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Gli aspetti religiosi cristiani della Pasqua

Inviato: sabato 7 aprile 2012, 13:56
da Venerabile Beda
Parlando della Pasqua Cristiana, si deve sempre partire dal Giudaismo. Per 4 secoli, il popolo israeliano, fu ridotto in schiavitù in Egitto. Era impossibile che un popolo (non numerosissimo allora) potesse ribellarsi da solo al potente Egitto. Solo un intervento divino, poteva cambiare le cose. Intervento divino che vi fu attraverso le piaghe, attraverso il Passaggio dal Mar Rosso, dove con mano potente, Dio liberò il Suo popolo, sterminando i suoi nemici. Note le prescrizioni per la cena pasquale: in piedi, in fretta, azzimi, erbe amare, agnello maschio, senza difetti, nato nell'anno. Il realtà noi sappiamo che quell'agnello, guarda caso, maschio e senza difetti, è figura di un altro Agnello, anch'esso maschio e senza difetti (ma in altro senso), l'Agnello di Dio, Gesù Cristo. Il Figlio di Dio, è l'Agnello di Dio; Colui che facendo la volontà di Dio Padre, si sacrifica da Agnello, morendo, facendosi mangiare (Eucarestia), risorgendo. Nella Pasqua ebraica, si celebra il Passaggio dalla condizione di schiavitù a quella di uomini liberi; nella Pasqua Cristiana, si celebra il Passaggio dalla schiavitù del peccato (la cui prima conseguenza è la Morte, insieme alla malattia, alla sofferenza fisica e spirituale), alla libertà dei figli di Dio, la cui prima conseguenza, è la Vita, nello specifico la Resurrezione. Come Israele non si poteva ribellare al Faraone senza un intervento divino, così l'uomo, non poteva ribellarsi al suo destino di morte. Era necessario un intervento divino. Ma un intervento divino ancora più straordinario. Se fosse bastata la Resurrezione... non ci sarebbe stato bisogno che il Figlio di Dio fosse crocifisso. Altri in passato, erano resuscitati (nella prospettiva della Resurrezione di Cristo). Ma era rimasto un fatto privato: limitato all'interessato. La Risurrezione di Cristo, invece, non è stata un fatto privato. È avvenuta per noi. Nessun uomo, avrebbe potuto pagare il debito dell'umanità. Solo il Figlio di Dio fatto uomo, poteva pagare il debito di Adamo, morendo e sconfiggendo la morte. Nessuno può vincere la morte. Tranne Dio. Infatti. La morte, colpisce tutti. Non guarda in faccia nessuno. Solo il sangue dell'agnello, inibiva l'attività dell'angelo della morte. Solo il sangue dell'Agnello, libera dalla morte (condanna eterna). Se quel sangue è nelle porte del nostro cuore, allora, potremo passare dalla morte alla Vita. Da questa schifezza che viviamo, alla vera Vita. Perché l'unica vera vita, è quella vissuta con Cristo. Ma non solo spiritualmente: anche fisicamente. Questo è il Passaggio. Che è un Passaggio, sì, spirituale, di Fede; ma anche culturale, concettuale. Cosa è il sangue? Certamente, l’Eucarestia, in prima battuta (che presume la Confessione, che presume Pentimento e sforzo di Conversione). Ma in seconda battuta, il sangue è anche lo spirito di preghiera, di penitenza, di rinuncia, di umiltà. L’affidarsi a Dio, al Vangelo di Cristo, per le scelte piccole e grandi. Senza pretendere di stabilire noi cosa è giusto e cosa è sbagliato. Con questo sangue, sulle porte del nostro cuore, anche noi potremo essere risparmiati (dal Giudizio di Dio).
Nella Messa in Coena Domini del Giovedì santo, si celebra l’Ultima Cena; nella grande preghiera del Giovedì santo, presso l’altare della reposizione, si cerca da credenti, di fare ciò che gli apostoli e i discepoli, non riuscirono a fare: vegliare e pregare con Gesù, che prega il Padre, di allontanare quel “calice”. Anche per questo è discutibile girare le chiese! Gesù ci chiede di rimanere (“fermi”) con Lui che prega e suda sangue. E noi ci mettiamo a “girare”? Gli apostoli a dormire, e noi (alcuni di noi) a girare! Ironico? No… triste o discutibile. E diventa intollerabile, quanto si sfocia nella superstizione: numero di chiese, numero di sepolcri che devono essere per forza dispari. Per cui se ho visitato quattro chiese, devo per forza visitare la quinta! Siamo matti??? [k-nooo] [k-nooo] Peraltro, l’altare della reposizione, non è un sepolcro. La terminologia popolare è sbagliata: Gesù deve ancora morire Giovedì notte. Logica e buon senso. L’altare della reposizione, è quello in cui viene riposta l’Eucarestia, e il Giovedì notte, si cerca di tenere compagnia a Gesù vivo e orante. L’altare della reposizone, non altro che “l’Orazione di Gesù nell’orto”. Che è diverso dal sepolcro. Ma certe mentalità, sono dure a morire, e l’ignoranza è brutta. Se poi ad esse si aggiunge la presunzione, è impossibile. Nel Venerdì santo invece, si celebra la Via Crucis, la Passione, la Morte di Cristo. Dopo il Venerdì santo pomeriggio si “potrebbe” parlare di sepolcro (fermo restando il debellarne il numero… anzi io imporrei di farli tutti pari, in barba ai superstiziosi che offendono la Fede con la loro superstizione; consapevolmente o meno). E la notte del Sabato santo… la notte più santa, più importante… in cui Gesù Cristo risuscitò, probabilmente sul finire della notte (una tradizione dice alle 3 del mattino, in opposizione alle 3 del pomeriggio, in cui morì). Non importa quando di preciso: mezzanotte, le tre, le quattro, le cinque, le sei… sappiamo che in quella notte, è cambiata la Storia, ed è cambiata la nostra esistenza, sia a livello individuale che collettivo. Nella notte del Sabato santo, quale vigilia della Domenica di Pasqua, attraverso la celebrazione della Veglia, si fa Memoria di tutto questo… e si rinnova tutto questo. E si celebra ovviamente anche nella Messa del Giorno di Pasqua, e in ogni Domenica, Pasqua della settimana.

Questi sono solo alcuni degli aspetti principali di ciò che è la Pasqua, senza naturalmente pretesa di esaustività.