L'Anno della Fede


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L'Anno della Fede

Messaggio da Venerabile Beda » mercoledì 10 ottobre 2012, 12:18

L'Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI, inizia nel giorno in cui si celebra il cinquantesimo anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II: l’11 Ottobre 2012; si concluderà il 24 Novembre 2013. Il Concilio, ha indubbiamente dato una spinta propulsiva positiva alla Chiesa, affinché questa si informasse maggiormente al Vangelo in un modo più consono ai tempi. Ciò non significa, che tutto quello che c'era prima, era da buttare: prima c'erano san Giovanni Bosco, san Filippo Neri, san Francesco d’Assisi, sant'Agostino, solo per citare alcuni giganti; ma significa che tutto è in cammino, in evoluzione. La Chiesa si evolve in Cristo nello Spirito Santo, nella continuità del Vangelo e della successione apostolica... e lo fa tra alti e bassi: nel passato, troviamo Bene e male; nel presente Bene e male; nel futuro: Bene e male. Solo al Ritorno di Cristo, il male sarà distrutto, e ci sarà un trionfo totale, assoluto, formale e sostanziale di Cristo, del Bene, in una nuova realtà materiale rinnovata. Questa evoluzione in Cristo nello Spirito Santo, non significa modificare il contenuto della Fede, l’essenza, la sostanza: il Vangelo è e sarà sempre quello; ma indica dinamicamente, il modo migliore per viverlo in riferimento ai tempi, ovvero la forma.
Lo scopo dell'Anno della Fede, è quello di risvegliare la Fede stessa, attraverso una nuova evangelizzazione. Mentre in passato, l'evangelizzazione era rivolta a popoli e a persone che non conoscevano Cristo, adesso è rivolta ed estesa anche agli stessi cristiani, a tutti i cristiani e a tutti gli uomini. A coloro che realmente conoscono Cristo, a coloro che magari in “buona fede”, credono di conoscerlo, a coloro che ne hanno una conoscenza, forse troppo superficiale e incompleta. Compito della Chiesa, ribadisce il successore di Pietro in carica, è evangelizzare, diffondere il Vangelo di Cristo nel mondo. Ovviamente, diffonderlo nella sua interezza. Nelle sue pagine o parole dolci, e nelle sue pagine o parole dure o più impegnative. Sia quando questo invita all'Amore, sia quando questo invita alla rinuncia o a scelte di campo radicali, che provocano rotture. A ben guardare, come anche accadeva in passato, la non conoscenza di Cristo, è legata alla non conoscenza del Vangelo in particolare, e della Scrittura in generale. Il Concilio, aveva previsto questa problematica, e per porvi rimedio, ha favorito e incrementato il più possibile la diffusione dei testi sacri. Però, il fatto che si possa accedere quando e quanto si vuole ai testi sacri, non significa che materialmente lo si faccia o che lo si faccia con criterio. E qui il successore di Pietro, asserisce che l'evangelizzazione, pur partendo dal Vangelo, si deve concretizzare con la testimonianza.
Ma la testimonianza, presume frequentazione e conoscenza. In un mondo in cui ci "si isola" in un iphone o in uno smartphone in genere, o in qualche social network (sì, ci si isola… così è; perché sai tutto dell’altro, sai cosa fa l’altro, dov’è, cosa “pensa”, ma non sai chi è l’altro, NdR) è difficile dare o ricevere testimonianza. Senza contare che c’è gente che crea profili virtuali fittizi, fino a fare passare idee e testi scritti da altri nel passato, per propri! Forse in buona fede, ma lo fa. La testimonianza virtuale, lascia il tempo che trova. Sebbene sia fondamentale, dopo quella reale. Diventa il gioco del cane che si morte la coda. Non vado in chiesa, perché in chiesa non trovo amicizia, non trovo amore (ma dove si trova???). Magari trovo un'amicizia di facciata; ma non trovo Amicizia (testimonianza). Allora perché ci dovrei andare? Per Cristo? Sì... ma quello è un passaggio successivo. Così è, anche se qualcuno può storcere il naso. Del resto chi fosse già a quel livello, saprebbe che in chiesa, più che andare a trovare amicizia, si dovrebbe andare a donarla. Allora, qual è la soluzione e la Verità? La soluzione e la Verità, ovviamente, la troviamo nel Vangelo e la dà Cristo stesso:
