L'umorismo non ha confini politici
Inviato: venerdì 22 maggio 2009, 8:45
L'On. Berlusconi si reca in una banca nei pressi di Montecitorio a cambiare un assegno; giunto il suo turno lo presenta al cassiere con il suo sorriso smagliante e gli chiede di poterlo incassare.
Il cassiere, persona di integerrima professionalità, stante il fatto che l'Onorevole non è cliente della banca, gli chiede a sua volta di mostrargli un documento d'identità, alché Berlusconi, dopo aver cercato inutilmente nelle proprie tasche, ribatte: "Carissimo, mi consenta, come può immaginare non vado in giro con i documenti; data la mia posizione e la mia notorietà direi che non ce n'è proprio bisogno!"
Il cassiere non fa una piega e ribadisce che in assenza del documento non può effettuare l'operazione e Berlusconi, che comincia ad alterarsi, chiede di far scendere il direttore. Anche quest'ultimo, nonostante l'imbarazzo, non può far altro che confermare la correttezza della procedura applicata dal cassiere.
A questo punto Berlusconi sbotta: "Ma cribbio, non mi verrete a dire che la procedura la applicate davvero così rigidamente a tutte le persone famose che entrano in questa banca!?"
"In effetti - risponde il cassiere - non proprio; ad esempio due settimane fa è venuto qui Iuri Chechi, senza documenti; gli ho chiesto se poteva provare di essere davvero chi diceva di essere e lui si è afferrato a quella sbarra della parete attrezzata, si è messo a squadra, poi ha volteggiato ed è atterrato con una perfetta coordinazione dei movimenti; a quel punto non c'erano dubbi e gli ho cambiato l'assegno; l'altro giorno è passato Totti, anche lui senza documenti, si è messo a palleggiare davanti alla cassa e nessuno ha avuto più dubbi: era proprio lui, e gli ho cambiato l'assegno.
Insomma, se può fare qualcosa che provi al di là di ogni dubbio che lei è davvero l'On. Berlusconi, il problema è risolto."
Berlusconi comincia a pensare, ma dopo poco sbotta nuovamente: "Ma, non so, in questo momento mi vengono in mente solo cazzate!"
"Come li vuole, da 200 EURO o in tagli più piccoli?".
Il cassiere, persona di integerrima professionalità, stante il fatto che l'Onorevole non è cliente della banca, gli chiede a sua volta di mostrargli un documento d'identità, alché Berlusconi, dopo aver cercato inutilmente nelle proprie tasche, ribatte: "Carissimo, mi consenta, come può immaginare non vado in giro con i documenti; data la mia posizione e la mia notorietà direi che non ce n'è proprio bisogno!"
Il cassiere non fa una piega e ribadisce che in assenza del documento non può effettuare l'operazione e Berlusconi, che comincia ad alterarsi, chiede di far scendere il direttore. Anche quest'ultimo, nonostante l'imbarazzo, non può far altro che confermare la correttezza della procedura applicata dal cassiere.
A questo punto Berlusconi sbotta: "Ma cribbio, non mi verrete a dire che la procedura la applicate davvero così rigidamente a tutte le persone famose che entrano in questa banca!?"
"In effetti - risponde il cassiere - non proprio; ad esempio due settimane fa è venuto qui Iuri Chechi, senza documenti; gli ho chiesto se poteva provare di essere davvero chi diceva di essere e lui si è afferrato a quella sbarra della parete attrezzata, si è messo a squadra, poi ha volteggiato ed è atterrato con una perfetta coordinazione dei movimenti; a quel punto non c'erano dubbi e gli ho cambiato l'assegno; l'altro giorno è passato Totti, anche lui senza documenti, si è messo a palleggiare davanti alla cassa e nessuno ha avuto più dubbi: era proprio lui, e gli ho cambiato l'assegno.
Insomma, se può fare qualcosa che provi al di là di ogni dubbio che lei è davvero l'On. Berlusconi, il problema è risolto."
Berlusconi comincia a pensare, ma dopo poco sbotta nuovamente: "Ma, non so, in questo momento mi vengono in mente solo cazzate!"
"Come li vuole, da 200 EURO o in tagli più piccoli?".