Tutto è in crisi... Ops!


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Venerabile Beda
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Tutto è in crisi... Ops!

Messaggio da Venerabile Beda » martedì 20 marzo 2012, 18:12

Crisi finanziaria, crisi economica, crisi sociale, crisi di Fede, crisi dei valori, crisi educativa, crisi culturale, crisi esistenziale, e chi più ne ha, più ne metta. A ben guardare, sono tutti tipi di crisi, in misura più o meno diversa, strettamente collegati. La parola crisi, in greco crisis, significa scelta, decisione. Deriva da crino… io distinguo, giudico, valuto.
Ora, la crisi economica, per alcuni aspetti è una questione a sé. Però, come sarebbe folle un mondo comunista (a motivo del perverso materialismo, laicismo e relativismo insito in esso), lo è altrettanto un mondo dove l’avidità governa le azioni degli uomini, anziché la solidarietà, la generosità, la disponibilità a dividere quando si ha parecchio. Male uno e male l’altro. E forse il secondo è peggiore del primo. Perché tra i comunisti, qualcuno che aveva rispetto per Dio e per l’uomo si trovava (trova) sempre; gli avidi, non hanno rispetto nemmeno per se stessi. Il sommo Dante, “profeticamente”, diceva che la Cupidigia, la “Lupa”, era la madre di tutti i mali. Ed è vero. Certo, c’è il caso del povero che ruba il pane, sulla falsa riga di Jean Valjean; ma c’è il caso del ricco, del benestante, che ruba solo e soltanto per avidità. Il primo merita tutta la comprensione e l’elasticità possibile; il secondo, non merita alcuna pietà. Ma c’è anche un’avidità “onesta”. Chi guadagna onestamente più di 100 mila Euro l’anno… se non dona l’eccedenza a chi ha bisogno, sarà onesto, ma è avido! E quindi ingiusto. “Il nostro superfluo appartiene agli altri”. Questa è la crisi economica. Il resto sono chiacchiere e chiacchiere. Qualcuno, con questa crisi, si sta arricchendo… alla povertà di Tizio, corrisponde la ricchezza di Caio. Alla fine è così. E allora se la ricchezza in qualche modo non viene ridistribuita… non ci sarà nessuna reale soluzione. Sì.. sulla carta… le cose, dal punto di vista finanziario, andranno meglio… ma nella vita reale, il disoccupato, rimarrà disoccupato… e il precario, precario. La crisi economica (persone), è molto più importante di quella finanziaria. Quella interessa solo alle Banche, ai grandi investitori. Alla gente normale, interessa solo quella economica.


Inutile rilevare come la crisi sociale, sia strettamente legata a quella economica. Ma non solo… è legata a quella delle Fede, dei valori, alla crisi educativa, culturale… l’uomo, non distingue più il Bene dal male, a causa del relativismo. Certo, non tutti. Ma alcuni confondono il Bene, con il “fare quello che voglio fare, fare quello che io ritengo giusto”. Il Bene invece, è fare solo quello che è giusto, ma su canoni oggettivi, non soggettivi. Fermo restando che poi la coscienza ha il suo peso rilevante. Ma non fino a dichiarare bene ciò che è male:
Isaia 5,20 ha scritto: Guai a coloro che chiamano
bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.

Allora alcuni iniziano a dichiarare giusto, ciò che è intrinsecamente ingiusto: adulterio, omosessualità, ecc. Molti genitori, non educano i figli alla Fede… perché non credono: non insegnano le preghiere, non li portano a Messa… e non leggono ai figli il Vangelo. Certo, non tutti. E non è questa la sede adatta per stabilire se sono la maggioranza o la minoranza. Solo che una volta, anche a scuola, le preghiere le recitavano tutti; il Vangelo lo leggevano un po’ tutti… adesso non è più così. Ops… violenze in aumento, male in aumento, crimini in aumento, bullismo in aumento, stupri in aumento, ecc. Ops. Appunto. Certo… non proveniamo dal Paradiso. Ma non c’è un essere umano sul globo a cui la conoscenza del Vangelo non abbia fatto bene… o le preghiere; anche se poi nella propria libertà, si diventa atei, o non cristiani, o non cattolici. Mentre invece è certo, che l’assenza di queste cose, genera male. Sono fatti oggettivi… basta guardare la Storia contemporanea. L’uomo così, non la rende facile a Dio. Specularmente, Dio non la rende facile all’uomo. Detto con molto rispetto. Perché quando si ha notizia di bambini morti accidentalmente in un pullman, sia pure con presunte responsabilità umane… diventa tosta credere. E se a questo si aggiunge la morte violenta di altri bambini, a causa di un folle-cattivo... diventa ancora più tosta. Se a questo si aggiunge che i bambini in questione erano ebrei, diventa ancora più fastidiosa. Ma è la vita… e questa non è una villeggiatura… ma una Valle di Lacrime. Diventa un po’ come la discussione dell’uovo e della gallina: è l’uomo che se ne sbatte di Dio e di conseguenza Dio si comporta meno da Padre? Oppure Dio improvvisamente ha smesso di comportarsi da Padre, e l’uomo di conseguenza non si comporta più da figlio? A ben guardare, è molto più vera la prima che la seconda. Anche se quando ci sono di mezzo bambini… diventa tosta comunque. E diventa impossibile per chi rifiuta a priori il concetto di croce, di sofferenza, di rinuncia, sia pure con la prospettiva della Resurrezione. Ovvero il Cristianesimo. È forse questa la Grande Tribolazione? O il preludio della Grande Tribolazione? Non lo sappiamo. Questa crisi di Fede, è l’apostasia finale? O il preludio dell’apostasia finale? Non lo sappiamo. Ma è possibile. Sappiamo quello che ci è stato detto, e viene ricordato nel tempo di Quaresima, quando Gesù incontrava le donne di Gerusalemme in pianto: “Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli, perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. L’uomo è in crisi. Sia pur con tutti i distinguo e senza fare di tutta l’erba un fascio. L’uomo è in crisi, perché non sceglie più Dio, non sceglie più Cristo. Forse ufficiosamente, la stragrande maggioranza lo fa. Ma qui la questione è ufficiale. Sociale. Non è un’invocazione di Teocrazia (magari Cristocentrica) nella società. Ma un po’ di Cristianesimo in più, nel mondo, nella società, nella politica, nella scuola, nell’università, nel lavoro, farebbe solo bene. Come ben disse Giovanni Paolo II il grande: “Non abbiate paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”. Alcuni hanno risposto, rispondono e continueranno a rispondere a quest’appello. Altri… Gli hanno proprio sbattuto le porte in faccia. I risultati… sono cronaca… rapine, violenze, stupri, famiglie spaccate, bullismo, ecc. Ops…
Chissà perché?!


Il Venerabile Beda

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Tutto è in crisi... Ops!

Messaggio da Cielo » martedì 20 marzo 2012, 18:24

Infatti siamo in crisi perché nessuno (escluso pochi e santi) rinuncia a favore degli altri e al superfluo, alla comodità, al vizio... e oserei dire... a stare nella mischia dei pecoroni. Pochi decidono. Allora solamente quando saremo costretti rinunceremo ma sarà magari troppo tardi. Intanto aumentano i disoccupati (quelli veri), chiudono le fabbriche, purtroppo tanti giovani, smettono di "sperare". Speriamo che Dio ci aiuti.


“Non fate peccati, e state allegri”. San Filippo Neri

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