Omelia di Benedetto XVI 13 Gennaio 2013


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Venerabile Beda
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Omelia di Benedetto XVI 13 Gennaio 2013

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 13 gennaio 2013, 18:28

È interessante l'Omelia odierna, che si può trovare integralmente qui: http:// Omelia di Benedetto XVI 13 Gennaio 2013


Riporto uno degli stralci più significativi:
Non è facile manifestare apertamente e senza compromessi ciò in cui si crede, specie nel contesto in cui viviamo, di fronte ad una società che considera spesso fuori moda e fuori tempo coloro che vivono della fede in Gesù. Sull’onda di questa mentalità, vi può essere anche tra i cristiani il rischio di intendere il rapporto con Gesù come limitante, come qualcosa che mortifica la propria realizzazione personale; «Dio viene visto come il limite della nostra libertà, un limite da eliminare affinché l'uomo possa essere totalmente se stesso» (L’infanzia di Gesù, 101). Ma non è così! Questa visione mostra di non avere capito nulla del rapporto con Dio, perché proprio a mano a mano che si procede nel cammino della fede, si comprende come Gesù eserciti su di noi l’azione liberante dell’amore di Dio, che ci fa uscire dal nostro egoismo, dall’essere ripiegati su noi stessi, per condurci ad una vita piena, in comunione con Dio e aperta agli altri. «“Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1 Gv 4,16).

La Scrittura, i Padri e i mistici, attestano chiaramente, che negli ultimi tempi (senza attribuire a questa espressione valore di imminenza in termini umani) i credenti, saranno presi in giro per ciò in cui credono, per la Persona in cui credono. Alcuni, in particolare, asseriscono che saranno presi in giro quanti testimoniano, propongono la vera Famiglia (maschio e femmina in costanza di Matrimonio), quanti difendono il Valore della Fedeltà, del rispetto, dell'Amore vero.
Basti pensare alla recente strumentalizzazione della sentenza della Cassazione. Al di là del caso di specie, vero è quanto ha affermato mons. Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia:

''Se il metro è l''io' e la soddisfazione di tutti i suoi desideri, è chiaro che può accadere di tutto: appunto, la distruzione della civiltà. E questo è il nodo nel quale noi oggi ci troviamo. In effetti, gli ultimi ''no'' che ancora un po' resistono sono quelli alla poligamia e all'incesto: ma resistono ancora per quanto? E li stiamo già intaccando per una dittatura dell''io' che certamente come prima conseguenza ha la distruzione della famiglia e poi della città, della società e del concerto delle nazioni. Ecco perché la Chiesa, conoscendo - lei, esperta in umanità - la forza anche sociale e antropologica della famiglia, la difende in ogni modo: perché ama l'uomo, ama la donna, ama tutti, e non vuole che venga distrutta la culla dove nasce e si irrobustisce la stessa società''.
Ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla Luce, perché le loro opere erano malvagie.
Tutti siamo peccatori, e pieni di difetti. Ma alcuni, con sfacciataggine e arroganza, pretendono di legalizzare, normalizzare ciò che è male, ingiusto, sbagliato, immorale, cattivo, perverso, anomalo, anormale, contro natura.
E "chi" muove le fila dietro, mentre da una parte, fa passare per "evoluzione", per "conquiste, diritti civili", l'affermazione di questo male, dall'altra, fa passare per superata, antiquata, anacronistica, la Fede. La specialità di satana: mescolare le cose fino a confondere il Bene col male e il male con il Bene, in modo che non si capisca più dove finisce uno e dove inizia l'altro. Sicché la giusta tutela contro le discriminazioni, che vanno sempre combattute, diventa trampolino di lancio per l'affermazione di un perverso assetto sociale e culturale, finalizzato e ghettizzare Dio, e a mettere al centro, il nostro Io.
Satana, non ci dirà mai: "Ti dico io cosa è giusto". Ci dirà sempre: "Decidi tu cosa è giusto, a tua discrezione". Questo è l'inganno.


Il Venerabile Beda

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Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

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