Da un discorso del santo padre Benedetto XVI
Inviato: domenica 9 novembre 2008, 19:29
CITTA' DEL VATICANO, Domenica, 2 marzo 2008 (ZENIT.org)
“Siate discepoli e testimoni del Vangelo, perché il Vangelo è il buon seme del Regno di Dio, cioè della civiltà dell’amore!”, ha detto Benedetto XVI al termine della recita del Rosario.
“Siate discepoli e testimoni del Vangelo! Siate costruttori di pace e di unità!”, ha aggiunto.
Nelle testimonianze dei giovani che hanno preceduto l’arrivo del santo padre in Aula Paolo VI è stata espressa la difficoltà di contrastare l’ideologia del relativismo e il coraggio di dichiararsi apertamente cattolici.
“Il Cristianesimo – ha spiegato poi il papa – costituisce un legame forte e profondo tra il cosiddetto Vecchio Continente e il Nuovo Mondo. Basta pensare al posto fondamentale che occupano la Sacra Scrittura e la Liturgia cristiana nella cultura e nell’arte dei popoli europei e di quelli americani”.
Tuttavia, oggi “c’è bisogno di un’onesta e sincera riflessione, un esame di coscienza per vivificare questa comune ispirazione evangelica”.
“Occorre discernere – ha aggiunto il papa –, tra ciò che costruisce la 'civiltà dell’amorè, secondo il disegno di Dio rivelato in Gesù Cristo, e ciò che invece ad essa si oppone”.
Benedetto XVI ha quindi indicato ai partecipanti al Rosario gli esempi di alcuni giovani testimoni di vita evangelica che hanno segnato la storia dei due continenti: Benedetto da Norcia, Francesco d’Assisi, Karl Leisner, Martino di Porres, Rosa da Lima.
“Oggi, voi, giovani europei e americani – ha continuato –, Iddio vi chiama a cooperare, insieme con i vostri coetanei del mondo intero, perché la linfa del Vangelo rinnovi la civiltà di questi due continenti e di tutta l’umanità”.
Senza la “linfa del Vangelo”, ha spiegato il papa, le differenze presenti nelle grandi città europee e americane, sempre più cosmpolite, divengono motivo di divisione e di conflitto, non di arricchimento reciproco.
Benedetto XVI ha infine lanciato loro una sfida: “Siate intrepidi e generosi operatori della civiltà dell’amore, testimoniando la forza trasformatrice del Vangelo nella cultura contemporanea dei vostri continenti”.
“Siate discepoli e testimoni del Vangelo, perché il Vangelo è il buon seme del Regno di Dio, cioè della civiltà dell’amore!”, ha detto Benedetto XVI al termine della recita del Rosario.
“Siate discepoli e testimoni del Vangelo! Siate costruttori di pace e di unità!”, ha aggiunto.
Nelle testimonianze dei giovani che hanno preceduto l’arrivo del santo padre in Aula Paolo VI è stata espressa la difficoltà di contrastare l’ideologia del relativismo e il coraggio di dichiararsi apertamente cattolici.
“Il Cristianesimo – ha spiegato poi il papa – costituisce un legame forte e profondo tra il cosiddetto Vecchio Continente e il Nuovo Mondo. Basta pensare al posto fondamentale che occupano la Sacra Scrittura e la Liturgia cristiana nella cultura e nell’arte dei popoli europei e di quelli americani”.
Tuttavia, oggi “c’è bisogno di un’onesta e sincera riflessione, un esame di coscienza per vivificare questa comune ispirazione evangelica”.
“Occorre discernere – ha aggiunto il papa –, tra ciò che costruisce la 'civiltà dell’amorè, secondo il disegno di Dio rivelato in Gesù Cristo, e ciò che invece ad essa si oppone”.
Benedetto XVI ha quindi indicato ai partecipanti al Rosario gli esempi di alcuni giovani testimoni di vita evangelica che hanno segnato la storia dei due continenti: Benedetto da Norcia, Francesco d’Assisi, Karl Leisner, Martino di Porres, Rosa da Lima.
“Oggi, voi, giovani europei e americani – ha continuato –, Iddio vi chiama a cooperare, insieme con i vostri coetanei del mondo intero, perché la linfa del Vangelo rinnovi la civiltà di questi due continenti e di tutta l’umanità”.
Senza la “linfa del Vangelo”, ha spiegato il papa, le differenze presenti nelle grandi città europee e americane, sempre più cosmpolite, divengono motivo di divisione e di conflitto, non di arricchimento reciproco.
Benedetto XVI ha infine lanciato loro una sfida: “Siate intrepidi e generosi operatori della civiltà dell’amore, testimoniando la forza trasformatrice del Vangelo nella cultura contemporanea dei vostri continenti”.