Dio ci ama oltre la nostra comprensione
Inviato: sabato 10 novembre 2012, 17:21
Ho bisogno di condividere questa riflessione.
Ipotesi: l’amore ha bisogno di manifestarsi in un “essere amato” o essenza da amare, essendo Dio Amore per sua stessa essenza, ha creato un essere da amare. Per amore e per amare ha creato l’uomo.
L’uomo, immagine e somiglianza di Dio, non uguale (amare, non è un verbo riflessivo). Se fosse stato Uguale avrebbe amato se stesso. A Sua immagine e Somiglianza quindi simile. Essendosi nutrito con il frutto proibito della conoscenza ha scelto di essere come Dio, libero di scegliere, esprimere se stesso nel fare il proprio volere. Simile ma non uguale quindi imperfetto. Nell’imperfezione viene generato tutto ciò che non è bene. L’errore viene dalla parte dell’uomo dissimile a Dio, la parte imperfetta.
La violenza, il sopruso, la distruzione, la tristezza, il dolore, l’assurdo viene dalla libertà dell’uomo che essendo imperfetto può quindi sbagliare.
Dio ha creato l’uomo a Sua immagine, spesso, invece, è l’opposto: l’uomo che ha creato Dio a sua immagine e questo ha generato grossi errori sulla conoscenza di Dio.
DIO CI AMA OLTRE LA NOSTRA COMPRENSIONE
Il dolore più forte, insopportabile , assurdo, contro l’ordine naturale delle cose è per un padre assistere alla sofferenza di un figlio.
Un Figlio che nella vita ha solo amato, donato al mondo ogni bene, profuso gioia, serenità e pace, un figlio in cui il Padre si è compiaciuto.
Assistere immobile alla sua cattura, agli insulti, alle assurde calunnie e alle ingiuste accuse diffamatorie, agli schiaffi sul viso delicato, alle percosse sul corpo mai prima d’ora colpito perché cresciuto in una Famiglia che lo ha solo amato, alla flagellazione che lacerava brutalmente la pelle, quella pelle che un padre può solo accarezzare e proteggere, alle fratture per i colpi violenti di uomini ignoranti e brutali, alla crudele deposizione di una corona di spine e alla compressione sul capo con un pezzo di legno perché il carnefice non si ferisse le mani, allo svenimento e alla caduta per sfinimento e ancora e ancora sotto il peso della croce, a quelle amate mani che venivano orrendamente trapassate dai chiodi della barbarie e soprattutto al grido disperato di aiuto che il Figlio-Uomo agonizzante ha rivolto al Padre prima di morire.
Come può essere chiamato Padre Buono? Nessun padre avrebbe resistito nell’impassibilità, Essendo poi Dio sarebbe stato assolutamente facile un qualsiasi intervento per interrompere lo scempio.
Invece ha permesso tutto questo per Amore.
Una prova che già aveva voluto in Abramo, e che essendo Egli Amore non ha poi consentito.
Ma che bisogno c’era questa volta di lasciare completare il sacrificio? Se fosse intervenuto avrebbe ottenuto anche l’immediata conversione di quelli che speravano nell’intervento Divino.
Così facendo invece ci ha dimostrato quanto grande sia il Suo Amore per ognuno di noi, ha sofferto nel Figlio poiché il Figlio è come Lui non simile ma Uguale, ha permesso il Sacrificio affinché noi vediamo e comprendiamo quanto ognuno di noi sia importante per Lui. Abramo era pronto al sacrificio estremo, Lui lo ha fatto.
Nella spaventosa sofferenza del Figlio e del Padre noi riconosciamo l’Amore Infinito di Dio per dimostrare ancora una volta che l’uomo è libero e come tale può scegliere, anche di uccidere il Figlio di Dio.
Il suo essere Uomo, vicino all’uomo, non è soltanto nella parola, ma nella condivisione estrema delle nostre sofferenze, anche la più assurda e ingiusta come la crocifissione del Figlio.
