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Re: Una petizione virtuale per Sakineh

Inviato: mercoledì 10 novembre 2010, 16:39
da Venerabile Beda
La stampa iraniana, accusa Carla Bruni di essere "una donna immorale", e addirittura, di meritare la morte. L'accusa è causata dal fatto che Carla Bruni, si è prodigata a favore di Shakinhe. Ora certamente, Carla Bruni non merita la morte. Così come non la merita Shakinhe. Ma è vero però che Carla Bruni è un'adultera, è in quanto tale, farebbe bene a tacere. Perché la donna che si lega (per qualsiasi ragione) a un uomo sposato, è un'adultera. È questa è la verità. Così come un uomo che si lega a donna sposata è adultero. Non è un insulto, o diffamazione, ma l'affermazione oggettiva della verità. Poi nessuno merita la morte. Ma anche la giusta difesa di Shakinhe, non deve portare a giustificare l'adulterio. L'adulterio è sbagliato, sempre e comunque. E deve essere punito. Solo che deve essere punito con leggi giuste e umane. Non certo con la morte o con torture. Non è che si può chiedere al governo iraniano, di far passare un'adultera (se è realmente tale), per innocente, perché un'adultera non è innocente. Come non lo è un assassino, e non lo è un pedofilo. Si può chiedere però, anzi, pretendere, che venga data una punizione equa e proporzionata. Carla Bruni, e chi non conduce stili di vita corretti, o conduce stili di vita manifestamente scorretti farebbe bene a tacere, invece di fornire argomentazioni valide al regime iraniano, argomentazioni, che basicamente, tale regime non ha. Altrimenti, se si parla di certe questioni, senza averne i titoli morali, si rischia di fare anche un involontario danno alla stessa Sakineh, che invece si vuole cercare di salvare dalla morte e dalle torture, ma non dalla sua giusta punizione, se la merita. E si ribadisce, né la morte, né le torture, né una reclusione abnorme, sono qualificabili come giusta punizione o sanzione. Semmai bisogna chiedersi se il regime iraniano, ha dato a Sakineh, la possibilità di manifestare il proprio pentimento. Perché se Sakineh ha sbagliato, e si è pentita: "Il Compassionevole, il Misericordioso", l'ha già perdonata. E quindi, il regime iraniano se è veramente fedele all'Islam, deve perdornarla. Altrimenti, le parole "Compassionevole" e "Misericordioso", rimangono solo tali: parole.
Parole che non si fanno carne.


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