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C'è voglia di realtà, la TV può raccontarla!

Inviato: sabato 28 marzo 2009, 12:07
da Mary
Sorpresa: il telespettatore è più maturo di quello che pensano i signori dei palinsesti. L'utente in prima serata sceglie ormai il programma impegnato anziché il film hollywoodiano o lo show scacciapensieri. Mercoledì lo Speciale "Che tempo che fa", dedicato a Saviano (Rai Tre), in cui lo scrittore raccontava la sua lotta alla camorra, in compagnia di due grandi scrittori come Paul Auster e David Grossman (con la comicità preziosa di Antonio Albanese nei panni di un moderno padrino), ha fatto il pieno di ascolti: 4 milioni 561 mila spettatori, il 19% di share. Vittoria piena di Fazio sulle offerte delle reti ammiraglie Rai Uno (The Sentinel con Michael Douglas) e Canale 5 (aveva Commedia sexy con Bonolis). Roberto Saviano si dichiara incredulo di aver avuto più spettatori di un reality. Le persone hanno voglia di realtà più di quanto non si creda. E aggiunge che "la TV può essere uno strumento alleato per raccontare ciò che accade nel mondo..". Rai Tre, che in gennaio aveva vinto con lo Speciale De Andrè (di Fazio) torna a trionfare con Saviano. È possibile un'altra TV? "Un'altra televisione c'è già. Quello che è successo Mercoledì sera non è un fulmine a ciel sereno, non è un fungo spuntato dal nulla. È un evento speciale, un regalo, che un programma come "Che Tempo che fa" ha fatto ai telespettatori, spiega Paolo Ruffini. Per il direttore di Rai Tre, girano troppi pregiudizi: "Pensano che la TV sia tutta uguale. E non è così. Pensano che la TV sia tutta da buttare, e non è così. Pensano che lo share sia una parolaccia. Che chi fa buona tv non debba porsi il problema dei buoni ascolti. Che inseguire gli ascolti sia una cosa poco raccomandabile. E invece il bello della TV è che si possono fare ascolti, e share, con bei programmi. E il bello del servizio pubblico sta innanzitutto nell'avere un pubblico. Il bello di una rete è coltivare questo pubblico...". Perché una "serata Saviano" non si vede su Rai Uno? "Faccio i complimenti a Ruffini, ma Rai Tre è molto diversa da Rai Uno. Il risultato è eccellente, ma non lo enfatizzerei: era un Mercoledì senza calcio", dice Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Uno, e rivendica di aver prodotto anche lui serate di eccellenza. "Nel 2002, quando proposi per la prima serata di Rai Uno "L'ultima del Paradiso" con Benigni, mi dissero che ero pazzo. Invece, abbiamo avuto 12 milioni di spettatori, il 46% di share. E andò bene anche nel 2007, quando abbiamo rifatto Dante di Benigni". È un caso che Rai Due non produca "serate Saviano"? Il direttore Antonio Marano risponde: "Non ci può essere un modello unico. Quello che fa, e benissimo, Rai Tre, noi lo facciamo con un linguaggio diverso. Argomenti come la criminalità, la camorra, li ha trattati anche Anno zero e Michele Santoro ha 4 milioni di spettatori di media. Fazio fa un mix sublime tra giornalismo e satira, noi come rete abbiamo un'altra cifra".

Tratto: http://www.robertosaviano.it

Re: C'è voglia di realtà, la TV può raccontarla!

Inviato: sabato 28 marzo 2009, 21:57
da Miriam
È vero finalmente cominciano a vedersi programmi seri e persone che capiscono l'importanza del reale e dello strumento televisivo per informare. Speriamo sia solo l'inizio di una nuova tv finalmente a prova di persone. Educativa e non spazzatura!