La casa sulla Roccia

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La casa sulla Roccia

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 27 febbraio 2011, 22:27

L'immagine di Gesù è nitida, scarna, ma quanto mai efficace. Quelle due case ci sembra di vederle sorgere, combattere con il vento e le piogge e, infine, una ridursi in macerie e l'altra rimanere in piedi dopo la tempesta. Gesù, questa volta, ci ha dato prima la spiegazione e poi la parabola. Ci ha detto in anticipo chi è che costruisce sulla roccia e chi è che costruisce sulla sabbia. I costruttori hanno molto in comune: sono entrambi persone che hanno conosciuto Cristo e hanno udito la sua Parola. L'unica differenza è che uno mette in pratica le parole di Gesù, l'altro invece no. Uno fa la volontà del Padre, l'altro si contenta di esclamare: « Signore, Signore! », e accampa diritti solo perché ha parlato in nome di Gesù. Quello è il Vangelo della concretezza e della coerenza cristiana: la coerenza tra le parole e i fatti, tra la professione di fede e la pratica della vita. Gesù, con queste sue parole, non lascia molte illusioni a nessuno. La porta dietro la quale si trova lui, il Signore, quella del Regno dei cieli, si apre solo per chi ha fatto la volontà del Padre: « Non chi dice Signore Signore entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio ». Non chi « dice » solo, ma chi « fa ». Quest'ultimo costruisce sulla Roccia. La Roccia è appunto la volontà di Dio. L'esistenza di chi costruisce su questa roccia è una bella casa, robusta e accogliente, nella quale, contrariamente a quanto si può pensare, non si sente tanto la fatica del fare, quanto la gioia, perché in essa viene ad abitare il Dio di ogni consolazione, come ha promesso Gesù stesso nel suo Vangelo. Venti, piogge, intemperie, e cioè tentazioni, difficoltà, contrasti e pene non saranno assenti dalla vita del cristiano; potranno, anzi, per un istante, anche sommergerlo, ma passata la prova, egli è ancora là, in piedi, come la casa sulla Roccia al rifluire dell'inondazione. Abbiamo detto che la Roccia sulla cui si deve costruire è la volontà di Dio. Ma questo è ancora vago. Dopo l'Incarnazione non esiste più la volontà di Dio in astratto; esiste la volontà di Dio « fatta carne » e, per così dire, materializzata: esiste Gesù Cristo. Per questo san Paolo ci dice: « Voi siete una costruzione che ha per fondamenta gli apostoli e i profeti e per pietra d'angolo Cristo Gesù stesso » (Ef. 2, 20). Anche san Pietro parla di Gesù come « la pietra d'angolo », il blocco di Roccia, sul quale i battezzati poggiano come altrettante pietre (cf. 1 Pt. 2, 5-6). Costruire sulla roccia significa, dunque, costruire la propria vita su Gesù, sulla sua parola, sulla sua persona. È l'unico modo per valorizzarla, è l'unica certezza che non vacilla neppure di fronte alla morte. Anche Gesù durante la sua vita terrena ha costruito una casa: la casa per la famiglia di Dio che è la Chiesa, e l'ha costruita sulla Roccia. Un giorno, di fronte alle rocce di Cesarea di Filippo, guardò Pietro e gli disse: « Tu ti chiami Kefa, roccia, e su questa roccia io edificherò la mia Chiesa e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa » (Mt. 16, 18). Certo, la Chiesa tutta intera ha per pietra d'angolo insostituibile lui stesso, cioè Cristo; ma ha anche Pietro quale segno visibile e punto di riferimento dell'unità spirituale e interiore fondata su Gesù Cristo.


(Ignoto)


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Re: La casa sulla Roccia

Messaggio da CercodiTe » sabato 5 marzo 2011, 18:12

Rispetto a questo brano del Vangelo, sembra che ogni volta che incorriamo in fallimenti, non abbiamo costruito sulla Roccia (Cristo). Ora, non per fare polemiche, ma la vita, mi dimostra che a volte, nonostante si cerchi costruire in Cristo, la casa crolla; nonostante si cerchi di buttare la rete "Sulla Sua Parola", la rete si spezza... o se non si spezza, non c'è pesce. Non accetto l'equazione: se va male, non hai costruito sulla Roccia. Alle volte si costruisce sulla Roccia, e le cose vanno comunque male. La casa crolla comunque. Scusate lo sfogo. Ma io questo vedo. Così come a volte, non crolla la casa di chi non costruisce sulla Roccia...



