La nascita di Gesù secondo il Protovangelo di Giacomo

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Venerabile Beda
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La nascita di Gesù secondo il Protovangelo di Giacomo

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 20 dicembre 2009, 21:20

Sebbene si tratti di un vangelo apocrifo (non divinamente ispirato), mi pare utile riportare il testo.
Anche da questa traduzione, si evince la non canonicità (procronismi, paracronismi e anacronismi storico-teologici).
Esaltazione di alcuni elementi miracolistici, tipica degli apocrifi.
Nella sostanza però, rimane la bellezza e l'essenza del messaggio di cui è portatore: una verità non contraria, ma sostanzialmente conforme all'Unica Verità dei canonici.

Capitolo 11
1 Presa la brocca (Maria), uscì ad attingere acqua. Ed ecco una voce che diceva: "Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne". Essa guardava intorno, a destra e a sinistra, donde venisse la voce. Tutta tremante se ne andò a casa, posò la brocca e, presa la porpora, si sedette sul suo scanno e filava.
2 Ed ecco un angelo del Signore si presentò dinanzi a lei, dicendo: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia davanti al Padrone di tutte le cose, e concepirai per la sua parola". Ma essa, all'udire ciò rimase perplessa, pensando: "Dovrò io concepire per opera del Signore Iddio vivente, e partorire poi come ogni donna partorisce?".
L'angelo del Signore, disse: "Non così, Maria! Ti coprirà, infatti, con la sua ombra, la potenza del Signore. Perciò l'Essere Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio dell'Altissimo.
Gli imporrai il nome Gesù, poiché salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Maria rispose: "Ecco l'ancella del Signore davanti a Lui. Mi avvenga secondo la tua parola".

Capitolo 12
1 Lavorò la porpora e lo scarlatto, e li portò al sacerdote. E il sacerdote la benedisse, dicendo: "Il Signore Iddio ha magnificato il tuo nome, Maria, e sarai benedetta in tutte le generazioni della Terra".
2 Maria si rallegrò e andò da Elisabetta sua parente: picchiò all'uscio.
Udito che ebbe, Elisabetta gettò via lo scarlatto, corse alla porta e aprì: veduta Maria, la benedisse, dicendo: "Donde a me questo dono, che venga da me la madre del mio Signore?
Ecco, infatti, che colui che è in me, ha saltellato e ti ha benedetta". Ora Maria aveva dimenticato i misteri dei quali le aveva parlato l'arcangelo Gabriele, e guardò fisso in cielo esclamando: "Chi sono io, Signore, che tutte le generazioni della Terra mi benedicano?". Passò tre mesi presso Elisabetta, e di giorno in giorno il suo ventre ingrossava; Maria, allora, impauritasi, tornò a casa sua e si nascose dai figli di Israele. Quando avvennero questi misteri, lei aveva sedici anni.

Capitolo 13
1 Quando giunse per lei il sesto mese, ecco che Giuseppe tornò dalle sue costruzioni e, entrato in casa, la trovò incinta. Allora si picchiò il viso, si gettò a terra sul sacco e pianse amaramente, dicendo: "Con quale faccia guarderò il Signore, Dio mio? Che preghiera innalzerò io per questa ragazza? L'ho infatti ricevuta vergine dal tempio del Signore, e non l'ho custodita. Chi è che mi ha insidiato? Chi ha commesso questa disonestà in casa mia, contaminando la vergine?
Si è forse ripetuta per me la storia di Adamo?
Quando, infatti, Adamo era nell'ora della dossologia, venne il serpente, trovò Eva da sola e la sedusse: così è accaduto anche a me".
2 Giuseppe si alzò dal sacco, chiamò Maria e le disse: "Prediletta da Dio, perché hai fatto questo e ti sei dimenticata del Signore, tuo Dio? Perché hai avvilito l'anima tua, tu che sei stata allevata nel Santo dei santi e ricevevi il cibo dalla mano d'un angelo?".
3 Essa pianse amaramente, dicendo: "Io sono pura e non conosco uomo".
Giuseppe le domandò: "Donde viene dunque ciò che è nel tuo ventre?".
Essa rispose: "(Come è vero che) vive il Signore, mio Dio, questo che è in me non so d'onde sia".

