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Ricerca di comunicazione sul messaggio evangelico

Inviato: domenica 28 ottobre 2012, 15:52
da Sirio
Buongiorno. Sono alla ricerca di un sistema di comunicazione efficace per far conoscere il Messaggio evangelico alle persone che non fanno parte di gruppi religiosi.
In particolare ai giovani che spesso interpretano le esteriorità della Chiesa e il suo linguaggio così diverso e distante dal loro confondendo il lato umano spesso debole e confondente con la Parola. Perché non passa il messaggio di gioia che è alla base della nostra religione?

Ricerca di comunicazione sul messaggio evangelico

Inviato: domenica 28 ottobre 2012, 17:20
da Venerabile Beda
È molto interessante l’argomento da te aperto. Naturalmente io posso esprimere solo la mia opinione, in quanto la questione è estremamente complessa. Da una parte, c’è un problema intrinseco… non del Cristianesimo, che in sé è perfetto… sulla carta… ma nella sua applicazione; diceva un grande: “Se il mondo non crede a Cristo, una testimonianza non funziona: noi!”. Ed è verissimo. Infatti, Benedetto XVI e i suoi immediati predecessori, hanno messo più volte l’accento sulla testimonianza. Dall’altra parte, c’è un problema di conoscenza.

68 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; 69 noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
(Giovanni 6, 68-69)
Credere e conoscere. Parli di giovani. Ma vale per tutti: molta gente, crede, ma non conosce, ovvero, conosce male o superficialmente. Tu parli di gioia. Giusto: il Cristianesimo è la Religione della vita, della Resurrezione; sì… ma dopo che si è portata la croce… non prima:
Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.
(1 Corinzi 2,2… ma consiglio vivamente la lettura dell’intero capitolo)
Crocifisso… poi… dopo… si parla di Resurrezione, gioia, ecc.
Questo è il vero Cristianesimo. L’Unico solo vero Cristianesimo: sofferenza, dolore, morte… poi dopo… gioia e resurrezione. Dopo. Certo, anche qui ci sono significativi anticipi di gioia: se si abbraccia e si accetta la croce. Tutto questo in un mondo dominato sempre più dalla materialità diventa difficile da trasmettere. In un mondo dove la gente misura tutto solo con l’avere e con l'apparire o al massimo con l’essere (dove invece davanti a Dio conta solo il comportarsi o almeno lo sforzarsi di comportarsi in un certo modo) diventa sempre più difficile comprendere il senso. A un certo punto, alcuni genitori, hanno smesso di insegnare le preghiere ai bambini, di leggere loro il Vangelo, di farli andare a Messa la Domenica; quando in questo modo il bambino diventa ragazzo, non ha alcuna familiarità con la Fede. Certo… anche la Chiesa ha le sue pecche, ma in questo senso, nella forma non nella sostanza. Hai ragione, quando implicitamente dici che la Chiesa deve aggiornare il suo linguaggio. E non poco. A condizione però che i nuovi termini, rendano l’idea di ciò di cui si parla. Io posso non parlare di peccato e forse anche di adulterio: ma deve rimanere il concetto che non mettere Dio al primo posto nella nostra vita, è sbagliato, stupido e dannoso; che tradire (come lo vogliamo chiamare? Fare una carognata? Sempre quello è il concetto!), è la cosa peggiore che un essere umano possa fare. E via discorrendo. Proprio oggi, Benedetto XVI nella sua omelia, invoca un Rinnovamento nella Chiesa e della Chiesa; ma aggiunge un aggettivo: spirituale. In cosa consiste questo? Nel ritornare alle origini, al Vangelo, a Cristo. Non certo nel cambiare le regole stabilite da Cristo stesso. Si deve comprendere una cosa… se tu cerchi spinaci ma io distribuisco pesche… io queste pesche le potrò distribuire nel migliore dei modi… sbucciate, tagliate, con ghiaccio, e con gli ombrellini ecc. ma se tu continui a cercare spinaci, non ci si troverà mai. Fuor di metafora: tu parli di gioia, giovani, ecc. I giovani che puntano alla gioia materiale (soldi, sesso, bellezza fisica, ecc.) non la troveranno nel Cristianesimo. Diceva qualcuno (a mio avviso con un’iperbole): “L’Inferno è pieno di donne belle e avvenenti”. Io mi permetto di rettificare: “L’Inferno è pieno di donne belle e avvenenti che non stavano al loro posto”; donne come uomini, ovviamente. La materialità, la sensualità (nel senso etimologico del termine… percepire tutto solo con i sensi)… questa cozza col Cristianesimo. Perché la gente crede e non conosce?? Perché legge poco il Vangelo, la Scrittura, il Catechismo. È una Fede solo emotiva. E non ci vuole nulla a far crollare una Fede solo emotiva: basta un’emozione occasionale un po’ più forte. L’Amore, quello vero, è una passione travolgente, che ti rende capace di dare la vita. Spesso la nostra Fede, si basa su una... cotta adolescenziale, se non preadolescenziale. Tutto basato solo sull'emotività.
Infine, faccio presente, che non è che c’è la crisi della Fede (Cristiana) e il resto è un Eden. C’è la crisi religiosa in genere, c’è la crisi economica, la crisi politica. Consiglio di leggere il nostro argomento Tutto è in crisi… ops.
C’è anche la crisi di Fede. Ma perché tutto è in crisi? Semplicemente, perché l’uomo, accecato dalla materialità, dal relativismo, mette se stesso al posto di Dio. I risultati, tendono al fallimento della nostra società. Ma la Fede Cristiana, non dovrebbe essere immune da questo? No, perché il Figlio di Dio, si è fatto uomo, e scende in basso con noi; ma anche perché la Chiesa, nello specifico il clero, deve rinnovarsi, tornado a cercare le persone: devono tornare ad essere pescatori di uomini. E non come alcuni stoltamente pensano… per cambiare le regole date da Cristo. Quando si farà quello si sarà davvero all’apostasia finale. E non è escluso che questi possano essere i prodromi o addirittura l'inizio della citata apostasia.