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Re: La casa sulla Roccia

Messaggio da Venerabile Beda » sabato 5 marzo 2011, 19:51

Caro amico...
già gli scienziati affermano, che l'universo, non è tridimensionale, ma quadrimensionale... oltre all'asse X, Y e Z, c'è l'asse T... il Tempo...
Con Dio, con Cristo, non possiamo però ragionare quadrimensionalmente, né tanto meno tridimensionalmente. Dio ragiona in modo multimensionale. La Roccia è Cristo. Il fatto che "la casa", costruita in Cristo, non crolla, è vero in riferimento non a questa vita (talvolta anche), ma in riferimento all'altra. Chi costruisce in Cristo, non vedrà la sua casa crollare... nell'altra vita. Bene scrive il Gen Rosso, nella sua canzone omonima, "La casa sulla Roccia": "...gente che si affretta a costruire una casa da abitare in questo mondo...". Questa è la casa che crolla, costruita sulla sabbia. La gente che invece costruisce sulla "Roccia della Parola Viva" (Cristo), è quella che "fatica a costruire una casa che non è per questo mondo...". Talvolta, il fatto si verifica anche in questa vita. Sovente, non nell'arco di una vita, ma di più vite... sicché abbiamo l'esempio di santi che avviano un'opera, che poi cresce dopo la loro morte: "Se il chicco di frumento non cade nella terra e non muore, rimane da solo... se muore, porta molto frutto". Raramente, qualche volta il "successo", si verifica in questa vita. Ma è l'eccezione, non la regola. Anche perché se fosse il contrario, la Fede non sarebbe più tale: tutti sarebbero costretti a credere... non ci sarebbe alcun merito nel credere. Il merito invece c'è, quanto tutto è contrario e opposto alla Fede. Quanto al discorso che chi non costruisce in Cristo prospera... come sopra... in questo mondo spesso è così (non sempre). Dall'altra parte... il discorso cambia... e soprattutto, al Ritorno di Cristo, il discorso cambierà. Peraltro è un tema ricorrente nella Scrittura... basti pensare ad Abacuc... per cui nell'altra vita e al Ritorno di Cristo:
2 Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perché la si legga speditamente.
3 È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
4 Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
Abacuc 2, 1-4


La nuova traduzione della CEI, ha corretto la punteggiatura, per cui è Dio che parla col discorso diretto, in prima persona. Ed è proprio Abacuc, a definire Dio come Roccia. E noi sappiamo con precisione, che questa Roccia, è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, e su un'altra roccia, ha fondato la Sua Chiesa. Ma a parte queste considerazioni, sono fatti che di solito, Dio concretizza nell'altra vita... qualche volta, anche in questa. Tenendo presente questo, ci rendiamo conto del tutto, ferma restando, la legittimità dello sfogo. Ma se Lui ha sofferto, fisicamente, spiritualmente, fino alla morte... Lui che è Giusto e Perfetto... figurarsi noi, che siamo ingiusti e imperfetti. Siamo così miseri, che possiamo cercare solo (e solo col Suo aiuto), di essere meno imperfetti e meno ingiusti possibile. Diceva un mio vecchio amico sacerdote: "Siamo così miseri, che anche se raggiungiamo "la perfezione" in una sola virtù, diventiamo subito superbi per questo!" [k-nooo] [k-nooo] [k-nooo]. E poi... c'è il "Mistero della sofferenza"... Tizio fa del bene a tutti, non fa del male a nessuno... e viene trattato coi piedi da tutti, truffato, tradito, ingannato, abbandonato... e altro; Caio fa del male a chi gli pare, non fa del bene a nessuno, e prospera... Fa parte della prova. Ma la nostra Fede, è nella Roccia. E quando la Fede è nella Roccia, la stessa Fede, diventa Roccia. Nonostante tutto.


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Re: La casa sulla Roccia

Messaggio da CercodiTe » lunedì 7 marzo 2011, 17:10

È questo il mio problema Beda... io mi aspetto troppo da questa vita... Hai ragione... devo imparare a ragionare in modo... "multidimensionale"... [k-ahah] [k-sìsì]



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