Seguitemi, e vi farò pescatori di uomini.
Se la Chiesa, ovvero il “clero”, sacerdoti, vescovi, cardinali, non vanno a cercare i loro parrocchiani non li vanno a "pescare", questa nuova evangelizzazione, rimarrà una bella cosa puramente formale. Non casa per casa, in quanto il Vangelo “lo vieta”; ma in qualche casa, si può e si deve anche entrare come richiede lo stesso Vangelo; senza contare che il senso del non passare di casa in casa, è solo il senso del rispetto della libertà: il Vangelo si propone, non si impone, e se una famiglia non vuole ascoltare, si deve rispettare quella scelta; Cristo rispetta le scelte dell'uomo, anche se assolutamente folli e sbagliate. Solo in questo modo l'Anno della Fede, se Dio vuole, potrà essere efficace. I sacerdoti, i vescovi, devono cercare le persone. Un giorno la mattina, un giorno il pomeriggio e un giorno la sera. Quanti giovani ci sono nelle piazze delle cattedrali e talvolta anche delle chiese delle nostre città? Giovani seduti la sera davanti alle chiese, davanti alle cattedrali, che la Domenica non vanno a Messa (alcuni sì, altri no)! Il vescovo che esce fuori il Sabato sera, per salutare i giovani davanti alla cattedrale, per chiedere come stanno e cosa fanno, sì, a bere una birra con loro (si ricordi la nomina di Gesù in società: un mangione e un beone, amico delle prostitute e dei pubblicani) se è una cosa che viene dal cuore, fatta sistematicamente, lascia il segno. E senza chiamare i giornalisti.
Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;
Luca 20,46
Il Vangelo qui, indica un comportamento negativo, da non imitare. Non è il vescovo che deve uscire nella piazza, per essere salutato (vanità); è il vescovo che deve uscire nella piazza per salutare (servizio e amore). “Come il Figlio dell’uomo che non è venuto per essere servito, ma per servire”. Del reuccio, o di chi si atteggia a tale, non gliene frega niente a nessuno. Anzi… dà solo fastidio: a Dio e all’uomo. La ieraticità, ha più a che fare col paganesimo che col Cristianesimo; basti pensare agli apostoli. Non si confonda il saluto qui indicato, con il “divieto” di saluto in sede di predicazione più avanti citato: quello significa che la predicazione, deve avere sempre la priorità: se il vescovo deve celebrare Messa, in quel momento, non può “perdere tempo” a salutare. Prima la Messa. Poi sarà bene che vada a salutare, dopo aver soddisfatto le priorità: prima Dio, dopo i fratelli (tenendo però presente la parabola del buon samaritano, NdR). Significa inoltre, che il vescovo, come il sacerdote, non può avere rapporti particolari, a scapito di altri: deve essere amico di tutti (non può salutare “gli amici” senza salutare gli altri). Ma di solito, il Sabato sera, non si celebra Messa, quindi può farlo. E deve essere pronto a tendere la mano a tutti. Può e deve. O almeno, dovrebbe. Ovviamente, stesso discorso in proporzione, per i sacerdoti, i parroci. Senza contare le piazze virtuali, ovvero i Forum. A condizione che qui, il vescovo, il parroco, il sacerdote, abbia chiaro in testa che deve dire solo e soltanto ciò che Cristo vuole dire, e ciò che la Chiesa fedele a Cristo vuole dire e non personali opinioni o soggettive interpretazioni. Che siano cose comode o scomode. Ce ne sono anche troppe in giro di opinioni. Anche autorevoli, ma sono sempre solo opinioni. E alcune di queste, sono lontane dalla