Ricerca di comunicazione sul messaggio evangelico

Inviato: martedì 30 ottobre 2012, 19:17
da Sirio
Trovo nelle tue parole una grande conoscenza, ma avverto un po' di "pesantezza mistica" (consentimi il termine) quando mi parli di unico solo vero Cristianesimo fatto di sofferenza, dolore, morte e poi solo dopo resurrezione. Penso che ci sia la croce sicuramente ma il Vangelo è prevalentemente conforto, luce, insomma Buona Novella e quindi gioia! Quando leggevo la Bibbia e interpretavo Dio descritto nel Vecchio Testamento, rimanevo angosciato e spaventato. Quando il Dio degli Eserciti è diventato il Dio Padre di Gesù e Padre Nostro ho iniziato un percorso che mi ha portato a conoscerlo nell'Amore e non nella Paura e nel "devo per evitare il castigo e la Sua ira"...
Sento che la croce sia inevitabile per ogni essere vivente dal momento che nasce nel dolore e spesso nella vita ne deve portare il peso, ma a maggior ragione si deve trovare significato e conforto nella fede e la giusta accettazione porta il deserto a fiorire... ma per questo ci vuole la conoscenza vera del significato profondo della nostra esistenza che solo Dio riconosciuto come Padre amorevole di ognuno di noi ci può dare.
Ho visto l'Amore di Dio in alcuni amici e parenti missionari, nei loro gesti concreti e soprattutto nella loro gioia di essere figli di Dio, mi hanno aiutato a capire...
Vorrei trovare un metodo di comunicazione che vada oltre i gruppi d'incontro, perché noi ci siamo, in un modo o nell'altro arrivati, ma c'è fuori una umanità di "assetati" che brancola nel buio delle banalità e delle "vie di fuga". Bisogna essere seducenti e rivelare la bellezza della nostra fede in modo che ogni essere possa sentire rivolto a se il Messaggio fondamentale: senti che ti amo anche solo solo per il fatto che esisti e la tua vita è preziosa perché sei stato creato e fai parte di un progetto divino, forse non è stato perfetto il genitore che ti ha generato, ma esiste un Padre che ti ama esattamente per quello che sei e per come hai bisogno di essere amato e questo "Papà Perfetto" ti chiede soltanto di lasciarti amare e di farsi conoscere. Solo così potrai rispondere alla regola del Vangelo che non è più "comandamento" ma logica conseguenza: ama Dio sopra ogni cosa e Ama il prossimo tuo come te stesso... ovviamente.

