Una ricchezza senza prezzo
Inviato: venerdì 24 aprile 2009, 13:57
Ogni giorno un bimbo di nome Fernando, quando scendeva dall'autobus della scuola, si fermava a guardare alcuni bambini che giocavano a pallone in mezzo alla strada. Lì di fianco c'era una piccola casetta fatta di mattoni e vecchie tavole di legno. Le finestre erano di plastica e il tetto di alluminio. Anche i bambini guardavano incuriositi Fernando, tutto elegante con la sua cartella di pelle, mentre si dirigeva a scuola. Pensavano: "Chissà come sarà felice quel bambino, con quella bella roba che indossa; sicuramente vivrà in una bellissima casa piena di luce, di giochi e di tanta gente che gli vuole bene."
Spesso Fernando rallentava il passo per ascoltare i commenti dei bambini e sentiva che dicevano tante cose belle di lui: " ...oltre ad avere tanti giocattoli, potrà andare allo zoo e al circo; sicuramente sarà stato in gita coi suoi genitori e avrà visto moltissimi posti".
Fernando sentendo quelle parole si fermava a pensare e spesso sul suo viso scendevano lacrime e un sottile velo di tristezza. In realtà Fernando si sentiva molto solo. Aveva si una bella casa, ma era molto grande per viverci come figlio unico; aveva dei vestiti bellissimi, ma di questi non gliene importava niente. Aveva sempre avuto tanti giocattoli, ma così tanti che non sapeva cosa significasse 'desiderarè. Aveva si due genitori, ricchi e belli... ma erano sempre via per lavoro.
Fernando decise che era giunta l'ora di dare un senso alla sua vita, e così iniziò a portare dei giochi ai bambini, dei vestiti, del cibo. Loro ricambiarono con una cosa che nessuno può comprare: l'affetto. Da quel giorno Fernando non si sentì più solo, imparò a giocare a calcio, ad essere solidale e ad avere degli amici veri. Dopo molti anni, i suoi genitori dovettero trasferirsi lontano in un'altra città e Fernando fu costretto a dire addio ai suoi cari amici; ma questa volta non si senti più solo, sentì che quell'affetto ricevuto e dato era ormai parte di lui, una ricchezza che non aveva né prezzo né confini.
La vera ricchezza è quella che si condivide!
Spesso Fernando rallentava il passo per ascoltare i commenti dei bambini e sentiva che dicevano tante cose belle di lui: " ...oltre ad avere tanti giocattoli, potrà andare allo zoo e al circo; sicuramente sarà stato in gita coi suoi genitori e avrà visto moltissimi posti".
Fernando sentendo quelle parole si fermava a pensare e spesso sul suo viso scendevano lacrime e un sottile velo di tristezza. In realtà Fernando si sentiva molto solo. Aveva si una bella casa, ma era molto grande per viverci come figlio unico; aveva dei vestiti bellissimi, ma di questi non gliene importava niente. Aveva sempre avuto tanti giocattoli, ma così tanti che non sapeva cosa significasse 'desiderarè. Aveva si due genitori, ricchi e belli... ma erano sempre via per lavoro.
Fernando decise che era giunta l'ora di dare un senso alla sua vita, e così iniziò a portare dei giochi ai bambini, dei vestiti, del cibo. Loro ricambiarono con una cosa che nessuno può comprare: l'affetto. Da quel giorno Fernando non si sentì più solo, imparò a giocare a calcio, ad essere solidale e ad avere degli amici veri. Dopo molti anni, i suoi genitori dovettero trasferirsi lontano in un'altra città e Fernando fu costretto a dire addio ai suoi cari amici; ma questa volta non si senti più solo, sentì che quell'affetto ricevuto e dato era ormai parte di lui, una ricchezza che non aveva né prezzo né confini.
La vera ricchezza è quella che si condivide!