correttezza, ovvero dall’“opinione” di Cristo. La gente, a livello cosciente o meno, vuole sentire la Parola di Cristo, non quella del vescovo, del parroco, del laico, che dice l’ennesima castroneria, la sua personale opinione, a meno che questa non coincida in tutto con quella di Cristo e della Chiesa fedele a Cristo. Nelle cose comode, come in quelle scomode. I vescovi e i sacerdoti, sono pescatori di uomini… devono cercare. Se il “clero”, cerca… “da cosa nasce cosa, e il tempo la governa”. Se il “clero” non cerca, non nasce niente. Qualche “chierico”, si punge quando dico queste cose e mi dice: “Perché non lo fai tu?”. Rispondo: “Perché non sono né un vescovo, né un sacerdote, e se lo facessi io, non avrebbe alcun valore, vestito in borghese; se lo fa un vescovo, vestito da tale, ha un valore altissimo; se lo fa un sacerdote, vestito da tale ha un valore alto. Al di là degli esiti. Se lo facessero vestiti in borghese, non avrebbe alcun valore. Benché vescovi o sacerdoti. Tutti devono vedere che il vescovo, il parroco, si scomoda, per andare a cercare le persone, i giovani. “Come il pastore, che corre nella notte, in cerca di una pecora smarrita”. Non per vanità (“per essere ammirati dagli uomini”) ma per amore e testimonianza. Deve essere il pastore, non un altro membro del gregge. L’altro membro del gregge, deve collaborare, accogliere. E poi il cane pastore, deve assicurarsi che nessuno si smarrisca (si allontani, si isoli). Qualcuno ha confusione in testa.
Per tutta la Terra è corsa la loro voce e ai confini nel mondo la loro parola.
Se fossero rimasti ad aspettare che la gente venisse spontaneamente, potevano stare freschi. Si sono mossi loro… gli apostoli: così devono fare i loro successori. L'evangelizzazione, deve partire dal “clero”; è il “clero” che si deve muovere. Loro sono i pescatori di uomini, secondo il mandato di Cristo. “Ma per fare questo non basta un anno!”. Benissimo. Si indìca il triennio della Fede. Il quinquennio, il decennio, il secolo se è necessario: della Fede e della predicazione, del pescare uomini. Occorre la collaborazione di tutti, come chiarisce il Concilio: ma sono i sacerdoti che devono cominciare. E non per due giorni! Cominciare e continuare. In modo stabile e sistematico.
1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il Regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il Regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
Luca 10, 1-12.
Non si deve infatti dimenticare una cosa. Ci sono persone che Cristo Lo conoscono, forse anche bene e nella loro libertà Lo rifiutano. Sappiamo che se non adesso, in futuro ci sarà l’apostasia finale. Se fosse adesso, noi come Chiesa si deve fare il possibile per contrastarla, o meglio, ritardarla. Ma sappiamo che è inevitabile. Almeno, non risulta si tratti di profezia relativa (che si potrebbe non avverare); il Magistero della Chiesa, insegna che si tratta di una profezia assoluta: è certo che avverrà. Ma se fossero in atto i prodromi, non per questo si deve smettere di combattere; al contrario... si deve rincarare la dose, diffondendo sempre di più il Vangelo e testimoniando Cristo. Anche perché se l’apostasia finale, è inevitabile, a seconda della risposta dell’uomo, può essere attenuabile. Più o meno marcata.
Per riscoprire la Fede, si deve ripartire dalla Scrittura in generale e dal Vangelo in particolare: nella sua interezza. Sì, certo, anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Ma senza un sostrato basato sulla Scrittura, e soprattutto sul Vangelo, il Catechismo, non si comprende. Diciamo che le cose coincidono, perché il CCC, riporta tutte le fonti bibliche di ogni norma. Ma se si ha quel sostrato, leggendo il CCC, ci si rende conto che si tratta di cose “ovvie”.