Capitolo 14
1 Giuseppe ebbe molta paura. Si appartò da lei riflettendo che cosa dovesse farne di lei. Giuseppe pensava: "Se nasconderò il suo errore, mi troverò a combattere con la Legge del Signore; la denunzierei ai figli di Israele, ma temo che quello che è in lei provenga da un angelo, e in questo caso mi troverei a avere consegnato a giudizio di morte un sangue innocente. Dunque, che farò di lei? La rimanderò via di nascosto". E così lo sorprese la notte.
2 Ed ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore, dicendo: "Non temere per questa fanciulla. Quello, infatti, che è in lei proviene dallo Spirito Santo. Partorirà un figlio al quale imporrai il nome Gesù, poiché salverà il suo popolo dai suoi peccati". Giuseppe si levò dal sonno, glorificò il Dio di Israele che gli aveva concesso questo privilegio, e la custodì.

Capitolo 15
Venne da lui lo scriba Annas e gli disse: "Perché non ti sei fatto vedere nel nostro consiglio?". Giuseppe rispose: "Perché ero stanco del viaggio, e il primo giorno mi sono riposato". E voltatosi, quello vide Maria incinta.
2 Se ne andò allora di corsa dal sacerdote e gli disse: "Giuseppe, di cui tu sei garante, ha violato gravemente la legge".
Gli rispose il sacerdote: "Come sarebbe a dire? ".
"La vergine che ha preso dal tempio, rispose l'altro, l'ha contaminata.
Ha carpito con frode le sue nozze, e non l'ha fatto sapere ai figli di Israele".
Rispose il sacerdote: "Giuseppe ha fatto questo?".
Disse lo scriba Annas: "Manda pure dei ministri, e troverai che la vergine è incinta" I ministri andarono, trovarono come egli aveva detto, e la condussero via al tribunale con Giuseppe.
3 Il sacerdote disse: "Perché hai fatto questo, Maria?
Perché hai avvilito la tua anima e ti sei dimenticata del Signore tuo Dio, tu che sei stata allevata nel Santo dei santi e ricevevi il cibo dalla mano di un angelo, che hai udito gli inni sacri e hai danzato davanti a Lui?
Perché hai fatto questo?". Ma essa pianse amaramente, dicendo: "(Come è vero che) vive il Signore, mio Dio, io sono pura dinanzi a Lui e non conosco uomo".
4 A Giuseppe disse il sacerdote: "Perché hai fatto questo?". Giuseppe rispose: "(Come è vero che) vive il Signore, mio Dio, io sono puro a suo riguardo".
Disse il sacerdote: "Non dire falsità, dì la verità: hai carpito fraudolentemente le sue nozze e non l'hai fatto sapere ai figli di Israele; non hai chinato il capo sotto la mano potente affinché la tua discendenza fosse benedetta".

Capitolo 16
1 Il sacerdote disse: "Restituisci la vergine che hai ricevuto dal tempio del Signore". Giuseppe versò allora calde lacrime.
Il sacerdote proseguì: "Vi darò da bere l'acqua della prova del Signore che manifesterà ai vostri occhi i vostri peccati".
2 E presala, il sacerdote la fece bere a Giuseppe e lo mandò verso la collina: e tornò poi sano e salvo. La fece bere anche a Maria e la mandò verso la collina: e tornò sana e salva. E tutto il popolo si stupì che non fosse apparso in loro alcun peccato.
3 Disse allora il sacerdote: "Il Signore non ha manifestato i vostri peccati.
Neppure io vi giudico". E li rimandò.
Giuseppe riprese Maria e tornò pieno di gioia a casa sua glorificando il Dio di Israele.

Capitolo 17
1 Venne un ordine dall'Imperatore Augusto affinché si facesse il censimento di tutti gli abitanti di Betlemme della Giudea. Giuseppe pensò: "Io farò recensire tutti i miei figli; ma che farò con questa fanciulla? Come farla recensire? Come mia moglie? Mi vergogno. Come mia figlia? Ma, in Israele tutti sanno che non è mia figlia. Questo è il giorno del Signore, e il Signore farà secondo il suo beneplacito".
2 Sellò l'asino e vi fece sedere Maria: il figlio di lui tirava la bestia e Giuseppe li accompagnava. Giunti a tre miglia, Giuseppe si voltò e la vide triste; disse tra sé: "Probabilmente quello che è in lei la travaglia". Voltatosi nuovamente, vide che rideva. Allora le domandò: "Che cosa hai, Maria, che vedo il tuo viso ora sorridente e ora rattristato?". Maria rispose a Giuseppe: "E' perché vedo, con i miei occhi, due popoli: uno piange e fa cordoglio, l'altro è pieno di gioia e esulta".
3 Quando giunsero a metà strada, Maria gli disse: "Calami giù dall'asino, perché quello che è in me ha fretta di venire fuori". La calò giù dall'asino e le disse: "Dove posso condurti per mettere al riparo il tuo pudore?
Il luogo, infatti, è deserto".

