I Giudei presero Gesù e lo condussero via dal pretorio. Ed egli, portando su di sé la croce, uscì verso il luogo, detto Cranio, in ebraico Golgota. Gv. 19, 16
Avrei voluto lasciare l'iniziativa delle altre stazioni ad altri, ma la notizia di oggi (la croce bruciata), mi ha... (non è che non mi viene il termine, mi viene, ma meglio evitare; diciamo fatto infuriare).
Gesù è caricato della croce. E la porta fino in fondo. Tante persone, sono caricate di una croce, o più croci: malattie, problemi di lavoro, rapporti umani e/o familiari insostenibili, ecc. E la portano in silenzio, senza clamore, senza attirare l'attenzione. Come il silente Maestro. Non la evita.
Non dice: "Perché proprio a me?!". Sa benissimo che è la Sua croce, per Sua libera scelta. Sebbene proprio Lui non la meritasse. Non cerca di evitarla. E nemmeno la subisce passivamente. La affronta. Da vero uomo. Gesù, la croce, la porta da uomo. Nonostante la coesistenza della natura divina. Alcuni di noi, per ringraziarlo, cercano con i loro limiti, di fare altrettanto. Altri, la bruciano per sport. Lui probabilmente continua a dire: "Padre, perdonali, non sanno quello che fanno". A me però viene in mente la frase di un film, su Gesù, in cui a questa esclamazione, un soldato romano risponde: "Lo sappiamo benissimo cosa facciamo: ti uccidiamo!", conficcando una lancia.
Caricato di una croce, (era già stato frustato, sangue perso, non aveva fatto colazione, era debole, forse con la febbre addosso per via delle prime ferite), la porta, la accetta e dà il meglio di sé.
Anche se non si fosse credenti, anche se non si credesse che Lui abbia fatto tutto questo per noi, per nostro vantaggio e a Suo svantaggio, per rispetto, senso di civiltà, gesti di questo tipo, non andrebbero mai fatti. Parlo a livello puramente civile. Non sono padre, ma se fossi padre, e i miei figli facessero un gesto di questo tipo, mi vergognerei da morire. Anzi, mi vergogno, perché un "essere umano", ha potuto fare un gesto di questo tipo.