Ipotesi: l’amore ha bisogno di manifestarsi in un “essere amato” o essenza da amare, essendo Dio Amore per sua stessa essenza, ha creato un essere da amare. Per amore e per amare ha creato l’uomo.
L’uomo, immagine e somiglianza di Dio, non uguale (amare, non è un verbo riflessivo). Se fosse stato Uguale avrebbe amato se stesso. A Sua immagine e Somiglianza quindi simile. Essendosi nutrito con il frutto proibito della conoscenza ha scelto di essere come Dio, libero di scegliere, esprimere se stesso nel fare il proprio volere. Simile ma non uguale quindi imperfetto. Nell’imperfezione viene generato tutto ciò che non è bene. L’errore viene dalla parte dell’uomo dissimile a Dio, la parte imperfetta.
La violenza, il sopruso, la distruzione, la tristezza, il dolore, l’assurdo viene dalla libertà dell’uomo che essendo imperfetto può quindi sbagliare.
Dio ha creato l’uomo a Sua immagine, spesso, invece, è l’opposto: l’uomo che ha creato Dio a sua immagine e questo ha generato grossi errori sulla conoscenza di Dio.
DIO CI AMA OLTRE LA NOSTRA COMPRENSIONE
Il dolore più forte, insopportabile , assurdo, contro l’ordine naturale delle cose è per un padre assistere alla sofferenza di un figlio.
Un Figlio che nella vita ha solo amato, donato al mondo ogni bene, profuso gioia, serenità e pace, un figlio in cui il Padre si è compiaciuto.
Assistere immobile alla sua cattura, agli insulti, alle assurde calunnie e alle ingiuste accuse diffamatorie, agli schiaffi sul viso delicato, alle percosse sul corpo mai prima d’ora colpito perché cresciuto in una Famiglia che lo ha solo amato, alla flagellazione che lacerava brutalmente la pelle, quella pelle che un padre può solo accarezzare e proteggere, alle fratture per i colpi violenti di uomini ignoranti e brutali, alla crudele deposizione di una corona di spine e alla compressione sul capo con un pezzo di legno perché il carnefice non si ferisse le mani, allo svenimento e alla caduta per sfinimento e ancora e ancora sotto il peso della croce, a quelle amate mani che venivano orrendamente trapassate dai chiodi della barbarie e soprattutto al grido disperato di aiuto che il Figlio-Uomo agonizzante ha rivolto al Padre prima di morire.
Come può essere chiamato Padre Buono? Nessun padre avrebbe resistito nell’impassibilità, Essendo poi Dio sarebbe stato assolutamente facile un qualsiasi intervento per interrompere lo scempio.
Invece ha permesso tutto questo per Amore.
Una prova che già aveva voluto in Abramo, e che essendo Egli Amore non ha poi consentito.
Ma che bisogno c’era questa volta di lasciare completare il sacrificio? Se fosse intervenuto avrebbe ottenuto anche l’immediata conversione di quelli che speravano nell’intervento Divino.
Così facendo invece ci ha dimostrato quanto grande sia il Suo Amore per ognuno di noi, ha sofferto nel Figlio poiché il Figlio è come Lui non simile ma Uguale, ha permesso il Sacrificio affinché noi vediamo e comprendiamo quanto ognuno di noi sia importante per Lui. Abramo era pronto al sacrificio estremo, Lui lo ha fatto.
Nella spaventosa sofferenza del Figlio e del Padre noi riconosciamo l’Amore Infinito di Dio per dimostrare ancora una volta che l’uomo è libero e come tale può scegliere, anche di uccidere il Figlio di Dio.
Il suo essere Uomo, vicino all’uomo, non è soltanto nella parola, ma nella condivisione estrema delle nostre sofferenze, anche la più assurda e ingiusta come la crocifissione del Figlio.