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Re: Missione e gemellaggio

Inviato: lunedì 20 ottobre 2008, 15:17
da Nemamiah76
Grazie per queste perle di conoscenza della realtà africana... È senza dubbio una realtà triste, però ti sa dare tanto a livello umano...

Re: Missione e gemellaggio

Inviato: lunedì 20 ottobre 2008, 16:16
da Nancy
Grazie, Mary per la tua testimonianza.
Credo che sia molto importante dare testimonianza, per rendersi conto di quante persone lavorano
nel "nascondimento" e nel "silenzio" per portare l'amore di Dio in tutto il mondo.
Diceva Madre Teresa:
"Non accontentiamoci di dare i soldi.
I soldi non sono tutto. I poveri hanno bisogno dell'aiuto delle nostre mani, dell'amore dei nostri cuori.
L'amore, un grande amore, è la più bella espressione della nostra religiosità"

Servire i poveri è servire Gesù.
Quali progetti state portando avanti in questo momento?
Vi occupate anche di progetti per la promozione della donna?

Re: Missione e gemellaggio

Inviato: lunedì 20 ottobre 2008, 18:13
da Miriam
Che bello scoprire una fede così vera ieri sera alla messa missionaria ha parlato una suora raccontando di avere a disposizione solo cinque min scherzando ha detto che è appena il tempo che la si usa per salutarsi tutti all'arrivo in chiesa. Mi sono interrogata sulla bellezza di questa abitudine che non si usa qui e mi sono chiesta come vederebbero certe nostre messe di venti minuti massimo mezz'ora.
Tanta fatica per essere elegantissimi per poi vedere chiudere tutto in mezz'ora sicuramente mi sa che non sarebbero d'accordo. Vero Mary???

Re: Missione e gemellaggio

Inviato: lunedì 20 ottobre 2008, 22:04
da Mary
Beh se pensiamo che la gente per essere in chiesa all'ora della messa fa Km e Km, si alza al mattino prestissimo, e i bambini poi a stomaco vuoto... penso che per loro il tempo non conti.
Mio marito la prima volta che si recò in Africa nella parrocchia gemella disse: "Il tempo in africa si ferma"! (In Africa non ci sono infarti come da noi).
Cmq sono del parere che non possiamo fare paragoni con i nostri e i loro usi e costumi.
Ogni popolo è una ricchezza per l'altro... bisogna cogliere il positivo di ogni cosa!
In Africa le Messe sono danzate, "cantatissime", canti che non finiscono maiii, le prime volte ti incanti dopo ti stanchi, noi non siamo abituati, loro stanno anche 7 lunghissime ore in chiesa per una messa solenne senza mangiare, senza bere, senza andare alla toilette... io l'ultima volta per la celebrazione di ordinazione scerdotale uscivo ed entravo dalla chiesa e se fosse durata ancora un po' sarei svenuta. Al contrario loro vengono da noi e la prima impressione è di freddezza incredibile.
Poi credo che loro essendo un paese da poco evangelizzato (solo cento anni in Congo) hanno ancora molto più entusiasmo di noi!
[k-smack]

Re: Missione e gemellaggio

Inviato: martedì 21 ottobre 2008, 8:55
da Mary
Quali progetti state portando avanti in questo momento?
Vi occupate anche di progetti per la promozione della donna?
Cara Nancy,
in questo momento stiamo portando avanti tantissimi progetti, uno che mi sta particolarmente a cuore è quello che abbiamo iniziato lo scorso anno un progetto per una "Casa del fanciullo", proprio nella mia parrocchia gemella.
Una casa centro di prima accoglienza per un soccorso celere per tutti i bambini che muoiono prima ancora di poter arrivare in ospedale anche per una semplice colica.
Lì la mortalità dei bimbi è altissima, se arrivano a cinque anni sono fortunati e non muoiono solo per la malaria ma anche per una semplice diarrea.
Nel 2006 in gennaio ho battezzato una bimba, le ho dato il nome Maria Federica (il mio unito a quello di mia figlia), dopo 1 mese seppi che era morta. Un grande dispiacere. Vi voglio qui di seguito postare un articolo che insieme ad una mia amica abbiamo fatto in seguito.







Maria Federica e Maria Giulia, piccoli angeli in cielo








Maria Federica il 5 Maggio prossimo compirebbe tre anni, purtroppo non è arrivata neanche a uno, strappata alla vita per la malaria almeno così hanno detto. Maria Federica è il nome che io, madrina di battesimo, le ho dato unendo il mio nome a quello di mia figlia. Mi ricordo il giorno del suo battesimo come fosse oggi. Erano le sei del mattino e la chiesa era già gremita di gente quasi a scoppiare, l'odore intenso era forte e noi europei lo avvertiamo in modo particolare, era Domenica mattina. Georgette la mamma di Maria Federica era elegantissima e la bimba sfoggiava un bellissimo vestitino bianco che le avevo regalato io per l'occasione. Le bimbe che in quel giorno ricevevano il battesimo erano 3, le altre erano Maria Giulia e Margherita. Durante la celebrazione la mia bimba piangeva, forse aveva mal di pancia, me ne sono accorta dopo un po quando mentre la tenevo in braccio, mi sento un liquido caldo che mi colava nel braccio.....loro non hanno i pannolini, se li avessero non sarei qui a parlare di loro.
Delle tre bimbe che quel giorno sono state battezzate ne rimane solo una Margherita, Maria Giulia ci ha lasciate Domenica scorsa. Ho pianto tantissimo e non vedo l'ora di abbracciare la sua mamma disabile dalla nascita, ha avuto questa bimba senza essere sposata da una relazione extra (in quei posti è comune) Maria Giulia era la fonte unica della sua vita.Vi chiedo di essere con me durante la mia missione in gennaio e sin da ora a ognuno di voi chiedo di pensarmi nelle vostre preghiere. Una cosa bella Georgette la mamma della mia Maria Federica ha avuto il mese scorso 2 gemelli che io in gennaio battezzerò: questa volta i nomi saranno dei miei figli maschi! Il sogno nel cassetto di noi parrocchiani del Sacro Cuore di Modica è la realizzazione di un centro di primo soccorso nella nostra parrocchia gemella di Bingo, troppi bambini muoiono prima di arrivare a 5 anni.

