Benedetto XVI: cristiani vittime nel mondo
Inviato: domenica 20 giugno 2010, 21:09
Benedetto XVI nella giornata di oggi, è tornato a denunciare la realtà di diversi cristiani perseguitati nel mondo, perseguitati semplicemente perché sono cristiani.
Queste persecuzioni contro i cristiani, sono spesso riferite in sordina, come se non si dovesse far sapere.
E invece è bene si sappia, quanto il mondo odia i cristiani, perché i cristiani affermano per il solo fatto di essere tali, l'Unica Verità che esiste: Dio Padre, ha creato il mondo, e ha mandato Gesù Cristo Suo Figlio, fatto uomo, per salvarci; è morto ed è risorto. Noi, se vogliamo fare il bene dobbiamo dire: no all'aborto, no al divorzio, no all'omosessualità, no alla pedofilia, no all'avidità, no all'odio, no al non saper perdonare, no al relativismo, no al laicismo, no a una falsa idea di libertà. Tutte cose assolutamente sbagliate e ingiuste.
Nelle stessa giornata, è tornato a richiamare i sacerdoti, ricordando che il loro deve essere sempre un servizio ai fratelli, e non una questione di potere. È il sacerdote, il parroco, che si deve mettere a disposizione della sua comunità, non il contrario.
Queste persecuzioni contro i cristiani, sono spesso riferite in sordina, come se non si dovesse far sapere.
E invece è bene si sappia, quanto il mondo odia i cristiani, perché i cristiani affermano per il solo fatto di essere tali, l'Unica Verità che esiste: Dio Padre, ha creato il mondo, e ha mandato Gesù Cristo Suo Figlio, fatto uomo, per salvarci; è morto ed è risorto. Noi, se vogliamo fare il bene dobbiamo dire: no all'aborto, no al divorzio, no all'omosessualità, no alla pedofilia, no all'avidità, no all'odio, no al non saper perdonare, no al relativismo, no al laicismo, no a una falsa idea di libertà. Tutte cose assolutamente sbagliate e ingiuste.
Nelle stessa giornata, è tornato a richiamare i sacerdoti, ricordando che il loro deve essere sempre un servizio ai fratelli, e non una questione di potere. È il sacerdote, il parroco, che si deve mettere a disposizione della sua comunità, non il contrario.