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Il senso del Giorno del Ricordo

Inviato: mercoledì 10 febbraio 2010, 20:55
da Venerabile Beda
Alcune migliaia di persone, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sono state torturate e uccise a Trieste e in Istria, occupate dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito.
In realtà, alcune di queste persone, nostri concittadini, sono state gettate (vive) dentro le voragini naturali presenti nel Carso: le "foibe". Facendole così morire di fame e di sete in quelle stesse voragini.

Alcune persone, non conoscono la vicenda; alcuni libri di storia, tacciono, o glissano, o accennano, succubi di una visione di parte.
Fortunatamente, negli ultimi anni, si rileva una certa inversione di tendenza, ed anche in ambiente universitario, si parla di Foibe (anche se qualcuno continua a storcere il naso, quasi fosse un'eresia rilevare comportamenti deviati di parte della Resistenza).


Bisogna precisare, che questi massacri, furono posti in essere anche a guerra conclusa; dunque senza nessuna ratio che potesse giustificare il gesto. Né furono posti in essere nei confronti di militari, in servizio o in congedo. Ma nei confronti di civili inermi (nel senso etimologico = senza armi): uomini, donne, bambini.


Quella che in altre parti di Italia fu liberazione, a Trieste, fu condanna a morte, e a una morte terribile: per giorni le truppe partigiane comuniste del maresciallo Tito hanno invaso la città torturando, uccidendo e deportando migliaia di cittadini innocenti, o talvolta colpevoli solo di essere italiani o anticomunisti. A volte contrari sia al fascismo, che al comunismo!!! (Qualcuno addirittura apolitico!!!).


Certo, bisogna contestualizzare. In quel momento, era tutto bianco o nero, anzi rosso o nero. Ma troppe decisioni sono state prese in base a giudizi sommari (anche in altre parti d'Italia), senza consultare gli Anglo-Americani, a cui la parte sana della Resistenza (sicuramente maggioritaria), faceva sempre riferimento.


"Effetti collaterali della guerra"... sì... ma era finita...
Speriamo che non si ripeta più nemmeno questo...


Allora, anche qui, perché il "Giorno del Ricordo", non sia solo un ricordo vuoto e retorico, ricordiamoci chi sono i nostri alleati, e a chi dobbiamo fare riferimento. Per non commettere gli stessi errori.

Re: Il senso del Giorno del Ricordo

Inviato: lunedì 10 febbraio 2014, 11:58
da Venerabile Beda
Il Giorno del Ricordo è un segno. Il segno dell'umiltà. Il segno del riconoscere di aver sbagliato, e del chiedere scusa per aver sbagliato. Cosa che nei nostri tempi si fatica a fare. Ma i grandi, sono quelli che sbagliando, si scusano. Il Giorno del Ricordo, ci ricorda anche che gli estremi, alla fine si equivalgono. Gli eccessi, fanno sempre male. È l'equilibrio, la via migliore.