Ricerca di comunicazione sul messaggio evangelico

Inviato: martedì 30 ottobre 2012, 20:43
da Venerabile Beda
A molte persone se inizio a parlare di Dio Amore, di Dio che ama, comprende perdona e protegge, la prima cosa che mi dicono è: "Dov'era Dio durante il Nazismo? Dov'era Dio quando mio figlio moriva all'età di nove anni? Ma tu lo sai che ogni giorno 26 mila bambini muoiono di fame? E questo sarebbe Dio Amore? Perché Dio consente i terremoti? Se Dio è Amore, perché mio figlio è disabile?" E via discorrendo. Peraltro, avendo vissuto sulla mia pelle, un paio di queste esperienze, so quanto possa essere fastidioso, sentire certe espressioni "Dio è Amore" e simili, quando sono dette da persone a cui è andata "piuttosto liscia" nei più svariati settori. Dico questo da persona di Fede, sapendo che la Fede, può dare una vera risposta a ognuna di quelle critiche. Ma non ritengo mai, mai saggio, esordire dicendo: "Dio è Amore". "Dio è Amore", non è l'incipit; "Dio è Amore" è la conclusione di un dialogo, di un percorso, di un'esperienza, che solo in questo modo diventa credibile. Una Fede matura, adulta. Altrimenti, a mio avviso, se si esordisce dicendo "Dio è Amore" e questo tu non puoi dimostrarlo concretamente, pensano (e non a torto) che racconti favolette. Ma il Cristianesimo, non è una favoletta... è l'Amore che si manifesta attraverso la sofferenza, la morte, e quindi la resurrezione di Cristo.
Non è l'Amore che si manifesta attraverso la resurrezione, senza passare dalla sofferenza e dalla morte. Questa è una valle di lacrime, come dice la Salve regina. Che poi in questa valle di lacrime, si possa sentire forte e potente l'Amore di Dio, la gioia... è altra questione. Ma valle di lacrime rimane. Come si fa a dire (come incipit) "Dio è Amore", a una ragazza che è stata violentata? Io non ritengo saggio esordire così. Viceversa, ritengo saggio esordire con la croce, con la sofferenza, sapendo che così, nessuno mi potrà dire che racconto favolette. Una croce, che ha sempre come prospettiva la Resurrezione, sia chiaro. Altrimenti, nemmeno questo sarebbe Cristianesimo. Ma non si risorge se non prima si muore.
Per cui la mia, non è stanchezza mistica... ma semplicemente, realismo. O se preferisci stanchezza di vita vissuta e conosciuta. Guardare la realtà per quello che è... non per quello che noi vorremmo che fosse. La vita è una valle di lacrime, con momenti belli, se noi sappiamo vivere correttamente. È un esilio... che può essere gradevole. Ma esilio rimane.
Circa la digressione fra Antico e Nuovo Testamento:

41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Questo è il Vangelo... non è un libro storico dell'Antico Testamento. A proposito di conoscenza.


E ancora:
E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
Matteo 25,30
Sempre il Vangelo.


Ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna.
Marco 3,29

Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
Luca 13,28
Luca... lo scriba della mansuetudine di Dio; l'evangelista che più di ogni altro sottolinea la Misericordia di Dio... l'evangelista della parabola del padre misericordioso o del figliol prodigo!


Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui.
Giovanni 3,36
Tutti e quattro i vangeli.

5 Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 6 il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; 8 sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla Verità e obbediscono all'ingiustizia. 9 Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il male, per il Giudeo prima e poi per il Greco; 10 gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo prima e poi per il Greco, 11 perché presso Dio non c'è parzialità.
Romani 2,5-11


Salto per brevità tutte le altre lettere di Paolo e le lettere degli altri apostoli, ma c'è almeno un chiarimento analogo per quasi ogni lettera.


E naturalmente...
Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!
Apocalisse 22,15

Tutte citazioni del Nuovo Testamento. A partire dal Vangelo. Quindi, di cosa stiamo parlando? Dio è Amore... ma se si viola la Sua Legge, si viene sbattuti all'Inferno e in eterno. Si paga in questa vita e nell'altra, a seconda dei casi. E di solito, si viene premiati solo nell'altra; qualche volta, raramente, anche in questa. Proprio per non raccontare favolette. Se poi si vuole fare la discussione per cui Dio non condanna, ma siamo noi che ci condanniamo... è noto. Ma come dice un mio caro amico: "Ho caduto o sono caduto, sempre a terra ho arrivato". Il risultato non cambia. Che poi a Dio, essendo Amore, quale Padre buono, basti un minimo di collaborazione per essere salvati è vero. Ma se quel minimo non si fa... si viene dannati in eterno
dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Marco 9,48
Ancora il Vangelo.


Questo a proposito della conoscenza... dove si pensa che il Cristianesimo sia una sorta di "Volemose bene" tutti felici e tutti contenti. E dalla gente che conosce realmente la vita, viene preso come una favoletta.

