L'amore è la ricchezza dell'uomo...

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Lola
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L'amore è la ricchezza dell'uomo...

Messaggio da Lola » domenica 4 ottobre 2009, 12:41

In un piccolo villaggio di un piccolo Stato, viveva serenamente e parsimoniosamente un giovane contadino di nome Babuc, che da poco si era trasferito per costruire la sua casa, in un piccolo podere appena comprato da un anziano del paese.
Babuc veniva da un altro villaggio molto distante e si trovò un giorno, nel suo peregrinare, ad incontrare il vecchio Troscky, che era un anziano molto rispettato in paese, che aveva deciso di vendere la propria terra a qualche giovane che avesse voglia di lavorarla, visto che fino ad allora non aveva trovato ancora nessuno.
Babuc, che non aveva mai fatto il contadino, ma era stufo di continuare a viaggiare per trovare una dimora, trovò molto interessante l'offerta fattagli dal vecchio Troscky, anche perché l'anziano non chiedeva molto denaro, ma l'unica condizione fosse che quella terra fosse sempre florida e rigogliosa.
I due si accordarono per due denari d'oro, che Babuc pagò al vecchio promettendogli che quella terra sarebbe stata la più curata e fertile di tutto il villaggio.
IL vecchio apparve soddisfatto di quella promessa e benedisse il giovane augurandogli di vivere sempre serenamente in quel villaggio in pace e in amore con tutti.
La terra ti ripaga di tutti gli sforzi che farai, se sei generoso, lei ti ricompenserà cento volte di più, tu fa così anche con gli uomini, e anche se non ti ripagheranno come tu pensi debbano, il tuo cuore sarà sempre più ricco.
Queste furono le ultime parole del vecchio Troscky; infatti i due non si videro mai più, almeno apparentemente, che fine abbia fatto nessuno lo sa, ma c'è chi dice che vegliasse di nascosto quella sua terra, che anche se non più di proprietà, sarebbe per sempre rimasta sua, per le gioie le emozioni che per tutta la vita gli aveva donato e per tutti i ricordi che sarebbero rimasti nella sua memoria e nel suo cuore.
Babuc era felicissimo, aveva trovato grazie alla generosità di quel vecchio una dimora dove vivere e anche un lavoro, era stato un grande affare per lui, in fondo quel terreno valeva almeno dieci denari d'oro e lui ne aveva pagati solo due.
Quella notte Babuc dormì in una vecchia baracca che si trovava proprio al centro del terreno, ma nei suoi pensieri c'erano grossi cambiamenti da fare, aveva infatti intenzione di costruirsi una casa più grande, distruggere quella vecchia baracca per farne una più nuova e accogliente come magazzino.
Di buona lena, l'indomani Babuc andò nel bosco a tagliare degli alberi per ricavarne il legno per la nuova casa, la tagliò, la caricò sul suo carretto e tornò che ormai era quasi sera, aveva raccolto molta legna che gli avrebbe permesso di costruire quasi l'intera casa.
Il giorno successivo, Babuc si concesse un giorno per fare compere e conoscere un po' il villaggio, era nuovo e non aveva nessuna conoscenza.
Si rese presto conto che quello era un villaggio molto povero, composto da contadini che lavoravano la terra tutto il giorno, le case erano molto modeste, e si vedeva nei volti di quelle persone la stanchezza ma la fierezza del duro lavoro.
Comprò nel piccolo negozio del villaggio, un po' di attrezzi che gli servivano e conobbe il proprietario, un certo Tatib che era persona molto gentile e cordiale, si vedeva che era istruito per il modo in cui parlava, che aveva avuto la possibilità economica per studiare; infatti la sua era la famiglia più ricca del villaggio, possedevano oltre a quel negozio, molti terreni che davano in affitto ai contadini per farla coltivare, i quali trattenevano per se il raccolto, pagando con le vendite dei prodotti l'affitto al proprietario.
Ma molte volte i raccolti non erano dei migliori cosicché i contadini alla fine dovevano indebitarsi con Tatib, che però essendo di animo puro molte volte concedeva dei prestiti o addirittura non voleva tutti i soldi che gli spettavano.
Anche io voglio diventare un grande proprietario di terre ed affittarle a questi contadini, ne farò tanti soldi, questo era l'idea che si era fatta Babuc dopo la conoscenza fatta con Tatib.
I lavori per la casa procedevano ogni giorno più speditamente, ma Babuc cominciò a rendersi conto che il terreno cominciava ad essere incolto e trascurato e che le erbacce stavano crescendo sempre più alte, ma il suo pensiero per il momento fu per la casa.
E finalmente dopo un mese la casa era finita, era una casetta molto carina e accogliente, e accanto ad essa Babuc, come previsto costruì un piccolo magazzino di due piani, la terra però era ormai incolta e ci sarebbe stato un gran lavoro da fare per togliere tutte quelle erbacce.
