Google condannato per violazione della privacy

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Google condannato per violazione della privacy

Messaggio da Venerabile Beda » mercoledì 24 febbraio 2010, 13:51

L'accusa iniziale, era diffamazione e violazione della privacy. Caduta la più grave accusa di diffamazione, Google, è stato condannato per violazione della privacy. Ci si riferisce al fatto di aver consentito, nel 2006, la pubblicazione sul motore di ricerca, del video che mostrava un ragazzo disabile, minorenne, insultato e picchiato da quattro "studenti" di una scuola torinese. Ai tre manager di Google imputati, sono stati inflitti sei mesi di reclusione (un quarto dirigente, è stato assolto).
In ogni caso, pare che la pena sia stata sospesa.

Fonte: http://www.ansa.it e TG1.



È evidente, che il web richiede una certa regolamentazione. Ma mi domando quanto sia giusto, sanzionare Google, per non aver vietato la visualizzazione del video in quanto tale.
Certo, sarebbe stato opportuno aggiungere un commento del tipo:
«Questo video, viene mostrato per denigrare e deplorare il comportamento degli "studenti" ignoranti e delinquenti, che picchiano un disabile». Eliminando ad es ogni commento finalizzato ad esaltare il gesto (gli imbecilli e gli ignoranti di turno ci sono sempre), e a non condannarlo.
Il fatto doveva essere conosciuto, ed è giusto che le persone che hanno posto in essere comportamenti di questo tipo, siano svergognate (sarebbe preferibile altra espressione, volgare) davanti all'opinione pubblica.
La pubblicazione di un fatto di questo tipo, non può essere neutra.
In questo, Google ha sbagliato. Probabilmente diverso, sarebbe stato l'esito, se Google avesse aggiunto un commento simile a quello citato. Dove il motore di ricerca, avrebbe acquisito anche un importante ruolo educativo e culturale.
Non vedo perché Google non debba inserire commenti di questo tipo, quando lo stesso Google, inserisce commenti del tipo: «Questo sito, potrebbe arrecare danni al tuo computer». (E non sempre è vero!!!).

La condanna, appare ancora più eccessiva, se si considera che i familiari del minore disabile, dopo una prima querela, dettata da comprensibile emotività (anch'io ho un disabile in famiglia), avevano ritirato la querela.

Alla fine, la condanna, è giusta solo in un senso: avere inserito il video nella sezione «video divertenti» (oltre ad aver consentito commenti positivi). Su questo punto, Google ha sbagliato totalmente. Non c'è nulla di divertente in un fatto così.
C'è da piangere, altro che ridere! E c'è ancor più da piangere, quando a persone che pongono in essere comportamenti di questo tipo, non si danno punizioni severissime (che nel caso di studenti, non sono certo 15 o 20 giorni di sospensione).

Perdere l'anno scolastico, pulire la città, a partire dalla scuola, per tutto l'anno, estate inclusa. 8 ore al giorno (piene) non retribuite!!! E vediamo se lo fanno di nuovo. E se lo fanno di nuovo, 3 anni di questa vita... e via discorrendo.


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Re: Google condannato per violazione della privacy

Messaggio da Eleonora » mercoledì 24 febbraio 2010, 14:54

[k-ecco]
cosa dire...
Internet è uno dei tanti strumenti che se usati male creano problemi e danni.
Il guaio è che molti giovani sono lasciati soli davanti al pc e fanno quello che vogliono
chi sta dietro ai motori di ricerca dovrebbero e devono controllare e bloccare tutto ciò che è "male".
I genitori devono controllare i figli... proprio oggi parlavamo che c'è violazione della privacy anche tra genitori e figli ma quando mai!
I miei genitori hanno sempre "controllato" ciò che io facevo e chiedevano sempre e si parlava tanto, cosa che oggi si è perso
non si parla più in casa e poi ecco che succedono casi di violenza, discriminazione ecc.si comunica con internet.
Google è un motore di ricerca utilissimo ma devono prestare più attenzione a cosa si invia e bloccare "le schifezze" [k-Dubbio]


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Re: Google condannato per violazione della privacy

Messaggio da Venerabile Beda » mercoledì 24 febbraio 2010, 15:36

Giustissimo. Ma il problema qui è ancora più esteso. Inserire un video di questo tipo nella sezione «video divertenti», non deve essere consentito né a un minorenne, né a un maggiorenne.
E se qualcuno lo fa, Google deve intervenire.
Né può essere presentato come tale a un maggiorenne!!!
È sbagliato in ogni caso.

Per completezza, si specifica che Google viene chiamato in causa, non tanto come motore di ricerca, ma come "Google Video"!
Oggi "Google Video", è stato fuso con "Youtube", in quanto Youtube, è stato acquisito da Google.
Quale che sia il mezzo, in ogni caso il titolare è Google, quindi è Google il responsabile.

