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La morte per noi cristiani

Inviato: lunedì 11 ottobre 2010, 10:31
da Kic
La morte per noi cristiani

Perché non riusciamo a riconciliarci con la morte, a
familiarizzare con lei? È nata con noi, viaggia sempre
accanto a noi, è nostra sorella, anzi, gemella. E noi
continuiamo a ritenerla nemica, a ignorarla come se non
esistesse.
Eppure, da questa avventura della vita, nessuno uscirà vivo.
Nonostante i prodigi tecnologici, le scoperte mediche, non
c'è da farsi illusioni, se ti va bene, puoi contare su 25.000
giorni, mille più mille meno, poi non ce ne saranno altri per
nessuno.
Ma la morte non è alla fine, ma dentro la vita stessa.
Infatti, dopo i 25 anni, muoiono ogni giorno 25.000 cellule
cerebrali senza essere sostituite. L'ultimo giorno dunque non
è che un finire di morire.
Viviamo dunque sulle frontiere dell'eternità, e non ci
pensiamo. Tutta l'infelicità dell'uomo viene dalla sua
ostinazione di non accettarsi quaggiù come provvisorio.
Questa convinzione basterebbe da sola a liquefare tutta quella
bava che l'umanità secerne nel suo quotidiano affannarsi in
ambizioni impossibili, in rancori, invidie ...
Avremmo meno insonnie, ulcere, infarti, meno cimiteri di
guerra, prigioni, cliniche psichiatriche.
Si dice sempre: siamo mortali, la vita è un soffio, ma non si
agisce conformemente. Il guaio è che, dimenticando la morte,
finiamo per falsare i nostri rapporti con gli altri, anche con
Dio, a giocare con lui a carte truccate.
Ignoto

Re: La morte per noi cristiani

Inviato: lunedì 11 ottobre 2010, 19:33
da Venerabile Beda
Molto bello questo testo.... ma direi, non solo per i cristiani...

Re: La morte per noi cristiani

Inviato: martedì 12 ottobre 2010, 8:13
da Kic
....è vero...valido per tutti....

Re: La morte per noi cristiani

Inviato: martedì 12 ottobre 2010, 19:00
da Cielo
Fa pensare... la morte a volte la vedo come una liberazione (dai pesi della vita, dalla lontananza dal Signore) a volte invece (soprattutto quando penso ai miei cari) la vedo tristissima e dura da "superare" mentre invece è una "nascita" alla nostra vita vera.
Penso che magari se non ci fosse stato il peccato originale Dio ci avrebbe "tolto" da questo mondo senza farci morire e forse magari è per questo che noi, nonostante vediamo ogni giorno morire non ci abituiamo mai a questo evento.

Re: La morte per noi cristiani

Inviato: giovedì 28 ottobre 2010, 16:11
da Benedetto
Io penso sempre alla morte.
Anche se sento sempre dire che Dio è misericordioso, penso che lo sia in quanto Gesù ci ha dato tutti gli elementi necessari per salvarci, elementi che noi possiamo applicare durante questa vita. Ma arriva la morte e arriva il Giudizio. E un po' mi fa paura, perché io non ritengo (sicuramente mi sbaglierò) che "per strada" non ci siano buoni esempi da copiare di come condursi durante la vita per riuscire ad andare in Paradiso (salvo i santi, che spesso consideriamo inimitabili).
Alcuni dicono che la morte, di un vero cristiano o di chiunque, è terribile. Non si può tornare indietro e rifare bene quello che non abbiamo fatto.
Non lo so.
Anche negli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio c'è la meditazione sulla morte.
San Francesco diceva: "Laudato sii mio Signore per sorella Morte Corporale . . ."
Penso che è un grosso svantaggio ("peccato") che la morte sia così tabù e non se ne parli. Ci farebbe un gran bene studiarla ed arrivare ad una visione giusta della morte.
Il mio confessore, che ritengo sia piuttosto saggio in genere nei suoi discorsi, mi dice che andremo tutti in Purgatorio. Possiamo soltanto, comportandoci meglio che possiamo, abbreviarne la durata.
Se ti metti a parlare della morte fai la figura del matto.
È veramente un "peccato".
San Carlo Borromeo forse aveva una fifa boia del Giudizio perché il mio confessore mi dice sempre che Carlo si confessava 7 volte al giorno