Avete inteso che fu detto... ma io vi dico...

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Venerabile Beda
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Avete inteso che fu detto... ma io vi dico...

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 20 febbraio 2011, 22:19

Dalla montagna sono rotolate giù sei pietre. Ruvide, inesorabili, puntuali. Un tonfo secco. Due, tre, sei tonfi nell'acqua; legalismo tronfio e compiaciuto. Si sono levati spruzzi altissimi, che hanno infastidito e inzuppato un numero sterminato di persone. L'acqua greve dello stagno è stata percorsa e si è increspata, ha preso a ribollire. La bonaccia è stata spintonata via brutalmente. Un vero finimondo provocato da sei pietre ruvide. Sì. Quella è la fine di un certo mondo. E accaduto duemila anni fa. stagnante di fremiti insoliti, dalla tempesta. Dal Monte delle Beatitudini, che si specchia sul lago di Galilea, Cristo ha scaraventato sei pietre che hanno colpito spietatamente il bersaglio del nostro perbenismo, delle nostre sicurezze, delle nostre comode sistemazioni, dei nostri faticosi compromessi. Sei pietre scagliate dalla Parola fatta carne. Sei « ma » di una forza travolgente, di una potenza squassante. E l'ordine ne è rimasto sconvolto per sempre. « Avete inteso che fu detto agli antichi... Avete inteso che fu detto... Fu pure detto... Ma io vi dico... ». Quei « ma » scanditi dal Figlio di Dio fatto uomo segnano il passaggio dall'Antico al Nuovo Testamento. Continuità e rottura al tempo stesso. Passaggio dal legalismo alla Legge dell'Amore. Dal buonsenso alla divina follia della croce. Dalla prudenza al rischio esaltante dell'avventura. Dall'ordine formale allo scandalo evangelico. Non è l'abolizione della Legge. Ma la suprema perfezione, il compimento della Legge. La perfezione dell'interiorità, dell'amore. Un amore la cui unica misura è di non avere misura. « Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non uccidere"; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio... Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore ». E gli uomini cosiddetti onesti sono costretti a guardarsi le mani. E si accorgono che sono macchiate di sangue dei propri fratelli. Si accorgono che si può uccidere anche con la lingua. Comprendono che chi si accosta all'altare senza aver prima perdonato il fratello, è un profanatore del Tempio. E gli uomini perbene, osservanti delle più insignificanti prescrizioni legali, convinti che per essere « puliti » basti lavarsi le mani prima di sedere a tavola, scoprono all'improvviso che anche i pensieri sporcano. Quei sei « ma » hanno messo in crisi la giustizia. Hanno sollevato pietre secolari (e, sotto, c'erano i vermi). Hanno strappato le bende dell'ipocrisia, e sono venute alla luce piaghe fetide.
Hanno fatto cadere maschere tenaci, e sono apparse facce disgustose. Hanno spazzato via le migliaia di precetti di un moralismo grigio e soffocante, per aprire la strada alla suprema libertà e al radicalismo dei figli di Dio. Uno dopo l'altro, i sei « ma » sono piombati, con un tonfo sordo, nello stagno dell'abitudine, del tradizionalismo, dell'onestà a buon mercato. E gli uomini, per difendersi dagli spruzzi fastidiosi, si sono precipitati ad aprire il parapioggia. « Avete inteso... ». Sì, forse abbiamo udito troppe cose. Abbiamo ascoltato troppi maestri. Abbiamo imparato troppe astuzie perché il Vangelo non disturbasse eccessivamente i nostri sonni e le nostre digestioni. È venuta l'ora, finalmente, di prendere sul serio quel « ma io vi dico ». È venuta l'ora di metterci un po' meno dalla parte della « ragionevolezza » e un po' più dalla parte di Cristo. È venuta l'ora di relegare in soffitta i nostri comodi tradizionalismi e arrenderci, senza condizioni, alla « novità » del Cristo. È venuta l'ora di non aver più paura del Vangelo. Gesù ci chiede troppo? Può darsi. Ma non abbiamo mai sospettato che le nostre possibilità vanno molto al di là di quanto abbiamo sperimentato finora? Via. Smettiamola di fare gli alchimisti. Smettiamola di fermare quelle sei pietre scabre che sono state scaraventate giù dalla montagna. Non ci accorgiamo che così facendo ci scortichiamo le mani e la faccia? Infatti, il « bloccare » quelle pietre, quei « ma », equivale a sfigurarci orribilmente il volto. Lasciamoci colpire, invece, in pieno viso, da quei « ma io vi dico ». Sarà dolorosissimo da principio. A poco a poco, però, scopriremo che ci è stato restituito il nostro vero volto. Un volto cristiano.

(Ignoto)


In effetti, nella Storia, e nelle nostre vite, le interpretazioni autentiche, creano sempre scompiglio. Gesù Cristo, il Verbo fatto carne, non ha fatto altro che dare l'interpretazione autentica (= corretta, perché quella data dallo stesso Creatore) della Legge.


Il Venerabile Beda

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CercodiTe
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Re: Avete inteso che fu detto... ma io vi dico...

Messaggio da CercodiTe » mercoledì 23 febbraio 2011, 18:13

È simile all'argomento di cui parlavamo. In effetti è vero. Pietre e macigni sono caduti da quell'altura. E lo sono ancora oggi. Penso che possiamo solo sforzarci di avvicinarci a quanto si chiede. Ma arrivarci, non credo sia possibile.



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