Le stragi del sabato sera
Inviato: giovedì 2 luglio 2009, 22:47
È purtroppo diventata una consuetudine dolorosa leggere sulle prime pagine dei quotidiani, specialmente quelli a diffusione locale, la notizia di qualche giovane vita stroncata in un incidente automobilistico. Per lo più si tratta di ragazzi di ritorno da una nottata trascorsa in un locale. Spesso chi guida è di sesso maschile. La notte del sabato è l’intervallo temporale in cui più di frequente succedono gli incidenti. Si tratta, difatti, della serata canonicamente consacrata dai giovani, liberi da impegni di lavoro o di studio, al divertimento. Quando le vittime di queste sciagure sopravvivono, può accadere che i postumi consistano in deficit cognitivi e motori talmente gravi da impedire loro di condurre un’esistenza soddisfacente. Si hanno allora famiglie messe a dura prova, progetti esistenziali in fumo, sofferenze fisiche e psicologiche indicibili, bisogni assistenziali che richiedono la presenza costante di una persona 24 ore su 24, per il resto della vita. Tutto come conseguenza dell’errore di un attimo. Si sono approntate in questi ultimi anni molte misure per contenere il fenomeno. Purtroppo i risultati non sono sempre stati incoraggianti. Mi sembra, tuttavia, che molte delle misure proposte: limiti di velocità, chiusura anticipata dei locali, patente a punti, siano ragionevoli e che non si può che proseguire con tenacia in questa direzione, magari adottando qualche nuova norma. Personalmente sono favorevole anche alle misure repressive: chi viola il codice della strada, chi guida in modo pericoloso o in cattive condizioni psicofisiche va punito. Sono convinta che il permissivismo, nella società contemporanea, si trasformi troppo spesso in disinteresse e lassismo. La società deve, a mio avviso, tutelare i diritti di tutti, ma nel contempo richiamare ognuno ai propri doveri e alle proprie responsabilità. Abbiamo tutti il dovere di proteggere e nel contempo di proteggerci.