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Re: Un ritaglio al giorno

Inviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:35
da Mary
A ciascuno il proprio peso
Vi racconto un aneddoto
[k-ecco]



All’inizio della Vita, Dio affida una Croce a ciascuno di noi, perché ognuno la faccia sua.
“Prendi la tua Croce e portala per tutta la Vita”. Quel tale prende la croce e se ne và per le Vie della Vita, contento della Croce e di quel Dono che Dio gli aveva fatto.
Nella strada tutta pianura la Croce era leggera, era la sua giovinezza!





Poi con il passare del tempo, incontra una salita e la Croce comincia a pesare e riflette tra sé: “guarda, come sono stupido, devo portare questo peso inutile”. Prese una sega e tagliò la Croce. Leggero del suo peso, prese il suo carico, poi incontrò un’altra salita e ne tagliò un altro pezzo e continuò il suo cammino.


Alla fine della Vita giunse davanti a un grande e profondo burrone e dall’altro lato c’era il Signore che aveva preparato un grande banchetto e lo chiamò: ”Vieni ti stiamo aspettando”. “Signore come faccio a passare, vedi che c’è il burrone?”. Il Signore gli dice: “Sai che hai la Croce che ti ho dato, mettila tra sponda e sponda e ci passi sopra, e vieni da questa parte”.

Quel tale prese la Croce, la poggiò tra sponda e sponda, ma ahimè la Croce cadde nel burrone perché non arrivò all’altra sponda. Così non potè passare dall’altra parte, dove era stato invitato dal Signore. La delusione fu grande, e più grande ancora la rovina e la dannazione Eterna.

La Croce è il distintivo Cristiano, abbracciamola con Amore, perché unico e solo passaporto per entrare a far parte della Gloria Eterna.

Re: Un ritaglio al giorno

Inviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:58
da Nemamiah76
È un bellissimo aneddoto, Mary! Grazie per avercene fatto dono! [k-cuore] [k-bacio]

Re: Un ritaglio al giorno

Inviato: martedì 14 ottobre 2008, 23:27
da Sibilla
GUIDAMI


Guidami, Luce gentile in mezzo alle tenebre
Guidami Tu.
Buia è la notte e la mia casa è lontana:
Guidami Tu.
Dirigi Tu il mio cammino; di vedere lontano
non te lo chiedo-un solo passo sicuro mi basta.
In passato non pensavo così, né ti pregavo
Guidami Tu.
Amavo scegliere da solo la via; ma ora
Guidami Tu
Amavo la luce del giorno e senza timore
cedevo all'orgoglio-non ricordare, ti prego, il passato.
A lungo Tu mi sei stato vicino;
posso dunque ripetere:
Guidami Tu.

Re: Un ritaglio al giorno

Inviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 10:39
da Sibilla
LE DUE ANFORE


Ogni giorno un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava alla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio perdeva acqua. L'altra nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne nessuna goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva occasione per farle notare la sua imperfezione.
" Non perdo neanche una stilla d'acqua io!"
Un mattino la vecchia anfora si confidò col padrone:" Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite."
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse:" Guarda il bordo della strada"
" Ma è bellissimo, tutto pieno di fiori!", rispose l'anfora.
" Hai visto? E tutto questo solo grazie a te", disse il padrone.
" Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho seminato un sacchetto di semi di fiori lungo la strada e, senza saperlo né volerlo, tu li innaffi ogni giorno."
La vecchia anfora quel giorno si sentì morire di gioia.

Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni.

Re: Un ritaglio al giorno

Inviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 11:14
da Spinna
La creazione era appena terminata e tutti gli animali facevano il bilancio di quanto avevano avuto dal Creatore. Fu a questo punto che la pecora si accorse di non aver proprio difese. Non aveva muscoli robusti, non sapeva correre veloce, non era capace di mimetizzarsi, non disponeva di veleni deterrenti...

Il Signore l'ascoltò con attenzione e le fece delle proposte. "Non ti piacerebbe avere della zanne acuminate?" le chiese. "Come farei a brucare l'erba?" osservò la pecora. "Vuoi degli artigli robusti?" le chiese il Signore. "Magari finirei per usarli a sproposito..." osservò la pecora. "Ti potrei dare due corna robuste!" - "E chi si avvicinerebbe più per accarezzarmi?". " Potrei metterti del veleno nella saliva ..." le propose in fine il Creatore. "Non se ne parla nemmeno; mi odierebbero tutti...". "Ma devo pur darti qualcosa che ti serva per ferire i tuoi nemici!" concluse il Signore.

"Fare del male? Non me la sento proprio. Preferisco riceverlo!".

La pecora è quella che non fa male proprio a nessuno. Forse per questo il Signore ha scelto la sua categoria come simbolo del dono che egli ha fatto di sé. Ai suoi discepoli Gesù ha dato questa indicazione: «Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi...». Una sorte tutt'altro che invidiabile, ma socialmente insostituibile.