Il tredicesimo apostolo 2, la rivelazione

Il primo episodio della serata, sembrava incentrato sulla figura dell'uomo nero, un personaggio che esteticamente, oscillava tra zio Fester della famiglia Addams e Nosferatu. Di questo primo episodio, non ho capito proprio il senso. Sarà un mio limite.
Il secondo episodio, ha avuto come tematica un caso di satanismo... fino alla fattispecie di un sacrificio umano, avente come protagonista un bambino. Il tema di questo secondo episodio, molto più realistico del precedente, ricalca il tema di chi per avidità è disposto a fare qualsiasi cosa, sovvertendo ogni ordine naturale.
La trama principale, acquisisce sempre più un’inverosimile influenza alla Dan Brown, o meglio, alle fesserie di Dan Brown. Congregazioni, controcongregazioni... spioni e controspioni... giochisti e doppiogiochisti.
Meno male che la realtà è molto diversa. Così vedendo questa fiction, ci possiamo fare due risate.

Una banale esagerazione decisamente irrealistica. Sebbene si intraveda l'ipotesi di un sequel, farebbero meglio a rinunciare. Salvo modificare profondamente la trama, e la modalità di rappresentazione, che a volte sfiorava il grottesco per l'insieme di idiozie messe insieme. Alla fine ha prevalso in modo deciso, l'inverosimile fantasia alla Dan Brown. Decisamente un'occasione mancata.
Una sorta di X-Men sui generis. A un certo punto non si capiva più niente. E il fatto di lasciare incerta la risposta di Gabriel, circa la nomina a capo del Direttorio, non ci farà vivere nell'assillo di conoscere la risposta... vivremo benissimo senza saperlo. E vivremo benissimo senza conoscere questo “segreto”… Se la produzione fosse stata giapponese, avremmo potuto giustificare questa accozzaglia di idiozie con gli effetti delle esplosioni nucleari... ma in Italia, non abbiamo nemmeno questa scusa.