Semplici come colombe e avveduti come serpenti
Inviato: venerdì 2 luglio 2010, 17:43
Non darti delle arie. Sii quel che sei. Non cercar di apparire né di più, né di meno. Sii sincero non solo nella parola ma anche nella vita. Non essere un ricercato, un complicato, un eccentrico. Non cambiare il tono della voce quando parli al telefono o con persone che non conosci. Parla da istruito, da colto, se ti si addice, ma “parla come mangi”.
Il vino buono non ha bisogno di frasca. La bontà non ha bisogno di pubblicità, e la bellezza vera non ha bisogno di trucco. La retorica è una forma sorpassata: è dell'altro secolo. Nessuno ci crede più. E non c'è soltanto una retorica della parola, ma anche del pensiero e della vita.
Smettila di far sempre una commedia della tua esistenza. La parola troppo ricca accusa a volte un pensiero troppo povero, e la frase troppo involuta cela spesso idee molto arruffate.
Non essere cerebrale, ermetico, non fare il difficile. Son tutte forme di vanità spirituale, molto vicine alla vanità di una donna non bella, che non potendo interessare con la bellezza che non ha, cerca di richiamare gli sguardi con l'eccentricità della sua moda.
Ciò che è vero è semplice. Così nella natura, nell'arte e nella verità. Chi si allontana dalla semplicità si allontana dalla verità. La quale non è doppia, né tripla, né multipla, ma è una.
Tu invece sei doppio quando hai due facce: una per il pubblico, levigata, lucidata, messa a nuovo, sorridente, cordiale, dignitosa; e una intima, ma reale, non sempre pulita, spesso crucciata, torva, ostile. Tu sei doppio quando la tua parola non serve più a rivelare il pensiero, ma a mascherarlo.
Tu sei falso quando hai una doppia vita: quella ufficiale, irreprensibile, e quella privata, carica di miserie e di corruzione. Tu sei falso quando fai il doppio gioco: quello palese, altruistico, e quello nascosto, egoistico.
Sia il tuo passo dunque non tortuoso ed equivoco, ma libero e sicuro come volo di colomba, e la tua vita non sia ambigua e sotterranea, ma diritta, al sole, come un palpito d'ala nell'azzurro.
Semplice però non vuoi dire sciocco, come saggezza non vuol dire malizia. È detestabile il raggiro, non la prudenza: e puoi essere perciò avveduto senza essere impostore. Non è tua l’aggressione o la vendetta, ma lo è la difesa.
Dare la vita per salvarne un'altra è bello e perciò è cristiano; ma gettarla senza una grande causa, è da idiota, e perciò non è cristiano. Cristo non è certo venuto per insegnarti la viltà, ma il coraggio, il coraggio però dell'eroe che si sacrifica per salvare, non dell'istrione che muore per dilettare il pubblico. Il cristiano, è un eroe senza gloria. E senza fama.
Ti è vietata la falsità, non il silenzio; perché leale non vuoi dire ciarliero. Parlare quando bisogna tacere è pettegolezzo; e tacere quando invece bisogna parlare è servilismo, che può condurre all’ingiustizia e all’empietà. Ti è vietato l'inganno, non la solerzia; perché l'operosità non è intrigo o arrivismo, ma è una condizione del progresso umano, e perciò è cristiana. Dio non favorisce mai né i pigri, né i vili; e non si allea coi furbi o con gli sciocchi, ma ci comanda invece di non essere né machiavellici né squilibrati. Equilibrio e moderazione in tutto, eccedendo ed esagerando, solo per amare Dio.
(Ignoto)
Il vino buono non ha bisogno di frasca. La bontà non ha bisogno di pubblicità, e la bellezza vera non ha bisogno di trucco. La retorica è una forma sorpassata: è dell'altro secolo. Nessuno ci crede più. E non c'è soltanto una retorica della parola, ma anche del pensiero e della vita.
Smettila di far sempre una commedia della tua esistenza. La parola troppo ricca accusa a volte un pensiero troppo povero, e la frase troppo involuta cela spesso idee molto arruffate.
Non essere cerebrale, ermetico, non fare il difficile. Son tutte forme di vanità spirituale, molto vicine alla vanità di una donna non bella, che non potendo interessare con la bellezza che non ha, cerca di richiamare gli sguardi con l'eccentricità della sua moda.
Ciò che è vero è semplice. Così nella natura, nell'arte e nella verità. Chi si allontana dalla semplicità si allontana dalla verità. La quale non è doppia, né tripla, né multipla, ma è una.
Tu invece sei doppio quando hai due facce: una per il pubblico, levigata, lucidata, messa a nuovo, sorridente, cordiale, dignitosa; e una intima, ma reale, non sempre pulita, spesso crucciata, torva, ostile. Tu sei doppio quando la tua parola non serve più a rivelare il pensiero, ma a mascherarlo.
Tu sei falso quando hai una doppia vita: quella ufficiale, irreprensibile, e quella privata, carica di miserie e di corruzione. Tu sei falso quando fai il doppio gioco: quello palese, altruistico, e quello nascosto, egoistico.
Sia il tuo passo dunque non tortuoso ed equivoco, ma libero e sicuro come volo di colomba, e la tua vita non sia ambigua e sotterranea, ma diritta, al sole, come un palpito d'ala nell'azzurro.
Semplice però non vuoi dire sciocco, come saggezza non vuol dire malizia. È detestabile il raggiro, non la prudenza: e puoi essere perciò avveduto senza essere impostore. Non è tua l’aggressione o la vendetta, ma lo è la difesa.
Dare la vita per salvarne un'altra è bello e perciò è cristiano; ma gettarla senza una grande causa, è da idiota, e perciò non è cristiano. Cristo non è certo venuto per insegnarti la viltà, ma il coraggio, il coraggio però dell'eroe che si sacrifica per salvare, non dell'istrione che muore per dilettare il pubblico. Il cristiano, è un eroe senza gloria. E senza fama.
Ti è vietata la falsità, non il silenzio; perché leale non vuoi dire ciarliero. Parlare quando bisogna tacere è pettegolezzo; e tacere quando invece bisogna parlare è servilismo, che può condurre all’ingiustizia e all’empietà. Ti è vietato l'inganno, non la solerzia; perché l'operosità non è intrigo o arrivismo, ma è una condizione del progresso umano, e perciò è cristiana. Dio non favorisce mai né i pigri, né i vili; e non si allea coi furbi o con gli sciocchi, ma ci comanda invece di non essere né machiavellici né squilibrati. Equilibrio e moderazione in tutto, eccedendo ed esagerando, solo per amare Dio.
(Ignoto)