo studio della propria Lingua Nazionale. E non diciamo: "Una cosa non esclude l'altra". Perché è falso. La giornata è fatta di 24 ore. E sappiamo per certo, che ci sono persone, che non sanno usare nemmeno in modo elementare, un motore di ricerca. Lo sappiamo che alcuni degli immigrati del Nord Africa, sono forse più preparati di alcuni di noi in Informatica??? Se si vuole imparare una nuova lingua, non si studi il dialetto, ma il Cinese. Si guardi al futuro. Al passato, si guarda attraverso lo studio della Storia (fondamentale), non attraverso lo studio di lingue morte o in estinzione (salvo per quelli che le devono tradurre). Ma diciamo la verità; l'Università Italiana, è così, per mantenere alcune cattedre, che altrimenti, dovrebbero essere chiuse, perché nel mondo del lavoro, non servono.

Poi saremo dotti... in quello che non serve... dotti e disoccupati.

È più importante la Geografia, che il dialetto.


Il Venerabile Beda

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Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

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CercodiTe
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Re: Dotti e disoccupati

Messaggio da CercodiTe » giovedì 7 aprile 2011, 17:55

Verissima soprattutto la questione delle cattedre universitarie. È uno schifo! E a questo schifo, poi si aggiungono le varie parentopoli... Loro forse, intendono salvaguardare una tradizione.. ma ci sono cose molto più importanti. Della tradizione con lo stomaco vuoto, non ce ne facciamo molto...



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