L'unica cosa da fare, pensò Babuc era quella di affittare la terra, così lui avrebbe potuto vivere in ozio e ricchezza, sfruttando il lavoro altrui.
E così fece, si recò da tutte le famiglie del villaggio, parlò con tutti quelli interessati e ne trovò molti, alla fine riuscì a trovare quasi dieci contadini che avrebbero lavorato per lui.
I contadini cominciarono a lavorare per Babuc, e quel terreno presto fu uno splendido giardino, ricco di piante, alberi e che donava ogni prezioso frutto che la natura potesse offrire.
Babuc in fondo non era mai stato attaccato al denaro, ma quando cominciò a vedere che i soldi che incassava dai contadini lo stava rendendo ricco, cominciò improvvisamente a sentirsi importante, superiore a quelle persone che tanto lavoravano, ma che lui sfruttava, anche se lui non se ne rendeva del tutto conto.
Babuc cominciò ad essere molto severo con i contadino che non pagavano in tempo, aumentando e chiedendo interessi sempre maggiori, nel desiderio di accumulare quante più ricchezze possibili.
Per paura di non essere derubato, raccoglieva tutte le sue ricchezze, soldi, oggetti di valore e qualunque altra cosa e le custodiva gelosamente nel magazzino che aveva costruito, metteva tutto accuratamente al piano superiore e le ricchezze aumentavano giorno dopo giorno, tanto che Babuc pensava di costruire un magazzino ancora più grande.
Babuc presto divenne un ricco proprietario di terre, ne comprò a dismisura, tanta, tanta terra, a perdita d'occhio, e i contadini che lavoravano per lui sempre di più e le sue ricchezze sempre maggiori, tanto che il magazzino si stava quasi del tutto riempiendo.
Un giorno bussò alla sua porta un vecchio, molto trasandato, Babuc non lo riconobbe, ma era il vecchio Troscky, che per tutto quel tempo aveva visto di nascosto come si fosse trasformato quel suo terreno e come fosse cambiato quel giovane, che in poco tempo da girovago e con pochi soldi, grazie anche a lui, era diventato un ricco ed affermato proprietario.
Troscky, aveva però capito che il giovane che aveva conosciuto era diventato ormai un uomo cattivo e duro di cuore, e volle allora bussare alla sua porta.
Babuc aprì la porta e disse al vecchio cosa volesse, Troscky come scusa chiese qualcosa per elemosina: "Signore, voi avete tante ricchezze, donate ad un povero vecchio come me un pezzo di pane per mangiare".
Ma Babuc, che in cuor suo aveva ormai perso la pietà e la bontà d'animo, scacciò via il vecchio dicendo:"Vattelo a guadagnare il pane, se vuoi ti faccio lavorare nei campi"
-"Ma sono troppo vecchio per lavorare, morirei dopo pochi giorni"-ribatté Troscky.
Ma Babuc non volle sentire e cacciò in malomodo il vecchio.
Troscky, molto tristemente tornò indietro e pensava come il denaro avesse potuto cambiare quel giovane, soprattutto dove potesse essere finita la riconoscenza, si era forse scordato che fu proprio un vecchio a vendergli quel primo terreno e per quasi nulla in cambio?
Ma Troscky non si perse d'animo e tornò ancora il giorno dopo a bussare alla porta di Babuc, questa volta chiedendogli di poter lavorare per lui, Babuc accettò di buon grado pensando così di sfruttare per pochi denari il lavoro di un povero vecchio.
Un bel giorno Babuc chiamò Troscky per andare nel magazzino dove teneva tutti i suoi averi per fare dei lavori, bisognava rinforzare il soffitto perché tanto era ormai il peso che poteva crollare tutto.
Appena entrati, Babuc spiegò il lavoro da fare ma prima con grande vanto si rivolse al vecchio dicendogli:"Guarda vecchio, quanto sono forte e potente, hai visto quanti contadini lavorano per me?Qui dentro è pieno delle mie ricchezze, tanto da non entrarci più, e tu puoi entrare solo per lavorarci, perché non sei degno di stare qui".
Ma Babuc non ebbe nemmeno il tempo di finire quella frase che l'intero soffitto gli crollò addosso seppellendolo.
Babuc, morì così per mano della sua stessa ingordigia, seppellito da quelle ricchezze materiali terrene che aveva raccolto con tanta voracità, ma che lo avevano allontanato da tutti, che gli avevano fatto dimenticare cosa voleva dire amore per se stesso e per gli altri.



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Re: L'amore è la ricchezza dell'uomo...

Messaggio da Miriam » domenica 4 ottobre 2009, 19:53

Una storia triste ma quanto mai vera l'ingordigia non paga e rende il cuore umano capace di sentimenti nobili che lo rendono vivo e capace di essere generosi verso i fratelli perché quello che abbiamo ricevuto vale molto di più già solo per il dono della vita dovremo essere grati pensiamo a tutti gli altri doni ricevuti.


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