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La figura del catechista...commenti e testimonianze!

Inviato: martedì 20 gennaio 2009, 19:52
da Mary
Il catechista è un maestro, dicono i documenti, i convegni e gli esperti di catechesi.
E il catechista non fa fatica a crederlo.
Oh, in fondo il suo libro da spiegare ce l’ha, qualche volta ha anche il registro per l’appello e le assenze; può assegnare compiti e interrogare.
Allora, tutto a posto ?
Niente affatto !
La facilità del catechista a ritenersi maestro può creare guai.
Così come può creare guai l’accostare l’incontro del catechismo ad una lezione scolastica [mia nota]
Egli infatti non può considerarsi un maestro paragonandosi con quelli della scuola, ma confrontandosi con le parole di Gesù: “E non fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro maestro, il Cristo (Mt 23,10).
Questa parola, purtroppo una di quelle che i cristiani non prendono troppo sul serio (quanti nella Chiesa si ritengono maestri a pieno titolo, senza alcuna difficoltà e senza alcun pudore ?) ricorda al catechista che egli è si un maestro, ma soltanto quando e se, umilmente e coraggiosamente, cerca di essere un segno dell’unico Maestro.
(T.Lasconi)

Re: La figura del catechista...commenti e testimonianze!

Inviato: giovedì 22 gennaio 2009, 16:01
da Mariella
Fare il/la "catechista" è sicuramente un compito arduo e molto delicato.
Ho sempre curato, fin dal primo giorno, di instaurare, innanzitutto, un clima di amicizia. Rendersi amici è il punto di partenza per poter colloquiare con i bambini e/o i ragazzi.
Ricordo che quando ho iniziato (e ancora continuo a farlo) a fare catechismo, le mie prime parole sono state: "Qui non siamo a scuola, non ci sono voti, non si interroga, non si fanno note nel quaderno, non si fanno correzioni di ortografia..., qui si parla di Gesù, della sua vita, dei suoi insegnamenti, del suo Amore che ha verso di noi e che ci chiama ad essere suoi figli. Cerchiamo di seguire alcune regole fondamentali quali: il rispetto verso gli altri, l'Amore verso tutti".
Secondo me tutto ciò sta alla base del catechista, l'imporsi come "maestro/a" non fa altro che allontanare i bambini..., i bambini del catechismo vanno alla ricerca di un amico/a, uno/a con cui possano parlare liberamente, esprimendo le proprie idee senza vergognarsi.

Re: La figura del catechista...commenti e testimonianze!

Inviato: giovedì 22 gennaio 2009, 21:50
da Spinna

Parecchi anni fa ho trovato questa " ricetta del catechista ideale"
ogni tanto la rileggo, perché ho paura di dimenticare anche una sola parola...mi fa piacere condividerla con voi


* Essere la bocca e le mani di Cristo.
Non si trasmette la fede se non con le parole e le opere.

* Avere cuore per i ragazzi e avere i ragazzi nel cuore.
Far capire che se siamo li con loro non é perché non avevamo niente di meglio da fare ma perché loro sono importanti, le cose che dicono ci interessano ed essere con loro fa stare bene anche noi. Se il nostro affetto é sincero, se traspare dai gesti, sarà più facile diventare loro amici, compagni, confidenti.

* Conoscere i ragazzi per farli sentire valore.
Conoscerne i nomi, la storia, i gusti, i punti deboli, i pregi, il modo con cui gioiscono o si arrabbiano.

