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Re: Consapevolezza nella carità

Inviato: domenica 21 dicembre 2008, 1:24
da Kic
....beh...venerabile....non sono d'accordo....per me la mia casa è casa di tutti...quello che è "mio" è di tutti.....scrivo mio tra virgolette perché non credo di possedere veramente qualcosa di mio....quello che ho è dono di Dio....tutto...senza esclusioni.....anche la mia vita...e onestamente non ho paura di perdere cose o vita......In Africa vai in posti dove la cosiddetta civiltà non esiste....dove c'è uno stregone che comanda sulla vita di tutti....dove la lebbra impera.....e tu con il fuoristrada porti il sacco di riso felice di dare....senza pensare che qualcuno possa farti del male...Succede che qualcuno si fa male....ma è la vita .....nient'altro che la vita .....non esiste carità in condizioni di sicurezza...esiste la carità....con tutti i limiti dell'uomo....Però una cosa è importante, secondo me, sentire nel cuore la necessità di non abbandonare il fratello bisognoso.....Un bicchiere d'acqua donato con gioia, credo regali il paradiso.....

Re: Consapevolezza nella carità

Inviato: domenica 21 dicembre 2008, 1:43
da Lella
...non ho esperienza missionaria...posso solo immaginare quelle sensazioni del dare senza limiti...mettendosi completamente in gioco...ecco per me è così la carità...è istintivo non pensare alla nostra vita...è come amare noi stessi attraverso gli altri...e sò che dobbiamo farlo dove siamo chiamati a dare il nostro amore...vicino o lontano che sia...senza paure, limiti...

Re: Consapevolezza nella carità

Inviato: domenica 21 dicembre 2008, 13:39
da Venerabile Beda
Forse non mi sono spiegato...
Io posso mettere tranquillamente a rischio la mia vita per la Carità, essendo consapevole...
Ma non ho alcun diritto di mettere a repentaglio la vita altrui...
Se avendo figli, apro casa mia a chiunque, ed entrando picchiano e violentano mia figlia, non sono un cristiano, ma un imbecille delinquente irresponsabile...
Il martirio, è una scelta d'amore che si fa sulla propria pelle, non sulla pelle degli altri...

E anche se vivo da solo, e ho paura, non mi si può biasimare... ma questa è un'altra faccenda, perché il cristiano dovrebbe essere sempre pronto a morire per amore di Cristo e dei fratelli... ma non sulla pelle degli altri!

Re: Consapevolezza nella carità

Inviato: domenica 21 dicembre 2008, 16:59
da Evandro
La carità è la cosa più importante per un cristiano, molto spesso la carità viene confusa con le elemosine, che non significa dare pochi spiccioli o migliaia di euro... la carità e il modo con cui si dona, dare perché si ama il prossimo.
Qui si discute di dare in sicurezza, ma allora se cominciamo a razionalizzare l'amore, l'amore non è più tale.
Gesù sapeva che fine avrebbe fatto eppure è andato avanti il suo amore non s'è fermato davanti a coloro che lo contrastavano, con il suo atto d'amore ha dato la possibilità a tutti di salvarsi.
È anche vero che per amore non possiamo rovinare la nostra famiglia privandola di apporto economico.
Ma carità non significa dare materialmente, significa anche scambiare una parola, sorridere essere gentili consigliare tutti quelli che incontriamo e che ci tendono una mano in senso figurato.
Ricordiamoci che saremo giudicati in base alla carità che avremo o non avremo fatto.
Evandro.

Re: Consapevolezza nella carità

Inviato: domenica 21 dicembre 2008, 17:19
da Venerabile Beda
Infatti.
Gesù ha messo a repentaglio la Sua vita...
Ha dato la Sua vita..
Il Suo sangue... non quello altrui...
Come direbbe Hugo, Dio stesso, ha il pudore, di imporre qualcosa all'uomo (libero arbitrio).
Quindi nessuno di noi ha il diritto, in nessun caso, di mettere a repentaglio la vita altrui, in nome della Carità. Perché non sarebbe più Carità.
La Carità, si deve coniugare con la giustizia e la libertà. Quella vera. Io liberamente, scelgo di mettere a repentaglio la mia vita...
Ma non posso mettere a repentaglio la vita altrui.
E allora, in questi casi sì. L'Amore va razionalizzato. Ed è questo il senso della Scrittura citato: "Se fai il bene, sappi a chi lo fai".
Ma anche il Vangelo: "Non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché dopo non si voltino per sbranarvi". E la Carità, è la perla preziosa.
E anche: "Siate semplici come colombe, ma avveduti come i serpenti". Questo significa vivere carità, in condizioni di sicurezza (altrui).
Quanto alla propria, se uno si sente pronto al martirio, ben venga.
Ma Dio chiederà conto, se abbiamo messo a repentaglio la vita altrui, fosse anche per Carità.
"Chiederò conto della vita dell'uomo all'uomo, e a
ognuno di suo fratello".
E se apriamo la porta di casa ad uno sconosciuto, in nome della Carità, mettendo a rischio la vita del nostro prossimo (figlio, conviventi, congiunti)... se queste persone venissero aggredite, violentate o uccise, non potremo dire: "sia fatta la volontà di Dio!". Quella non è la volontà di Dio. Ma la nostra incoscienza e irresponsabilità, nonché idiozia, di cui Dio ci chiederà conto.
Non siamo nel medioevo.
Abbiamo i TG, e l'informazione.
La porta di casa, non si apre a nessuno.
A meno che uno non viva solo, e non mette quindi in pericolo la vita altrui.


Quanto al bicchiere d'acqua dato con gioia, lo si può fare anche in condizioni di sicurezza...
Tutto si può fare, in condizione di maggiore sicurezza...