Re: De contemptus mundi (del disprezzo del mondo)
Inviato: martedì 30 novembre 2010, 7:14
Prima di tutto, io parlo solo per me.
È una mia scelta essere povero perché così ho capito il Vangelo.
Gli altri facciano come vogliono.
Il tuo discorso sarà senz'altro valido, ma noto come sembra che tu difenda la ricchezza anziché la povertà.
Io non sono ferrato sul Magistero della Chiesa: ho soltanto la mia Bibbia e il mio Catechismo.
Poi, quando ho un dubbio vado a cercare sul sito del Vaticano quello che dicono i Papi.
E sulla povertà Papa Woytila disse questo:
Dirò di più.
Il mio Catechismo dice questo:
Posso solo aggiungere questo: Chi ha orecchie intenda.
Ti saluto e ti abbraccio
È una mia scelta essere povero perché così ho capito il Vangelo.
Gli altri facciano come vogliono.
Il tuo discorso sarà senz'altro valido, ma noto come sembra che tu difenda la ricchezza anziché la povertà.
Io non sono ferrato sul Magistero della Chiesa: ho soltanto la mia Bibbia e il mio Catechismo.
Poi, quando ho un dubbio vado a cercare sul sito del Vaticano quello che dicono i Papi.
E sulla povertà Papa Woytila disse questo:
Non ti sembra un po' diverso da come imposti tu il discorso?1. Nel mondo contemporaneo, dove è¨ così stridente il contrasto tra le forme antiche e nuove di cupidigia e le esperienze di inaudita miseria vissuta da fasce di popolazione di enorme ampiezza, si rivela sempre più chiaramente già sul piano sociologico il valore della povertà liberamente scelta e coerentemente praticata. Dal punto di vista cristiano poi, la povertà è stata da sempre sperimentata come condizione di vita che rende più facile seguire Cristo nell'esercizio della contemplazione, della preghiera, della evangelizzazione. È importante per la Chiesa che molti cristiani abbiano preso più viva coscienza dell'amore di Cristo per i poveri e sentano l'urgenza di portar loro soccorso. Ma è altrettanto vero che le condizioni della società contemporanea pongono in evidenza con maggior crudezza la distanza che esiste tra il Vangelo dei poveri e un mondo spesso così accanito nel perseguire gli interessi legati alla bramosia della ricchezza, diventata idolo che domina tutta la vita. Ecco perché la Chiesa sente sempre più forte la spinta dello Spirito ad essere povera tra i poveri, a ricordare a tutti la necessità di conformarsi all'ideale della povertà predicata e praticata da Cristo, e a imitarlo nel suo amore sincero e fattivo per i poveri
Dirò di più.
Il mio Catechismo dice questo:
E con questo io ho esaurito i miei argomenti.2544 Ai suoi discepoli Gesù chiede di preferire lui a tutto e a tutti, e propone di rinunziare a tutti i loro averi 416 per lui e per il Vangelo. 417 Poco prima della sua passione ha additato loro come esempio la povera vedova di Gerusalemme, la quale, nella sua miseria, ha dato tutto quanto aveva per vivere. 418 Il precetto del distacco dalle ricchezze è vincolante per entrare nel regno dei cieli.
2545 Tutti i fedeli devono sforzarsi « di rettamente dirigere i propri affetti, affinché dall'uso delle cose di questo mondo e dall'attaccamento alle ricchezze, contrario allo spirito della povertà evangelica, non siano impediti di tendere alla carità perfetta ». 419
2546 « Beati i poveri in spirito » (Mt 5,3). Le beatitudini rivelano un ordine di felicità e di grazia, di bellezza e di pace. Gesù esalta la gioia dei poveri, ai quali già appartiene il Regno: 420
« Il Verbo chiama povertà di spirito l'umiltà volontaria dell'animo umano, e l'Apostolo ci addita come esempio la povertà di Dio quando dice: Da ricco che era, si è fatto povero per noi (2 Cor 8,9) ». 421
2547 Il Signore apostrofa i ricchi, perché trovano la loro consolazione nell'abbondanza dei beni. 422 « Il superbo cerca la potenza terrena, mentre il povero in spirito cerca il regno dei cieli ». 423 L'abbandono alla provvidenza del Padre del Cielo libera dall'apprensione per il domani. 424 La fiducia in Dio prepara alla beatitudine dei poveri. Essi vedranno Dio
Posso solo aggiungere questo: Chi ha orecchie intenda.
Ti saluto e ti abbraccio