Capitolo 18
1 Trovò quivi una grotta: ve la condusse, lasciò presso di lei i suoi figli e uscì a cercare una ostetrica ebrea nella regione di Betlemme.
2 Io, Giuseppe, camminavo e non camminavo. Guardai nell'aria e vidi l'aria colpita da stupore; guardai verso la volta del cielo e la vidi ferma, e immobili gli uccelli del cielo; guardai sulla terra e vidi un vaso giacente e degli operai coricati con le mani nel vaso: ma quelli che masticavano non masticavano, quelli che prendevano su il cibo non l'alzavano dal vaso, quelli che lo stavano portando alla bocca non lo portavano; i visi di tutti erano rivolti a guardare in alto.
3 Ecco delle pecore spinte innanzi che invece stavano ferme: il pastore alzò la mano per percuoterle, ma la sua mano restò per aria. Guardai la corrente del fiume e vidi le bocche dei capretti poggiate sull'acqua, ma non bevevano. Poi, in un istante, tutte le cose ripresero il loro corso.

Capitolo 19
1 Vidi una donna discendere dalla collina e mi disse: "Dove vai, uomo?". Risposi: " Cerco una ostetrica ebrea". E lei: "Sei di Israele?". "Si" le risposi. E lei proseguì: "E chi è che partorisce nella grotta?". "La mia promessa sposa" le risposi. Mi domandò: "Non è tua moglie?". Risposi: "E' Maria, allevata nel tempio del Signore. Io l'ebbi in sorte per moglie, e non è mia moglie, bensi ha concepito per opera dello Spirito Santo". La ostetrica gli domandò: "E' vero questo?". Giuseppe rispose: "Vieni e vedi". E la ostetrica andò con lui.
2 Si fermarono al luogo della grotta ed ecco che una nube splendente copriva la grotta. La ostetrica disse: "Oggi è stata magnificata l'anima mia, perché i miei occhi hanno visto delle meraviglie e perché è nata la salvezza per Israele". Subito dopo la nube si ritrasse dalla grotta, e nella grotta apparve una gran luce che gli occhi non potevano sopportare. Poco dopo quella luce andò dileguandosi fino a che apparve il bambino: venne e prese la poppa di Maria, sua madre.
L'ostetrica esclamò: "Oggi è per me un gran giorno, perché ho visto questo nuovo miracolo".
3 Uscita dalla grotta l'ostetrica si incontrò con Salomè, e le disse: "Salomè, Salomè! Ho un miracolo inaudito da raccontarti: una vergine ha partorito, ciò di cui non è capace la sua natura". Rispose Salomè: "(Come è vero che) vive il Signore, se non ci metto il dito e non esamino la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito".

Capitolo 20
1 Entrò l'ostetrica e disse a Maria: "Mettiti bene. Attorno a te, c'è, infatti, un non lieve contrasto". Salomè mise il suo dito nella natura di lei, e mandò un grido, dicendo: "Guai alla mia iniquità e alla mia incredulità, perché ho tentato il Dio vivo ed ecco che ora la mia mano si stacca da me, bruciata".
2 E piegò le ginocchia davanti al Signore, dicendo: "Dio dei miei padri, ricordati di me che sono stirpe di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Non fare di me un esempio per i figli di Israele, ma rendimi ai poveri. Tu, Padrone, sai, infatti, che nel tuo nome io compivo le mie cure, e la mia ricompensa la ricevevo da te".
3 Ed ecco apparirle un angelo del Signore, dicendole: "Salomè, Salomè! Il Signore ti ha esaudito: accosta la tua mano al bambino e prendilo su, e te ne verrà salute e gioia".
4 Salomè si avvicinò e lo prese su, dicendo: "L'adorerò perché a Israele è nato un grande Re". E subito Salomè fu guarita e uscì dalla grotta giustificata. Ed ecco una voce che diceva: "Salomè, Salomè! Non propagare le cose meravigliose che hai visto, sino a quando il ragazzo non sia entrato in Gerusalemme".

