Maria Immacolata!!!!
Inviato: lunedì 8 dicembre 2008, 11:41
“Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”
(Lc 1, 28)
La liturgia della Parola di oggi ci fa riflettere su un dramma profondo dell’uomo: la caduta e la liberazione. Nella prima lettura ci troviamo nel terzo capitolo della Genesi dove è descritto il primo dramma della storia umana: la caduta originaria che introduce nella storia la morte. Dopo il peccato di Adamo ed Eva piomba sul giardino un gran silenzio nel quale si sentono solo i passi di Dio nel giardino. Il “rumore” di quei passi non è più causa di gioia per un incontro. Ma adesso Adamo si nasconde. Ma ecco la voce di Dio: “Dove sei?” … Immaginiamoci che quella voce raggiunga pure noi: “Dove sei?”, certamente Dio non vuole sapere se sei davanti al PC, mangiando o lavorando. Dio ti chiede: a che punto della strada ti sei fermato? Sei in carreggiata e ti sei messo ai margini? Vivi o vivacchi?
Adamo esce dal suo nascondimento, però non risponde alla domanda, mostrando così di non essere al suo posto, di non essere più in Dio. Forse resteremo anche noi in silenzio davanti a questa domanda: siamo certi che quello che ci siamo costruiti intorno a noi è dove ci vuole Dio? Quello che abbiamo realizzato viene da Dio?
Troveremo risposta solo se non siamo schiavi di queste realtà, non siamo schiavi dalle cose che abbiamo o abbiamo creato.
Ma anche quando intraprendiamo strade non buone s schiera dalla nostra parte, proprio come ha fatto con Adamo ed Eva. Dio non ci lascia nell’oblio del nostro io. Aspetta che ritorniamo a Lui donandoci si un umanità ferita, ma pur sempre al calcagno, ossia una arte non guaribile perché non vitale. La medicina sta nel “seme della donna”. La donna non può fare nulla ma solo il bambino che nascerà da Lei. Perciò al rogo tutte quelle statue in cui è Maria a schiacciare la testa al serpente: perché l’unico che ha vinto la morte e il serpente antico è solo Cristo.
Il Vangelo ci fa capire bene chi è Maria: “Piena di grazia”. Ciò viene reso meglio in greco: “Colei che è stata graziata”, che è stata ricolmata di grazia. Essa è stata redenta in modo radicale e perfetto. Il suo Immacolato concepimento è opera del Redentore. L’angelo, poi, dice a Maria: “il Signore è con te espressione molto usata nell’Antico Testamento. Il Signore sempre stato con il suo popolo ma il popolo non sempre è stato con il Suo Dio. ‘angelo vuole dire a Maria: “Tu sei sempre con il Signore; u sei unita a Lui per quanto è possibile ad una creatura”. Anche Maria ha paura, ma non è la paura di Adamo. È la scoperta della propria piccolezza davanti a Dio accogliendo la missione che Dio ha per Lei. Adamo non ha portato a compimento la missione: per questo il terrore; Maria pota a termine la missione: per questo l’umiltà. Se noi rispondiamo al progetto di Dio non avremo nessun terrore che la nostra vita può cadere nell’oblio, ma avremo l’umiltà di corrispondere ai suoi progetti.
Maria è solo l’Aurora: quello sazio che precede lo spuntare del Sole! Lasciamoci accompagnare da Lui, in questo tempo santo dell’Avvento, affinché anche noi nei nostri atteggiamenti, parole, relazioni sappiamo far spuntare l’unico sole che sa dare bellezza all’uomo di oggi: Gesù Cristo.
Gianluca Cipolletta
(Lc 1, 28)
La liturgia della Parola di oggi ci fa riflettere su un dramma profondo dell’uomo: la caduta e la liberazione. Nella prima lettura ci troviamo nel terzo capitolo della Genesi dove è descritto il primo dramma della storia umana: la caduta originaria che introduce nella storia la morte. Dopo il peccato di Adamo ed Eva piomba sul giardino un gran silenzio nel quale si sentono solo i passi di Dio nel giardino. Il “rumore” di quei passi non è più causa di gioia per un incontro. Ma adesso Adamo si nasconde. Ma ecco la voce di Dio: “Dove sei?” … Immaginiamoci che quella voce raggiunga pure noi: “Dove sei?”, certamente Dio non vuole sapere se sei davanti al PC, mangiando o lavorando. Dio ti chiede: a che punto della strada ti sei fermato? Sei in carreggiata e ti sei messo ai margini? Vivi o vivacchi?
Adamo esce dal suo nascondimento, però non risponde alla domanda, mostrando così di non essere al suo posto, di non essere più in Dio. Forse resteremo anche noi in silenzio davanti a questa domanda: siamo certi che quello che ci siamo costruiti intorno a noi è dove ci vuole Dio? Quello che abbiamo realizzato viene da Dio?
Troveremo risposta solo se non siamo schiavi di queste realtà, non siamo schiavi dalle cose che abbiamo o abbiamo creato.
Ma anche quando intraprendiamo strade non buone s schiera dalla nostra parte, proprio come ha fatto con Adamo ed Eva. Dio non ci lascia nell’oblio del nostro io. Aspetta che ritorniamo a Lui donandoci si un umanità ferita, ma pur sempre al calcagno, ossia una arte non guaribile perché non vitale. La medicina sta nel “seme della donna”. La donna non può fare nulla ma solo il bambino che nascerà da Lei. Perciò al rogo tutte quelle statue in cui è Maria a schiacciare la testa al serpente: perché l’unico che ha vinto la morte e il serpente antico è solo Cristo.
Il Vangelo ci fa capire bene chi è Maria: “Piena di grazia”. Ciò viene reso meglio in greco: “Colei che è stata graziata”, che è stata ricolmata di grazia. Essa è stata redenta in modo radicale e perfetto. Il suo Immacolato concepimento è opera del Redentore. L’angelo, poi, dice a Maria: “il Signore è con te espressione molto usata nell’Antico Testamento. Il Signore sempre stato con il suo popolo ma il popolo non sempre è stato con il Suo Dio. ‘angelo vuole dire a Maria: “Tu sei sempre con il Signore; u sei unita a Lui per quanto è possibile ad una creatura”. Anche Maria ha paura, ma non è la paura di Adamo. È la scoperta della propria piccolezza davanti a Dio accogliendo la missione che Dio ha per Lei. Adamo non ha portato a compimento la missione: per questo il terrore; Maria pota a termine la missione: per questo l’umiltà. Se noi rispondiamo al progetto di Dio non avremo nessun terrore che la nostra vita può cadere nell’oblio, ma avremo l’umiltà di corrispondere ai suoi progetti.
Maria è solo l’Aurora: quello sazio che precede lo spuntare del Sole! Lasciamoci accompagnare da Lui, in questo tempo santo dell’Avvento, affinché anche noi nei nostri atteggiamenti, parole, relazioni sappiamo far spuntare l’unico sole che sa dare bellezza all’uomo di oggi: Gesù Cristo.
Gianluca Cipolletta