Google, ha un grande potere sul web.

"Grandi poteri, implicano grandi responsabilità".


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Re: Google condannato per violazione della privacy

Messaggio da Venerabile Beda » mercoledì 24 febbraio 2010, 20:23

Gli USA protestano contro la sentenza, attraverso l'ambasciata americana. Scoppia così un caso internazionale.

Libertà OK. Ma libertà di prendere in giro un disabile, in una sezione intitolata «video divertenti» non è libertà!

Su un punto è corretta la "replica" di Google: non dovrebbe punirsi Google, ma chi ha realizzato e caricato quel video. Questo, è molto condivisibile.


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Re: Google condannato per violazione della privacy

Messaggio da Venerabile Beda » giovedì 25 febbraio 2010, 12:24

La difesa di Google, la risposta di Google

Grave minaccia per il Web in Italia

Alla fine del 2006, gli studenti in una scuola di Torino, in Italia, hanno filmato e poi caricato un video su Google Video, che mostrava il loro bullismo a scuola contro un disabile. Il video è stato del tutto riprovevole e abbiamo preso provvedimenti entro poche ore dalla notifica da parte della polizia italiana. Abbiamo anche lavorato con la polizia locale per consentire di identificare la persona responsabile dell'upload, che è stata successivamente condannata a 10 mesi di servizi sociali da un tribunale di Torino, così come molti altri compagni che erano anche coinvolti. In questi rari casi spiacevoli, è li che il nostro coinvolgimento normalmente finisce.

Ma in questo caso, il pubblico ministero di Milano ha deciso di incriminare quattro dipendenti di Google, David Drummond, Arvind Desikan, Peter Fleischer e George Reyes (che ha lasciato l'azienda nel 2008). Le accuse mosse contro di loro erano di diffamazione e di un mancato rispetto del codice della privacy italiano. Per essere chiari, nessuno dei quattro manager di Google ha avuto niente a che fare con questo video.
Essi non hanno avuto nulla a che fare con il video, con l'upload o la relativa recensione.
Nessuno di loro conosce le persone coinvolte e non erano nemmeno a conoscenza dell'esistenza del video fino alla segnalazione.

Tuttavia, un giudice a Milano ha condannato 3 dei 4 imputati - David Drummond, Peter Fleischer e George Reyes - per il mancato rispetto del codice della privacy italiano.

Tutti e 4 sono stati assolti dal reato di diffamazione.
In sostanza questa sentenza significa che i dipendenti di piattaforme di hosting come Google Video sono penalmente responsabili per i contenuti che gli utenti pubblicano.
Vogliamo impugnare tale decisione sorprendente, perché i dipendenti di Google processati, non avevano nulla a che fare con il video in questione.
Nel corso di questo lungo processo, hanno dimostrato ammirevole rispetto e fermezza.
È scandaloso che siano stati sottoposti a un processo di questo tipo.
Ma siamo profondamente turbati da questa convinzione per un altro motivo altrettanto importante.
Attacca gli stessi princìpi di libertà su cui Internet si basa.
Il buon senso impone che solo la persona che pubblica il video deve fare attenzione a ciò che carica, rispettando la privacy.

Il Diritto dell'Unione Europea è stato elaborato appositamente per offrire ai Provider di hosting un porto sicuro da ogni responsabilità a condizione che vengano rimossi i contenuti illegali, una volta notificata la loro esistenza.

...

Se questo principio viene messo da parte, siti come Blogger, YouTube, Social Network e ogni comunità di Bulletin Board, saranno ritenuti responsabili, e dovranno controllare ogni singolo pezzo di contenuto che viene caricato presso loro - ogni pezzo di testo, ogni foto, ogni file, tutti i video - poi il Web come noi lo conosciamo cesserà di esistere, e molti degli aspetti economici, sociali, politici e tecnologici benefici che esso porta potrebbero scomparire.

Queste sono importanti questioni di principio, ed è per questo motivo che noi ed i nostri dipendenti, impugnamo vigorosamente tale decisione.

Matt Sucherman, VP e Consulente Generale - Europa, Medio Oriente e Africa

http:// Blog ufficiale di Google





Se le cose sono andate così, Google ha perfettamente ragione.
Qui però bisogna stabilire un principio, una volta per tutte. Google non deve pagare, ma chi carica video di questo tipo, deve pagare molto severamente (10 mesi di servizi sociali, forse non sono abbastanza). E se minorenni, devono pagare anche i genitori.
Altrimenti da qui non se ne esce. La punizione, non deve servire solo a punire i responsabili, ma anche a prevenire, a costringere a pensare, chi sta per fare una cosa del genere.


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