Confessione a distanza


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Venerabile Beda
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Confessione a distanza

Messaggio da Venerabile Beda » giovedì 12 marzo 2020, 10:02

Ai tempi della peste del '600 e del 1300, o del colera del 1800, non esistevano mezzi che consentissero una comunicazione a distanza.
Che ordinariamente, il sacramento della Confessione, debba essere effettuato di presenza, è un dato certo.
Ma oggi, ci sono delle circostanze straordinarie, eccezionali, col Coronavirus Covid-19. E accanto a queste circostanze straordinarie, c'è anche la tecnologia adatta.
Anche Manzoni, nel descrivere la peste del '600, rileva come fra Cristoforo, fosse stato investito dalla Chiesa, di poteri straordinari: di fatto, nonostante fosse un povero frate, ebbe gli stessi poteri di un Vicario Episcopale, data la grave emergenza. In virtù di questi poteri, fu in grado di sciogliere Lucia dal famoso Voto. Poteri straordinari, senza tecnologia.
Oggi, occorrono (o potrebbero occorrere) poteri straordinari insieme alla tecnologia.
Il papa, quale Successore di Pietro, ha il potere di legare e sciogliere in Cielo e in Terra, a condizione che usi questo potere in modo non arbitrario, ma in modo conforme alla Scrittura (o quanto meno non in contrasto con Essa) e in modo conforme alla Tradizione (o quanto meno non in contrasto con Essa) [purché questa stessa Tradizione sia conforme alla Scrittura o quanto meno, non in contrasto con Essa].
Questo potere è stato dato da Gesù Cristo Signore a Pietro e quindi, ai suoi successori.
Tale potere, dallo stesso Gesù Cristo Signore, è stato esteso (si ritiene in modo più limitato) agli altri apostoli e ai loro successori: i vescovi.
Gesù Cristo stesso, nel Vangelo, ha dato il potere di rimettere i peccati agli apostoli e ai loro successori. Tale potere, viene delegato per necessità, ai sacerdoti (presbiteri), che corrispondono in pratica, ai 72 discepoli.
Ora, in una circostanza eccezionale e grave come quella che stiamo vivendo, non ci sono valide motivazioni, nella Scrittura e nella Tradizione, per non consentire eccezionalmente la Confessione a distanza, tramite telefono, skype, o altri sistemi di comunicazione. Ovvero, a mio avviso, non ci sono reali impedimenti teologici. Ribadisco: in via del tutto eccezionale, non come regola ordinaria! L'unico vero impedimento, è la questione privacy, o meglio, il segreto confessionale.
Certo, il sacerdote, dovrebbe essere anche pronto a morire e a contagiarsi, pur di confessare un moribondo. Però contribuirebbe poi a diffondere il contagio. E i martiri, come dico sempre, devono essere tali con la propria pelle e col proprio sangue, non con la pelle e col sangue degli altri.
E non credo, che diffondere il contagio, sia pure per confessare un moribondo, sia una cosa gradita a Dio!
Né credo che la Chiesa abbia potuto rifornire i sacerdoti di guanti, mascherine ffp3, occhiali e tute protettive.
Per chi legittimamente vuole essere più fiscale, si potrebbe limitare l'eccezionalità ai soli moribondi: se dovesse essere violato telematicamente il segreto di un moribondo, sarebbe meno grave di fatto, rispetto alla violazione di uno che ha ancora una vita da vivere: è in gioco la sua Salvezza!

A mio avviso, il papa, dovrebbe valutare di consentire, temporaneamente, in via del tutto eccezionale, almeno in alcuni casi, la Confessione a distanza. Potrebbe anche ingaggiare degli ingegneri informatici per creare un'App apposita, atta a garantire la segretezza e ad evitare le burle (la mamma degli imbecilli, è sempre incinta, sempre feconda, mai sterile e non morirà col Coronavirus, né lei né i suoi figli!) Un software desktop. Insomma qualunque mezzo, che consenta al sacerdote di confessare, senza contagiarsi, e soprattutto senza diffondere lui stesso il contagio. Peraltro, alcuni sacerdoti sono anzianotti: quindi, soggetti deboli.

Se il papa, non volesse, i vescovi, nell'ambito della propria diocesi, avrebbero il potere di stabilire la cosa.

Ma sarebbe auspicabile che lo facesse il Successore di Pietro in carica, anche per dare un segno, di non essere veramente affetto da disturbo ossessivo compulsivo, ovvero di pensare solo a: immigrati, contro i sovranisti, simpatia per i non credenti a scapito dei credenti, ecc.

Che si occupi da pastore, di chi ha bisogno di essere confessato: ovvero dei credenti cristiani cattolici.


Si ricordi, che la diffusione del virus in Italia, è cominciata perché una certa parte politica, invece di pensare di bloccare l'accesso a tutti gli stranieri (come era giusto e saggio) cercava di contrastare il "razzismo". Come se il voler difendere la propria vita e la propria salute fosse razzismo! Se invece di andare fare gli splendidi nei quartieri cinesi, nelle scuole frequentate da bambini cinesi (e ci ricordiamo chi è stato!), nei ristoranti cinesi, avessero chiuso l'accesso (temporaneamente) a tutti gli stranieri (turisti e soprattutto immigrati) la situazione oggi sarebbe meno grave. Facevano entrare le persone, che ci potevano e ci hanno contagiato, ma non hanno fatto entrare le merci di cui avevamo bisogno e che difficilmente, ci avrebbero contagiato. Ma si è preferito accusare le persone intelligenti e sagge come il virologo Burioni, come Salvini, di essere razzisti, fascisti e sciacalli. Lo si vada a dire ai morti e a quelli che sono in terapia intensiva! E ci si permette ancora di parlare contro i sovranisti! Questa cmq, è altra questione.


Speriamo che qualcuno, cominci a usare il cervello e il cuore, e a fare gli interessi di Gesù Cristo, e dei credenti in Cristo (a partire dai cattolici).


Il Venerabile Beda

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Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

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