Europa, dal 1997 tredici milioni di aborti

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Fernando
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Europa, dal 1997 tredici milioni di aborti

Messaggio da Fernando » domenica 25 ottobre 2009, 1:09

DA VERONA LORENZO FAZZINI
Nei 27 Paesi dell’Unione europea l’aborto è la causa di mortalità più estesa, ben prima dei decessi dovuti a incidenti stradali o a ma­­lattie come il tumore. Ogni secondo, negli Stati fa­centi parte l’UE, si verificano 25 interruzioni di gra­vidanza, un trend che fa assommare all’enorme ci­fra di 1.237.731 gli aborti praticati in un anno (dati del 2007). Sono questi alcuni dei (terribili) numeri del rapporto «L’aborto in Europa» reso noto dall’Istitu­to europeo di politica familiare (Ipf ), con sede a Ma­drid, e che diffonde i suoi studi in varie lingue. Pro­prio il Paese iberico è balzato di recente agli onori del­la cronaca per l’enorme marcia pro-vida tenutasi a Madrid contro la legge del governo Zapatero che a­pre la strada all’aborto libero per le minorenni.
«Le cifre parlano di migliaia di tragedie personali, famigliari e sociali davanti alle quali la società non può più continuare a restare indifferente – anno­ta l’Ipf nell’introduzione al rapporto –. Tutto que­sto rappresenta una sfida prioritaria per la società e per le amministrazioni pubbliche, perché ogni madre che ricorre all’aborto costituisce una scon­fitta per la società». I numeri, dunque. Quelli del documento sono scon­volgenti: un milione e 200mila bambini non nati in un anno rappresenta l’intera popolazione una gran­de città del Continente. Nel decennio preso in con­siderazione l’Unione europea ha «perso» 13 milioni di bambini perché abortiti: come se scomparissero, assommate, l’intera popolazione della Svezia attua­le e quella dell’Irlanda. Ciò significa che una gravi­danza su 5 (il 19,1% per la precisione) nel Vecchio con­tinente termina con un a­borto. Tale fatto contribui­sce all’«inverno demografi­co » che attanaglia l’Europa: nel 2008 le nascite sono di­minuite di 774mila unità ri­spetto al 1982, con un saldo negativo del 12,5%.
Il rapporto di Ipf – che si ba­sa su dati Eurostat e quelli forniti dai diversi Paesi – smonta alcuni cliché delle organizzazioni pro-aborto, ad esempio quello che recita «più contraccettivi = meno aborti». Orbene, se negli ultimi anni gli stru­menti anticoncezionali hanno ormai dilagato – un esempio, la diffusione istituzionalizzata di preser­vativ nelle scuole superiori di diversi Paesi –, non per questo si assiste a un calo delle interruzioni di gra­vidanza. Anzi: se nel 1997 nei 15 Paesi allora facenti parti dell’Unione europea si registravano 837.409 a­borti, dieci anni dopo questi sono saliti del 12,6%, ar­rivando a quota 931.396. Spagna e Gran Bretagna sono i Paesi con il maggior trend di crescita: Madrid ha avuto nel giro di 10 anni 62.500 aborti in più, il Re­gno Unito ha assistito ad un +27.500. Vi è un dato poi ulteriormente preoccupante, soprattutto sul ver­sante educativo: un aborto ogni 7 viene richiesto da una donna con meno di 20 anni. Qui il primato spet­ta alla Gran Bretagna (48150), dove il problema del­le adolescenti incinte rappresenta ormai un allar­mante problema sociale, seguita da Francia (31779) e Romania (17272).
Ma quali sono i Paesi europei che nell’ultimo de­cennio hanno registrato il maggior numero di a­borti? Il triste primato spetta alla Romania, con 2.114.639 aborti; segue la Francia ( 2.079.387), la Gran Bretagna ( 2.037.657), l’Italia ( 1.321.756), la Germania e la Spagna.
Una buona notizia arriva invece se si prendono in considerazione il numero di gravidanze soppresse nei dodici Paesi entrati a far parte della Ue negli ul­timi anni, perlopiù nazioni dell’Est europeo: nel 1997 vi si praticavano 650.869 aborti, nel 2007 si è scesi a 306.335, con una diminuzione del 52,9%. Anche guardando alla situazione del nostro Paese, il rap­porto di Ipf offre un lumicino di speranza: siamo u­no dei Paesi in cui nell’ultimo decennio l’aborto è in calo. Nel 2007 da noi si sono avute 126.562 interru­zioni di gravidanza, ovvero 13.604 in meno rispetto a 10 anni prima.
La Spagna rappresenta il «buco nero» dell’indagine di Ipf: se, come detto, essa è il Paese dei Ventisette do­ve l’interruzione di gravidanza si è più diffusa negli ultimi 10 anni, nel 2008 (secondo le stime di Ipf) a­vrebbe raggiunto quota 120mila aborti, diventando il 4° Paese Ue per vite nascenti soppresse.
Da questa amara constatazione l’Istituto di politica famigliare lancia un appello al mondo della politi­ca: «È necessario e urgente che le amministrazioni pubbliche realizzino una vera politica di prevenzio­ne (dell’aborto, ndr ) basata sull’aumento dell’aiuto sociale ed economico in favore delle donne incinte» tralasciando di «perseguire politiche di contracce­zione superate» che «non sono la soluzione più a­deguata per la società. È necessario cogliere la sfida – chiosa il documento – e realizzare una vera politi­ca di formazione – e non solo di informazione – in favore della vita aiutando le donne incinte».



