Angolo di cielo

Che bello quando un sacerdote riesce a vivere la sua vocazione sentendosi parte di una famiglia allargata anche se a volte come in tutti le migliori famiglie ci si sente un po' soli.

Io penso che nella Chiesa bisognerebbe incominciare a prendere in considerazione questa cosa e porsi seriamente una domanda: meglio permettere ai sacerdoti, che ne sentono la necessità, di sposarsi, permettendo così loro di esercitare in tranquillità e serenità il loro dovere, oppure andare avanti con una Chiesa che spesso zoppica per il troppo dolore... Teniamo però presente, la Parola, dove s. Paolo esorta le persone libere, cioè non sposate a rimanere in tale condizione, per meglio servire il Signore.

Io l'ho detto e ripetuto in tantissime discussioni, non vorrei ripetermi, penso che ad ognuno venga fatta una chiamata e di conseguenza si fa una scelta di vita.
Io ho scelto di sposarmi, una monaca sceglie di consacrare la propria vita a Cristo, il prete sceglie di vivere il sacerdozio da non sposato, cosa c'è di tanto complicato, a che ci serve complicarci la vita?
Nessuno di noi chiede di prendere i voti o di farsi prete. Io ho la fortuna di avere un parroco eccezionale, mi ha insegnato tanto, non ha mai chiuso la sua porta a nessuno, è disponibile a qualunque ora per tutti... se fosse sposato non potrebbe sicuramente vivere in pienezza la propria vocazione... i due sacramenti secondo me non possono convivere.