Quel gennaio del 2006, mentre con mio marito Tonino camminavo per le vie di Bingo (in Congo), a far visita alle famiglie, nelle loro capanne, mi colpì tanto una mamma disabile, accovacciata davanti alla sua piccolissima capanna che allattava una bimba di appena un mese. Mi fece tanta tenerezza, ci salutammo e per un po’ siamo state insieme; non vi dico la folla di altri bimbi e di persone che ci hanno accerchiato. Quando sono andata via le ho regalato un Rosario e pensavo che non ci saremmo più riviste. L’indomani al parroco della parrocchia di Bingo abbiamo chiesto di adottare una bimba o due del villaggio: quale sorpresa quando mi portarono quel “piccolo fagottino” avvolto in stoffa coloratissima (tipiche africane), dicendomi che la mamma disabile aveva grandi necessità per vivere. Ci siamo abbracciate e abbiamo fatto un sacco di foto. La Domenica successiva, 15 gennaio 2006, abbiamo battezzato quella bambolina chiamandola Maria Giulia, ed aveva appena un mese. Con la mamma abbiamo stretto un rapporto di amicizia semplice e sincero. Abbiamo continuato a scriverci e con mio marito ci siamo sempre presi cura della piccola Maria Giulia Soki Bafati, anche quando ha avuto bisogno di un ricovero in ospedale, di medicine ecc.. Ogni giocattolo, ogni vestitino che vedevo lo compravo e lo mettevo da parte per portarlo a Maria Giulia a Settembre, quando sarei tornata li. Ci siamo incontrati il mattino presto in chiesa e ci siamo abbracciate con tanto affetto, la piccola era cresciuta bene, cominciava a muovere i primi passi. L’ho presa in braccio, era una bellissima bambolina con le treccine fitte fitte, vestita in maniera ordinata e desiderosa dei nostri bon-bon (caramelle). Il suo papà era morto; purtroppo da quelle parti non è raro morire anche giovanissimi, a causa della mancanza di medicinali e antibiotici. Abbiamo trascorso a Bingo un'altra settimana insieme, abbiamo comprato a Francesca (questo è il nome della mamma di Maria Giulia) una macchina da cucire, lei è una brava sarta e con quello strumento si sarebbe potuta guadagnare da vivere. Eravamo contenti di questa adozione, perché ci apriva il cuore a quel mondo nuovo, sconosciuto, bellissimo ma allo stesso tempo bisognoso di ogni nostro gesto di carità. Ed eravamo contenti nel vedere la piccola Maria Giulia, il suo dolce sorriso, il suo modo di giocare con quei giocattoli “occidentali”, il suo visetto rotondo e suoi due occhi grandi e vispi. Anche adesso, che dovrò ritornare nel Congo il 12 Gennaio, ho preparato tantissime cose per lei… ma so che ormai le non c’è più. La piccola, dolce Maria Giulia è tornata in cielo il 27 Ottobre scorso, forse a causa di una allergia, ed io quella notte ho chiamato sempre il suo nome, Giulia, nel sonno, nonostante ancora non sapessi della sua morte. Non c’era un legame di sangue con questa famiglia, ma è certo che c’era un legame di amore, e quando l’amore è sincero e forte, anche a migliaia di chilometri, ti accorgi quando viene meno. Ho saputo che Francesca ha parlato dopo 3 giorni. Il suo dolore, il dolore di una mamma rimasta ormai sola, ha passato il continente africano ed è giunto fino a noi. Cara Francesca, abbiamo un bellissimo angioletto in cielo io e te; ci sosterremo a vicenda e non ti abbandoneremo nel tuo immenso dolore.

Un abbraccio, a presto Maria

Queste due nostre testimonianze vi danno l'idea di cosa ci ha mosso a iniziare il progetto della "Casa del fanciullo. Per quanto riguarda le donne ne parlerò in seguito Nancy carissima, non vorrei tediarvi ancora oggi. Bacio


Io con le due gemelline, sorelline di Maria Federica, le ho battezzate a Gennaio, pensavo fossero 2 maschietti, ma invece trovai ad attendermi 2 bellissime bimbe (Mariuccia e Alessandra), la famiglia di Maria Federica è una famiglia che ho adottato insieme a mio marito e i miei figli, frutto di uno dei progetti che avremo modo di commentare se vi interessa "Adozioni famiglie".