Ammetto che c'è stato un momento, in cui mi stavo "lievemente" preoccupando. C'è stato un momento in cui temevo di dover dire: "È arrivato uno di quelli, che erroneamente, pensa che il Cristianesimo sia solo Amore,
volemose bene, senza Croce, senza dolore, senza sofferenza, senza sacrifici, senza rinunce, senza lacrime". Ma mi rispondevo dicendo: "Diamogli tempo". E i fatti stanno dimostrando che grazie a Dio, abbiamo un vero pastore, ovvero un pastore che accarezza le pecore, che le protegge dai lupi, ma capace anche di prenderle a bastonate (come è giusto) quando invece di comportarsi da pecore, si comportano da caproni. Ferme restando le "violente bastonate" contro i lupi (relativismo, pedofilia, adulterio, omosessualità, secolarizzazione, ecc.).
Oggi papa Francesco ha detto:
I preti devono essere pastori, non lupi assetati di soldi
Purtroppo accade, che alcuni pastori, alcuni parroci, invece di fare i pastori, fanno i lupi. O se la fanno coi lupi. Penso anche, ma non solo, ad alcune processioni religiose, dove il santo patrono, passa davanti alla casa del boss locale. Un parroco che permette questo, è un pastore che se la fa coi lupi. Un parroco, o meglio, un sacerdote, che non è pronto a morire per l'affermazione della Verità e della Giustizia, è meglio che cambi "mestiere". Ha sbagliato tutto. E niente scuse. Ce n'è uno di Pio XII. Quella è l'eccezione che conferma la regola. E non era viltà. La regola è essere sempre pronti a morire.
Papa Francesco ha scritto:San Paolo non aveva un conto in banca, lavorava
Ed è vero. La Chiesa, il clero, deve ritrovare coi fatti, l'originario spirito apostolico. Fermo restando, che come Cristo afferma nel Vangelo, chi Lo segue, avrà già quaggiù il centuplo. Il problema è ricordare sempre chi è il Padrone e a cosa serve il mezzo.
La Scrittura, condanna duramente i cattivi pastori. Come quei parroci, che prendono decisioni, senza consultare a titolo decisionale, i più vicini collaboratori e i parrocchiani in genere. Fino a cambiare idea, davanti alle indicazioni di chi vive la Parrocchia. Senza ovviamente, alcun compromesso o modifica alla Dottrina.
E infine, il buon pastore, punisce la pecora (nello specifico un altro pastore) rea di aver assunto comportamenti immorali in termini sessuali. Si allude al cardinale O'Brien.
Bravissimo papa Francesco, che usa le mani per accarezzare e il bastone per bastonare, per difendere le pecore, per attaccare i lupi e per raddrizzare i caproni. Gli si deve rompere le corna a bastonate ai caproni, finché non diventano pecore, ovvero, si comportano da tali. Un pizzico di don Camillo, non guasta nel buon pastore.