Capitolo 21
1 Poi Giuseppe si preparò a partire per la Giudea.
In Betlemme della Giudea ci fu un grande trambusto, perché erano venuti dei magi che dicevano: "Dov'è il nato re dei Giudei? Abbiamo visto la sua stella nell'Oriente e siamo venuti ad adorarlo".
2 Udendo questo, Erode fu turbato e inviò dei ministri ai magi; mandò anche a chiamare i sommi sacerdoti e li interrogò, dicendo: "Come sta scritto a proposito del Cristo, dove deve nascere?". Gli risposero: "In Betlemme della Giudea, perché così sta scritto". E poi li rimandò. Interrogò anche i magi, dicendo: "Quale segno avete visto a proposito del re che è nato?". I magi gli risposero: "Abbiamo visto una stella grandissima che splendeva tra queste stelle e le oscurava, tanto che le stelle non apparivano più. E' così che noi abbiamo conosciuto che era nato un re a Israele, e siamo venuti per adorarlo". "Andate e cercate", disse Erode "e se troverete fatemelo sapere affinché anch'io venga a adorarlo".
I magi poi se ne andarono.
3 Ed ecco che la stella che avevano visto nell'oriente li precedeva fino a che giunsero alla grotta, e si arrestò in cima alla grotta. I magi, visto il bambino con Maria sua madre, trassero fuori dei doni dalla loro bisaccia: oro, incenso e mirra.
4 Essendo stati avvertiti da un angelo di non entrare nella Giudea, se ne tornarono al loro paese per un'altra via.

Capitolo 22
1 Accortosi di essere stato giocato dai magi, Erode si adirò e mandò dei sicari, dicendo loro: "Ammazzate i bambini dai due anni in giù".
2 Maria, avendo sentito che si massacravano i bambini, prese il bambino, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia di buoi.
3 Anche Elisabetta, sentito che si cercava Giovanni, lo prese e salì sulla montagna guardandosi attorno, ove nasconderlo; ma non c'era alcun posto come nascondiglio. Elisabetta, allora, gemendo, disse a gran voce: "Monte di Dio, accogli una madre con il suo figlio". Subito il monte si spaccò e l'accolse. E apparve per loro una luce, perché un angelo del Signore era con loro per custodirli.

Capitolo 23
1 Erode, nel mentre, cercava Giovanni, e mandò dei ministri da Zaccaria, dicendo: "Dove hai nascosto tuo figlio?". Rispose loro: "Io sono un pubblico ufficiale di Dio e dimoro costantemente nel tempio del Signore, non so dove sia mio figlio".
2 I ministri se ne ritornarono per riferire tutto ciò a Erode. Adiratosi, Erode disse loro: "E' suo figlio colui che regnerà su Israele!". Mandò, perciò, di nuovo da lui per dirgli: "Dì proprio la verità: dov'è tuo figlio? Sai bene che il tuo sangue sta sotto la mia mano".
3 Zaccaria rispose: "Se tu spargerai il mio sangue, io sarò un testimone di Dio. Il mio spirito sarà accolto dal Padrone, poiché tu spargerai sangue innocente nel vestibolo del tempio del Signore". Allo spuntare del giorno, Zaccaria fu ucciso. I figli di Israele non sapevano che era stato ucciso.

Capitolo 24
1 All'ora del saluto, i sacerdoti uscirono, ma Zaccaria non venne loro incontro, come di solito, con la benedizione. I sacerdoti stettero a aspettare Zaccaria per salutarlo nella preghiera e glorificare l'Altissimo.
2 Ma, dato che tardava, tutti si intimorirono. Uno di loro si fece coraggio: entrò e vide presso l'altare del sangue coagulato e udì una voce che diceva: "Zaccaria è stato ucciso! Il suo sangue non sarà cancellato fino a quando non giungerà il suo vendicatore". All'udire tali parole ebbe paura, e uscì per riferire ai sacerdoti.
3 Questi si fecero coraggio, entrarono e videro quanto era accaduto: gemette la travatura del tempio, ed essi si strapparono le vesti dall'alto in basso.
Non trovarono il suo corpo, trovarono invece il suo sangue pietrificato. Pieni di timore, uscirono e annunziarono a tutto il popolo che Zaccaria era stato ucciso. Lo vennero a sapere tutte le tribù del popolo, che lo piansero e fecero cordoglio per tre giorni e tre notti.
4 Dopo i tre giorni, i sacerdoti deliberarono chi mettere al suo posto, e la sorte cadde su Simeone. Questo, infatti, era colui che era stato avvisato dallo Spirito Santo che non avrebbe visto la morte fino a quando non avesse visto il Cristo nella carne.


Capitolo 25
1 Alla morte di Erode, essendo sorto a Gerusalemme un trambusto, io Giacomo, che ho scritto questa storia, mi ritirai nel deserto, fino a quando cessò il trambusto a Gerusalemme, glorificando il Padrone Dio che mi ha concesso il dono e la saggezza per scrivere questa storia.
2 La grazia sarà in coloro che temono il Signore nostro Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli.
Amen.


Il Venerabile Beda

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Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

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