La morte per noi cristiani

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Cielo
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Re: La morte per noi cristiani

Messaggio da Cielo » giovedì 28 ottobre 2010, 18:44

Spero che prima di morire io mi confessi e faccia la comunione e poi... che il Signore mi porti pure con sé.


“Non fate peccati, e state allegri”. San Filippo Neri

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Benedetto
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Re: La morte per noi cristiani

Messaggio da Benedetto » giovedì 28 ottobre 2010, 19:11

Anch'io.
Comunque, anche questo forse può servire:


In che consiste l’impenitenza finale?

Una vita in peccato mortale. Trascorsa senza rimorsi, né pentimenti, conduce all’impenitenza finale. Uno rischia di trovarsi in punto di morte senza sapere che fare, né che cosa dire, né se ci sarà un dopo. Questo succede a chi non pensa mai alla morte.

Però è anche vero che Colui che ci ha creato, ama le sue creature e vuole che tutte si salvino e per ottenere ciò ha mandato il suo Figlio in Terra per riscattare i peccatori. Ed è verissimo che Colui che ci ha creato senza il nostro permesso, non ci salva senza il nostro libero consenso.

Morire da impenitenti è peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo. Perché? Questo Santo Spirito, che procede dal Padre e dal Figlio, comunica e dona a tutte le creature l’Amore del Padre e i meriti del Sangue prezioso del Figlio, per convincere tutti a chiedere perdono di cuore dei loro peccati.
Il peccato è un gran male, ma è cosa assai peggiore il non dargli importanza e l’ostinarsi in esso. Noi siamo a volte precisi in tutto, mentre non badiamo tanto alle nostre relazioni con Dio, considerato un estraneo a questo mondo di uomini, e persino un intruso.

Non dire che sei diventato ateo per certe circostanze o per scandali subiti, o per la tua convinzione ben ragionata e sperimentata. Dio è al di sopra di tutti, ed è più vicino a te che non tu a te stesso: Egli ti ama e non ti tradisce. Hai sperimentato il vero amore? Hai amato i poveri, gli oppressi, i bambini che muoiono di Aids? Qui troverai Dio, infallibilmente.

Tu invano cerchi l’amore perché lo cerchi là dove non lo troverai mai. Come puoi accontentarti dello squallore? Dio è amore, Dio è l’amore, e l’amore non è pago se non distribuisce amore in abbondanza e gratuitamente.
Per questo egli non ti lascerà mai in pace fino a quando tu non ritornerai nella sua casa. Il suo Santo Spirito si muove come una brezza dolcissima e a volte anche come un uragano, per svegliarti dal sonno del peccato e per attirarti a sé.

E oltre quanto detto, per non arrivare impreparati alla morte è bene chiedere ogni giorno perdono a Dio, senza dimenticarci del sacramento della riconciliazione. Nulla di meglio per vivere sereni e felici.
È infatti inutile che uno si metta a combattere contro Dio e a ignorarlo, il suo Amore sconfigge ogni nemico. Egli è più forte di ogni cattiveria e sa convertire i cuori più induriti. Beata quella creatura che avrà la visita di un prete negli ultimi istanti della sua vita.
È vero, e lo constatiamo sulla nostra pelle, che Dio può perdere tante battaglie, ma egli non perde la guerra, le porte dell’inferno non prevarranno.



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Re: La morte per noi cristiani

Messaggio da Venerabile Beda » venerdì 29 ottobre 2010, 10:50

È giusto porre l'accento sulla croce, sulla sofferenza, sulla penitenza.
La croce è la tappa obbligata e necessaria per la salvezza.
Solo attraverso la sofferenza, attraverso l'accettazione della sofferenza, attraverso l'abbracciare la croce di Cristo, si ottiene la salvezza. Al di là del fatto che questo sia fatto consapevolmente o meno.
Noi crediamo in Cristo crocifisso.
Cristo crocifisso, ha sì sofferto, ed è morto.
Ma è risorto.
La morte, la sofferenza, sono tappe obbligate e necessarie.
Ma l'esito, l'obiettivo, è la resurrezione.
Dio è il Dio della gioia. Che poi noi si fatichi a capire che la vera gioia in questo mondo, si trova proprio nella croce, è altra questione.
Ma il credente, anche davanti alla morte (salvo casi particolari, di carattere materiale), proprio perché credente, se veramente credente, la stessa sofferenza, la stessa morte, dovrebbe viverla con gioia.
Altro che con paura e con senso lugubre!!
Questo lo facevano gli etruschi, gli egizi. I pagani. Non i cristiani.
Gesù Cristo, è il Signore della Vita, che ha sottomesso la morte.
È giusto, presentarsi davanti a Dio, con animo umile e penitente, ma non dobbiamo mai perdere di vista Cristo Risorto.
Il Cristianesimo, è la (non una... la) Religione della Vita e della Gioia.
Ed ecco il senso francescano di "Sorella morte".
La morte, a volte, è desiderata.
Sia per l'ammirevole desiderio di incontrare Cristo.
Sia per il legittimo desiderio, di staccarsi da questo mondo (in modo naturale, e secondo l'ordine stabilito da Dio).
Io credo, che si possa essere penitenti, anche davanti alla morte, ma con gioia, con serenità. Ho visto gente morire con questo spirito. Morire "ridendo". Il cristiano, "deve" ridere della morte. Perché è già stata sconfitta.
Sapere di essere peccatori, chiedere perdono a Dio, ma con la serenità di sapere che Dio è Padre Buono, e Cristo ci ha ama, ed è morto e risorto per noi.
Anche per questo liturgicamente, sono rispettosamente contrario al viola o al nero come colore liturgico dei funerali. Preferirei il bianco, campane a festa, e canti gioiosi Domenicali. Cosa che a volte chiedono alcuni moribondi. E che viene fatta, previa autorizzazione dell'Ordinario, attraverso il parroco.


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Re: La morte per noi cristiani

Messaggio da Benedetto » venerdì 29 ottobre 2010, 13:42

Vuoi dire come i funerali ortodossi.
Nel monastero ortodosso dove ho vissuto un giorno arrivo in refettorio e dentro e fuori trovo gente contenta che mangia e beve.
Sapevo che era appena morto un amico del monastero ma non mi aspettavo di vedere la gente contenta: "Sembra che siate contenti che N.N. sia morto" ho scherzato io.
"Stiamo festeggiando la sua risurrezione" mi hanno risposto.



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Re: La morte per noi cristiani

Messaggio da Venerabile Beda » venerdì 29 ottobre 2010, 14:22

Esattamente, ove le circostanze materiali lo consentano.


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