Il Cristianesimo è l'Amore che si sacrifica:
13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Giovanni 15, 13-14

L'aver presentato Dio come solo Amore (togliendo l'altra dimensione di Dio, la Giustizia), ha reso il Cristianesimo poco credibile e poco realistico. Tuttavia, se tu nella tua spiritualità, senti di dover sottolineare l'Amore di Dio, è cosa buona e giusta. Purché si sottolinei l'Amore di Dio, senza omettere, nascondere la Giustizia. Cosa che discutibilmente alcuni fanno.
Quello stesso ragionamento, per cui, siccome Dio è Amore, alcuni ritiene che alla fine, Dio chiuderà un occhio su: divorzio, adulterio, omosessualità vissuta, e via discorrendo. No. Questo è solo un inganno di satana:

Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.
Galati 6,7
Ancora Nuovo Testamento. Ti consiglio di leggere un po' di più il Nuovo Testamento. Scoprirai che Dio non è solo Amore, ma anche Giustizia... (dove l'Amore ha una certa prevalenza, sì... ma senza annullare la Giustizia... altrimenti la vita, sarebbe molto diversa... meno morte, meno malattia, meno sofferenza, ecc.).

I fatti concreti, non le opinioni, le idee o i desideri.


Non è il tuo caso, l'omettere la Giustizia, ho capito. Ma se non si fa attenzione... molti cercano ogni occasione utile per ometterla, creando un'idea scorretta, distorta o quanto meno incompleta (e quindi comunque scorretta) di Dio, di Cristo, del Cristianesimo. Inventandosi così un Dio di comodo, un Cristo di comodo "che non sta né il Cielo né in Terra". L'Amore... mi pare abbastanza evidenziato e sottolineato. Anche troppo. Anche quando "non c'è". Mi pare poco presente la Giustizia.


Il Vangelo, si deve accettare nella sua interezza: parole e pagine dolci, parole e pagine dure. Il Cristianesimo, si deve accettare nella sua interezza. Non è a... "struttura modulare"... scelgo solo quello che mi piace. Non è un menu. È un unico piatto di portata. O si mangia tutto o non si mangia... "Non potete servire due padroni".
Oggi direbbe: "Non potete scegliere solo i comandi che preferite, che vi piacciono, omettendo il resto"; anzi ... lo ha detto:

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la Giustizia, la Misericordia e la Fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.
Matteo 23,23

Con un linguaggio più moderno:

"L'Amore si deve praticare, senza omettere la Giustizia". E specularmente: "La Giustizia si deve praticare senza omettere l'Amore".

Ricerca di comunicazione sul messaggio evangelico

Inviato: mercoledì 31 ottobre 2012, 23:32
da Sirio
Ti ringrazio molto della esauriente risposta al mio messaggio. Complimenti per la magnifica esegesi e per le numerose citazioni. (Capisco perché ti firmi Venerabile Beda...) riassume perfettamente le giuste reazioni che tutti, cristiani e no e io per primo fino a ieri, oppongono al tentativo estremamente delicato di interpretare il male e il dolore in qualsiasi forma esso si presenti con una prospettiva diversa da quello che è e che non sia ovviamente illusoria e favoleggiante. Dio è Amore (agape), non si può dimostrare, si può soltanto credere. Non penso sia una favoletta né una brutta storia con un lieto fine. Dalle tue parole ho avvertito una grande sofferenza derivata dalla tua storia personale e per questo, se me lo permetti vorrei che ti giunga un fraterno abbraccio. Avverto anche molta determinazione nell'esprimere il tuo convintissimo punto di vista.
Anche la mia storia contiene pagine di grande dolore, forse necessario per arrivare a comprendere (sembra che non ci siano alternative per crescere), ma quello che ho imparato da chi mi ha aiutato a sopravvivere e a volere oggi ricambiare il dono ricevuto, è che è l'Amore che aiuta e che è più forte anche della morte e non solo fisica.
Sono Medico Chirurgo e sono a contatto tutti i giorni con la sofferenza nel mio reparto e ti assicuro che lavorare con amore e trasmettere Amore è la cosa più bella che io possa fare. Alcune suore di clausura, che ho avuto in cura, da me interpellate per la mia richiesta di come comunicare il Messaggio Evangelico in modo "seducente" mi hanno detto di viverlo nella quotidianità. E questo più o meno lo sto facendo.
Ma il mio desiderio è poter esprimere anche con la comunicazione diretta che parli di un Dio che Ama e perdona sempre e non condanna chi ora si trova nella difficoltà. Se non avessi a mia volta ricevuto questa verità oggi probabilmente sarei uno dei tanti divorziati infelici con una famiglia distrutta e una montagna di rabbia da smaltire o scaricare sul prossimo.
Vorrei farti 2 domande: esiste per te l'Amore Gratuito? (Che non pretende niente in cambio?)
Quando Gesù guardò Pietro dopo essere stato rinnegato per la terza volta cosa esprimeva quello sguardo: tristezza, disgusto, disperazione, rabbia o Amore?
Molto bella anche la lettera ai Corinzi 13,1-13; l'Inno alla Carità.
Ti sono molto grato per l'attenzione che mi stai dedicando.