* Fare dell'empatia il proprio mantello e della sensibilità il proprio cappello.
L'empatia è la capacità di "mettersi nei panni" dei membri del gruppo e di percepire i loro vissuti soggettivi, assumere il loro punto di vista, vedere il mondo con i loro occhi, com-prendere (nel senso di prendere su di sé) le loro gioie e i loro piccoli grandi dolori.
La sensibilità è quella di chi non giudica alla prima occhiata, non separa i buoni dai cattivi, non sentenzia, ma accoglie tutti con lo stesso calore ed offre a tutti la possibilità di essere se stessi, senza etichette sociali né ruoli rigidi. E' pericoloso e dannoso pensare che un "silenzioso" non abbia mai niente da dire, un "contestatore" brontoli sempre, un "gregario" non prenda mai l'iniziativa; in questo modo non ci si accorge delle idee interessanti che stanno dietro al silenzio, delle lamentele sensate coperte dal borbottio e delle tante proposte nascoste dall'insicurezza.

*Non sentire ma ascoltare, non vedere ma guardare.
La conoscenza, la comunicazione passano attraverso l'ascolto; si dovrebbe "coltivare" un paio di "antenne" per captare gli umori, i desideri, gli interessi, le incomprensioni. Ascoltare dunque ma anche osservare i movimenti, i gesti, gli atteggiamenti per cogliere quello che viene detto non solo con le parole ma anche con i corpi.

* Sapere prima che tempo farà.
E' importante curare l'atmosfera del gruppo, favorire un clima di solidarietà e condivisione, promuovere l'accettazione incondizionata del compagno, allenare al rispetto, esortare alla collaborazione, sapere che anche in un gruppo "felice" tra tanti giorni di sole può capitare qualche acquazzone, ma basta aprire un ombrello per continuare a sorridere.
E dopo avere letto questa manciata di righe, fatto corsi, .........ebbene tutto questo a nulla serve se non ci sono la fede, la fantasia, la passione e l'entusiasmo e ricordatevi di non stancarvi mai di donare un sorriso e un abbraccio ad ogni ragazzo che cammina al vostro fianco.










Re: La figura del catechista...commenti e testimonianze!

Inviato: giovedì 29 gennaio 2009, 16:36
da Kic
...ho fatto il catechista e l'ho fatto con tutta l'anima....poi mi sono dimesso dopo aver portato una classe di 34 bambini alla comunione.....Forse non ero più quello di una volta, forse non ho avuto abbastanza carità verso qualcuno....Ma quando ho notato che tre bambini non avevano ancora raggiunto quella maturità spirituale che ti permette di accogliere Gesù nel tuo cuore....e questi tre apertamente dichiaravano di fare la comunione solo per i regali e spesso erano assenti alle lezioni.....e ho consigliato il parroco di non ammetterli...lui mi ha risposto che ormai i genitori avevano prenotato il ristorante e non si poteva tornare indietro......allora me ne sono andato.....

Re: La figura del catechista...commenti e testimonianze!

Inviato: giovedì 29 gennaio 2009, 18:47
da Venerabile Beda
Tristissimo...
purtroppo spesso si dimentica, che la Chiesa, giustamente, consente ai non cresimati, di accedere al sacramento della Comunione, a condizione che siano preparati bene...
Quella che tecnicamente è una concessione, (o indulto nel diritto canonico), nella prassi, è diventato un "diritto"...
Niente di più sbagliato...
D'altra parte però, si può verificare e si verifica, che nel tempo, alcuni di questi bambini, che di per sé non dovrebbero essere ammessi alla Comunione, crescendo, capiscono, e capendo, cambiano registro...
La grazia di Dio, può arrivare dove vuole e attraverso strade anomale...
Questo ovviamente, non giustifica il lassismo di alcuni parroci, che non dovrebbero ammettere alcuni bambini alla Comunione, mancando determinati requisiti...
e dire a priori: "tanto la grazia di Dio arriva dove vuole", può diventare "tentazione di Dio"...
Ma spesso, Cristo, la fede, come il Vangelo insegna, è come un seme, che può cadere in diversi tipi di terreno...
a volte germoglia sùbito, a volte dopo, a volte non germoglia, a volte germoglia sùbito per morire sùbito...
difficile, trovare il giusto equilibrio, tra questi 2 eccessi: lassismo e intransigenza... per ora è certo, che fa da padrone il lassismo...