Storia di un chicco di grano

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Angelodolce
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Storia di un chicco di grano

Messaggio da Angelodolce » mercoledì 29 luglio 2009, 10:58

Storia di un chicco di grano
Come il seminatore ebbe terminato l'opera sua, il chicco di grano venne a trovarsi tra due zolle di terra nera e umidiccia, e divenne terribilmente triste. Era buio, era umido, e l'oscurità e l'umidore aumentavano sempre di più, poiché al calar della sera la nebbia s'era disciolta in pioggia fitta fitta. C'era da darsi alla disperazione. E il chicco di grano fece proprio così: prese a frugare nella memoria per farne uscire il ricordo di tempi belli e non belli - cosa, come tutti sanno, che porta alla disperazione. Bei tempi quelli - quando il chicco di grano stava al caldo e al riparo in una spiga diritta e cullata dal vento, in compagnia dei fratellini! Bei tempi si, ma così presto passati! Poi era venuta la falce, con il suo suono stridulo e devastatore, a sbattere a terra le spighe. Poi i mietitori con i loro rastrelli avevano caricato sui carri le spighe legate in covoni; Poi, cosa più terribile ancora, i battitori si erano accaniti sulle spighe pestandole senza pietà. E le famigliole dei chicchi, vissute sempre insieme sin dalla verde giovinezza, erano state sbalzate fuori dalle loro spighe, e i chicchi scaraventati all'ingiro, ciascuno per conto suo, per non incontrarsi mai più. Ma nel sacco del grano almeno ci si trovava ancora in compagnia. Un po' pigiati, è vero, e magari si respirava a fatica, ma insomma si poteva chiacchierare un po'... Ora invece, era l'abbandono assoluto, la solitudine tetra, la distruzione sicura! Il chicco di grano pativa l'umidità, e sentiva che in breve tutto quell'umidore lo avrebbe completamente inzuppato... Ma l'indomani fu peggio, quando l'erpice passò sul campo, e il chicco di grano si trovò nel tenebrore più denso, con terra sopra, terra sotto, terra da tutte le parti. L'acqua lo penetrava tutto, non sentiva più in sé il minimo cantuccio asciutto. [/color]« Ma perché fui creato », gemeva, «se dovevo finire in modo così miserando? Non sarebbe stato meglio per me non aver mai conosciuto la vita, la luce del sole? ». Allora dal profondo della terra una voce si fece sentire. Gli diceva: «Abbandonati con fiducia. Volentieri, senza paura. Tu muori per rinascere a una vita più bella ». « Chi sei? » domandò il povero chicco, mentre un senso di rispetto sorgeva in lui. Poiché sembrava che la Voce parlasse a tutta la terra, anzi all'universo intero. « lo sono Colui che ti ha creato, e che ora ti vuole creare un'altra volta ».Allora il chicco di grano si abbandonò alla volontà del suo Creatore, e non seppe più nulla di nulla.
Un mattino di primavera, un germoglio verde mise fuori la testolina dalla terra umida. Si guardò intorno inebriato. Era proprio lui, il chicco di grano, tornato a vivere un'altra volta. Nell'azzurro del cielo il sole splendeva e la lodoletta cantava. Era tornato a vivere... E non da solo, poiché intorno a sé vedeva uno stuolo di germogli in cui riconobbe i suoi fratellini. Allora la tenera pianticella si sentì invadere dalla gioia di esistere, e avrebbe voluto alzarsi fino al cielo per accarezzarlo con le sue foglie.

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Re: Storia di un chicco di grano

Messaggio da Miriam » domenica 2 agosto 2009, 8:36

[k-grazie] Angelodolce solo abbandonandosi nelle mani del Creatore si realizzano i suoi disegni più belli. A volte però l'abbandono spaventa e abbiamo bisogno della sua voce per calmare il nostro cuore.


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Re: Storia di un chicco di grano

Messaggio da Mary » domenica 2 agosto 2009, 8:56

La Sua voce, cara Miriam, io riesco a sentirla solo fermandomi, solo nel silenzio della preghiera.Questo è uno dei periodi che riesco nel silenzio della natura, nel silenzio dai tutti i servizi che non mi permettono di concentrarmi in Lui ...che meraviglia la vacanza da tutto! [k-smack]


Dio è Amore!


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Re: Storia di un chicco di grano

Messaggio da Miriam » domenica 2 agosto 2009, 11:45

Nella natura Dio credo abbia la sua espressione più bella e canta la sua lode per questo ci viene facile accorgerci di Lui. E la vacanza è un ottimo tempo per gustare i Suoi doni.


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