Nell'attesa che l'Europa si svegli, e si dia concretamente da fare, l'Italia si rimbocca le maniche. Da dove nacque il proverbio: "Chi fa da sé fa per 3". L'Italia ha infatti avviato una missione umanitaria, per dare assistenza ai profughi in loco: cibo, acqua, cure mediche. Lo scopo è aiutare le popolazioni locali, al fine di limitare gli esodi incontrollati. Un tentativo, insomma, di governare il fenomeno. Ma è evidente che si tratta di una provvedimento, lodevole, ammirevole, ma tampone; d'emergenza. Occorre una politica Europea di ampio respiro e determinata a raggiungere obiettivi precisi.
Al tempo stesso si registrano movimenti della NATO nel Mediterraneo... portaerei americani, inglesi, francesi... e l'Italia, che è inevitabilmente portaerei locale. Dobbiamo certamente aiutare il popolo libico, che chiede libertà e democrazia. Ed è giusto, tenersi pronti militarmente. Ma cerchiamo anche di non correre troppo. Occorre prudenza. Altrimenti stavolta, davvero, si inizierebbe a pensare che dietro c'è l'interesse del petrolio e del gas, di cui la Libia è ricca. Anche perché tatticamente, se non necessario, sarebbe folle... sarebbe il terzo fronte aperto... P.P. Pronti, sì. Ma Prudenti. Si colpisce quando non si può essere colpiti; si combatte quando è necessario, e quando si può vincere.
Missione umanitaria in Tunisia e movimenti nel Mediterraneo
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Il Venerabile Beda
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Re: Missione umanitaria in Tunisia e movimenti nel Mediterraneo
Il fatto è che l'Italia è una portaerei naturale... con la differenza che in caso di problemi, non si può ritirare. Data la mobilitazione generale, che dietro ci sia il petrolio, è sicuro. Ma stanno frenando. È bastato a Gheddafi dichiarare che è pronto a creare accordi con la Cina e l'India, se Europa e Stati Uniti, dovessero mostrarsi invadenti. Certamente positiva la missione umanitaria dell'Italia.