Glissiamo sull’Inno dell’Anno della Fede… http:// Anno della Fede - Inno ufficiale
Della serie: allontaniamo le persone così! Speriamo che i grandi autori di musica sacra moderna e contemporanea (italiani), scrivano qualcosa di… diverso.

Nell’attesa, provvisoriamente, proponiamo qualcosa che riteniamo migliore:
» È Gesù la Sorgente «

Buon Anno della Fede a tutti.


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Messaggio da Venerabile Beda » sabato 27 ottobre 2012, 17:38

Si rende noto, che durante l'Anno della Fede, è possibile ottenere l'Indulgenza Plenaria, nelle forme e nei modi indicati nel sito ufficiale:

http://www.annusfidei.va/content/novaev ... entia.html


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Messaggio da Venerabile Beda » domenica 23 dicembre 2012, 18:52

E Benedetto XVI, quale primo pescatore di uomini, nei limiti delle sue possibilità, ha accettato di iscriversi su Twitter, cercando di pescare uomini, secondo il mandato di Cristo. Del resto, se lui uscisse a Piazza San Pietro, sarebbe poco utile, oltre che pericoloso. Con twitter, ha avuto l'umiltà di mettersi in sintonia con una parte del mondo virtuale. Mondo eterogeneo, composto da credenti e non credenti, da persone colte e da persone profondamente ignoranti (che credono anche di essere colte, ma chi insulta, è solo ignorante. Punto. Non ci sono obiezioni valide).
In proporzione, tutti i vescovi e i sacerdoti, dovrebbero fare la stessa cosa... non virtualmente.... ma nelle piazze delle loro cattedrali e delle loro parrocchie. Forse qualcuno, lo sta già facendo. Anche lì, ci sarà chi apprezzerà, ci sarà l'indifferente, e ci sarà chi insulterà. Ma tutti moriremo. E tutti, dovremo rendere conto.


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Messaggio da Venerabile Beda » sabato 29 dicembre 2012, 13:49

Sapevo che Giosy Cento, non ci avrebbe deluso. Ecco una bella canzone, che ufficiosamente può sostituire l'Inno ufficiale dell'Anno della Fede. Attenzione: è una canzone molto particolare. Musicalmente semplice, ricalca l'esistenza dell'uomo. La prima strofa, rappresenta l'Infanzia, cantata da una bambina piccola; la seconda strofa la gioventù (preadolescenza, adolescenza, prima gioventù, seconda gioventù); la terza strofa l'età adulta; in riferimento a chi è sposato, padre, madre (famiglia) ma non solo; la quarta strofa "la terza età". Originale questa struttura. Che sottolinea la diversità della fasi della vita. Ma nella Fede, la risposta, indicata nel ritornello, è sempre la stessa. La stessa risposta, vissuta in modo diverso, a seconda dell'età.



La Fede è l'entusiasmo di credere in Gesù (Giosy Cento)
Canzone per l'Anno della Fede


Negli occhi c’è una Fede,
quella di mamma e papà;
e nelle loro dita, c'è la felicità.
Mi baciano con gli occhi,
mi danno insegnamenti;
io sono una bambina...
la Fede che cos’è?

La Fede è amare Dio,
la Fede è umiltà,
la Fede è abbandonarsi,
alla Sua volontà.
La Fede è bere l’Acqua,
nella semplicità,
la Fede è nei Valori...
è nella Carità.
La Fede è convinzione,
è vita sempre più,
la Fede è l’entusiasmo,
di credere in Gesù.


La Fede dei ragazzi,
è problematica,
i dubbi e le paure...
la Chiesa dove sta?!
Cerchiamo le risposte,
vogliamo Testimoni,
la Fede amico mio,
da giovani cos’è?

La Storia che viviamo,
famiglia e società,
c'è tanta confusione,
nell'interiorità...
Corriamo senza sosta,
ma dove andrà la testa?
La Fede amico mio,
da grandi che cos'è?

E noi che siamo anziani,
chiamati: "Terza età",
crediamo nel Signore,
la Forza Lui ci dà!
Ma spesso nel dolore,
pensiamo e dubitiamo.
Mi spieghi amico mio,
la Fede che sarà?

http:// La Fede è l'entusiasmo di credere in Gesù - Giosy Cento


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