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Re: Europa, dal 1997 tredici milioni di aborti

Messaggio da Servo di Maria » sabato 31 ottobre 2009, 8:37

si sono cifre da non ignorare.............tempo fa sentivo in Cina di cifre da 400 milioni di bambini in x anni (non mi ricordo quanti) ...ma quella cifra mi ha stravolto! Cifre così alte sicuramente per il controllo delle nascite ma una volta concepita la vita non abbiamo il diritto alcuno di eliminarla! Sante creature!!



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Re: Europa, dal 1997 tredici milioni di aborti

Messaggio da Mariella » sabato 31 ottobre 2009, 17:06

Queste notizie mi mettono un'angoscia da non credere... e pensare che ci sono tante donne che per avere un figlio non so cosa darebbero e cosa farebbero!!!


Dio è grande e misericordioso
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Fernando
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Re: Europa, dal 1997 tredici milioni di aborti

Messaggio da Fernando » lunedì 2 novembre 2009, 23:42

Servo di Maria ha scritto:si sono cifre da non ignorare.............tempo fa sentivo in Cina di cifre da 400 milioni di bambini in x anni (non mi ricordo quanti) ...ma quella cifra mi ha stravolto! Cifre così alte sicuramente per il controllo delle nascite ma una volta concepita la vita non abbiamo il diritto alcuno di eliminarla! Sante creature!!
Si dici bene è per il controllo delle nascite! Lì si puo avere un solo figlio!



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Re: Europa, dal 1997 tredici milioni di aborti

Messaggio da Servo di Maria » mercoledì 4 novembre 2009, 14:44

Mi viene in mente la questione della distanza e della sensazione della morte.

In pratica quanto più sentiamo lontano da noi, ad esempio trasmesso sul telegiornale, o un articolo di stampa, la morte ci fa una sensazione che a molti sembra non colpire.

Mentre se siamo testimoni diretti, ad esempio di un incidente stradale, o peggio di una nostra persona a cui siamo cari, la questione turba molti e può portare gravi conseguenze psichiche se non sono supportate immediatamente.

Ora vorrei immaginare la reazione delle persone se riuscissero a immaginare cosa sarebbe stato dei bambini che non sono mai cresciuti (mi ha colpito il film The Family Man, dove Nicolass Cage ha la possibilità di vedere cosa sarebbe stata la vita se al posto della carriera avesse scelto la famiglia, e lui vede i volti e le emozioni dei due figli; e al termini del film deve tornare nella sua realtà di uomo di successo ma solo....

Penso che solamente vedendo in volto il figlio mai nato, o il figlio ucciso per il controllo delle nascite, se siamo uomini (e non animali), credo che nessuno avrebbe il coraggio di permettere la negazione di quella vita.



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