Squadra di calcio sfrattata dal parroco per bestemmie
Inviato: domenica 22 agosto 2010, 13:36
Così a Sant'Elena in provincia di Padova, il parroco ha sfrattato la squadra di calcio dal campo parrocchiale a causa di bestemmie.
Se le cose stanno effettivamente così, il parroco non ha fatto bene, ma benissimo.
Adesso però che il fatto è stato reso noto, sarebbe giusto dare alla squadra giustamente punita, un'altra possibilità, ben sapendo che se sgarrano anche di mezzo millimetro, potranno dire definitivamente addio al campo in questione, di cui dicono di avere assoluto bisogno.
Se questo bisogno è reale, si sapranno comportare come si deve.
In realtà, questo non è un fatto isolato.
Questo è venuto alla ribalta. Ma spesso diverse persone, che utilizzano (anche pagando, sia chiaro), strutture sportive religiose, non hanno rispetto dei luoghi in cui si trovano, e delle persone presenti in quel luogo, di solito, giovani o adulti, che non hanno rispetto dei bambini.
L'eventuale pagamento relativo all'affitto di un campo, non dà il diritto di bestemmiare, e nemmeno di utilizzare linguaggi volgari (sebbene la cosa sia meno grave).
Un detto dice: "Non si sputa nel piatto in cui si mangia".
Non si può andare a bestemmiare o a utilizzare parole volgari (a voce alta peraltro), in un contesto religioso, che gratuitamente o a pagamento, ti mette disposizione delle strutture, che altrimenti, nemmeno avresti!
Se le cose stanno effettivamente così, il parroco non ha fatto bene, ma benissimo.
Adesso però che il fatto è stato reso noto, sarebbe giusto dare alla squadra giustamente punita, un'altra possibilità, ben sapendo che se sgarrano anche di mezzo millimetro, potranno dire definitivamente addio al campo in questione, di cui dicono di avere assoluto bisogno.
Se questo bisogno è reale, si sapranno comportare come si deve.
In realtà, questo non è un fatto isolato.
Questo è venuto alla ribalta. Ma spesso diverse persone, che utilizzano (anche pagando, sia chiaro), strutture sportive religiose, non hanno rispetto dei luoghi in cui si trovano, e delle persone presenti in quel luogo, di solito, giovani o adulti, che non hanno rispetto dei bambini.
L'eventuale pagamento relativo all'affitto di un campo, non dà il diritto di bestemmiare, e nemmeno di utilizzare linguaggi volgari (sebbene la cosa sia meno grave).
Un detto dice: "Non si sputa nel piatto in cui si mangia".
Non si può andare a bestemmiare o a utilizzare parole volgari (a voce alta peraltro), in un contesto religioso, che gratuitamente o a pagamento, ti mette disposizione delle strutture, che altrimenti, nemmeno avresti!