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Re: I pensieri di Chiara Lubich

Inviato: martedì 27 gennaio 2009, 22:18
da Mard62
Grazie ragazze per il vostro intervento.
Cara Spinna, quel libro è veramente straordinario, merita di essere spostato di stanza in stanza. Io lo tengo nella borsa.
Che bello Mary, Loppiano è veramente una cittadella fuori dal comune, li si respira l'unità, si respira il Vangelo vissuto. Quando arrivi c'è qualcuno che ti aspetta sulla strada, sale sul pullman e ti guida per la cittadella. Ti fanno sentire a casa da subito, raccontano le loro esperienze, ti fanno visitare i laboratori, i negozi, ti parlano della loro economia di comunione. A Loppiano vivono persone di ogni parte del mondo, famiglie che hanno lasciato tutto per seguire quello stile di vita.
Forse a marzo andrò di nuovo, Sergio ha già fissato una data, quindi salvo imprevisti parto.
Se qualcuno si vuole aggregare ne sarei felice.

Re: I pensieri di Chiara Lubich

Inviato: mercoledì 28 gennaio 2009, 0:21
da Mary
Cara Mard io sono stata a Loppiano...una realtà che mi ha toccato il cuore...alcuni miei amici sono rimasti tristemente sconcertati...io ed alcuni vorremmo ritornare!

Re: I pensieri di Chiara Lubich

Inviato: sabato 7 febbraio 2009, 17:55
da Mard62


Far fiorire una comunità cristiana.


Non si viveva soltanto singolarmente, ciascuna per proprio conto, la Parola di Dio. Le utili esperienze, le illuminazioni e le grazie ricavate dalla vita di essa erano messe in comune, dovevano essere messe in comune, per l'esigenza della spiritualità dell'unità che vuole che ci santifichiamo insieme.

Si sentiva il dovere di comunicare agli altri quanto si sperimentava, anche perché si era consci che donando l'esperienza rimaneva, a edificazione della nostra vita interiore, mentre non donandola lentamente l'anima si impoveriva.

Cambiarono tutti i rapporti con Dio e con i fratelli e fiorì con la Parola e per la Parola una comunità cristiana.
Persone che prima neanche si conoscevano divennero fratelli fino ad attuare fra loro la comunione dei beni materiali e spirituali, gente fino a ieri dispersa divenne popolo, comunità, porzione di Chiesa viva.

Chiunque fra noi, senza sottigliezze e ragionamenti, credeva alle sue Parole con l'incanto di un bimbo, e le metteva in pratica, godeva di questo paradiso anticipato che è il Regno di Dio in mezzo agli uomini uniti nel suo nome.

Il fatto che il destino del seme è quello di morire per dar vita all'albero, come quello della Parola di Dio è di esser "mangiata" per dar vita a Cristo in noi.

Stiamo uniti nel nome del Signore, vivendo la Parola di vita che ci fa uno. Ho pensato all'innesto delle piante, dove i due rami scorzati, col contatto delle due parti vive diventano una cosa sola. Quando due anime potranno consumarsi in uno? Quando saranno vive, cioè quando saranno scorzate dell'umano, e mediante la Parola di vita vissuta, incarnata, saranno Parole vive. Due Parole vive possono consumarsi in uno. Se una non è viva, l'altra non può unirsi.

Pur lontani una Luce ci legherà, impercettibile ai sensi e ignota al mondo, ma cara a Dio più che ogni altra cosa: la Parola di vita.


(da "Essere Tua Parola")

Re: I pensieri di Chiara Lubich

Inviato: mercoledì 11 febbraio 2009, 16:46
da Mard62
Il dado dell'amore



Durante il Congresso Gen 4 del 1998, Chiara Lubich, ai bambini che le chiedevano come imparare sempre di più ad amare, spiega i punti "dell'arte di amare": amare tutti; amare per primi; amarsi a vicenda; vedere Gesù nell'altro; farsi uno; amare il nemico. Da allora è nata l’idea del “dado dell’amore”, con le sue sei facce sui punti dell’arte d’amare, che ogni Gen 4 del mondo possiede e che ogni mattina viene ‘lanciato’ per avere un suggerimento su come impegnarsi quel giorno e fare allenamento in quest’ arte.


Ecco alcune esperienze raccontate da loro:

In una scuola di BOSTON, si svolge l'attività "Mostra e racconta". Ogni bambino porta un oggetto diverso: chi un gattino, chi il suo computer game, chi un giocattolo... Alessandro porta il dado dell'arte di amare, lo mostra ai suoi compagni e spiega come funziona. Tutti vogliono un dado, per tirarlo la mattina e vivere come lui!

In CROAZIA, è mattina. Anja di 5 anni e i suoi fratellini sono in macchina; la mamma li sta accompagnando all'asilo. "Non possiamo ancora andare! - eslcama Anja - . Mi sono dimenticata di buttare il dado!". "Pazienza! - dice la mamma -, lo butterai quando torni!". "Ma io devo farlo ora - insiste Anja -, sennò non so come vivere oggi!". Convince la mamma a ritornare a casa e getta il suo dado: ora si, può andare a scuola.

Dopo aver aiutato la mamma per un'ora, Enrico, dell’ITALIA, contento si siede in poltrona a leggere un fumetto. Dopo un po' la mamma lo richiama: "Enrico, c'è da comprare una bottiglia di vino, tra poco i negozi chiudono!". "Ah, no, mamma, proprio adesso che sto leggendo!", risponde Enrico. Ma poi si ricorda del dado... "Amare tutti!". Si alza e corre a prendere il vino.


Flor de Maria, del GUATEMALA: “L’altro giorno papà e mamma hanno litigato. Ero triste. 'Come vorrei che fossero felici – ho pensato – cosa posso fare?'. Sono andata dai miei fratellini. Abbiamo preso una carta, abbiamo ritagliato dei cuori e dei fiori e li abbiamo attaccati sul muro. Papà e mamma stavano guardando la TV in silenzio. L’abbiamo spenta un momento e io ho cantato loro una canzone sull’amore fra noi. Papà e mamma si sono commossi e si sono chiesti scusa. Mamma piangeva dalla gioia. Ero felice. Tutti sono andati a letto contenti. Io ho detto a Gesù: 'Graziè”.

Re: I pensieri di Chiara Lubich

Inviato: mercoledì 11 febbraio 2009, 19:49
da Nemamiah76
grazie mard! è bellissima questa testimonianza... Purtroppo non ho più il mio dado; al ritorno dall'ultima tre giorni, in valigia, si era tutto rovinato...