Missione e gemellaggio
Inviato: domenica 19 ottobre 2008, 21:33
"Vedere oltre"
È così che vent'anni fa comincia dall'intuizione di 2 vescovi, uno della diocesi di Noto (la mia) e uno del Congo, il gemellaggio tra due diocesi.
Nonostante non ci fossero punti fermi, risultati immediati, pubbliche gratificazioni.
Il loro coraggio è stato quello di gettare le basi di un incontro che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe consentito un "cammino" delle due comunità gemelle anche oltre il tempo del loro personale mandato: e così è stato. Lo "spirito del gemellaggio" fu abbracciato dai loro successori senza esitazione, senza maggiori interrogativi, semplicemente nella Fede. Per questo dobbiamo essere grati a questi Pastori, Padri del gemellaggio, se oggi, nello spirito per mezzo di loro instaurato, si cominciano ad intravedere i frutti concreti del cammino delle due comunità gemelle, se oggi esistono realmente due comunità gemelle, la Diocesi di Noto e la Diocesi di Butembo - Beni.
Il resistere all'esigenza di immaginare risultati immediati come conseguenza del nostro "intervento"; il pensare che nei disegni del Signore possa anche esserci una risposta di "lungo periodo"; il sentirsi parte viva di una Comunità intimamente legata ad un'altra, anche se a migliaia di chilometri di distanza, che è pronta ad accoglierci ogni volta con sconfinato entusiasmo, con il calore della vera festa. La festa di due Comunità che si sono incontrate e che non si vogliono più perdere.
da vent'anni quindi la mia Diocesi è gemellata con Butembo Beni, quasi ogni parrocchia della mia Diocesi è gemellata con una parrocchia di Butembo-Beni.
Io dal 1995 vivo la missione, prima dall'esperienza di mio marito che va per ben 2 volte prima di me e poi dal vivo quasi ogni anno.
Non voglio dilungarmi stasera, però vi racconterò, se siete interessati, strada facendo un po' delle mie esperienze anche attraverso la mia testimonianza.
Oggi non potevo fare a meno di scrivere qualcosina, è una giornata troppo importante per me e per tutti coloro che hanno a cuore la missione.
È così che vent'anni fa comincia dall'intuizione di 2 vescovi, uno della diocesi di Noto (la mia) e uno del Congo, il gemellaggio tra due diocesi.
Nonostante non ci fossero punti fermi, risultati immediati, pubbliche gratificazioni.
Il loro coraggio è stato quello di gettare le basi di un incontro che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe consentito un "cammino" delle due comunità gemelle anche oltre il tempo del loro personale mandato: e così è stato. Lo "spirito del gemellaggio" fu abbracciato dai loro successori senza esitazione, senza maggiori interrogativi, semplicemente nella Fede. Per questo dobbiamo essere grati a questi Pastori, Padri del gemellaggio, se oggi, nello spirito per mezzo di loro instaurato, si cominciano ad intravedere i frutti concreti del cammino delle due comunità gemelle, se oggi esistono realmente due comunità gemelle, la Diocesi di Noto e la Diocesi di Butembo - Beni.
Il resistere all'esigenza di immaginare risultati immediati come conseguenza del nostro "intervento"; il pensare che nei disegni del Signore possa anche esserci una risposta di "lungo periodo"; il sentirsi parte viva di una Comunità intimamente legata ad un'altra, anche se a migliaia di chilometri di distanza, che è pronta ad accoglierci ogni volta con sconfinato entusiasmo, con il calore della vera festa. La festa di due Comunità che si sono incontrate e che non si vogliono più perdere.
da vent'anni quindi la mia Diocesi è gemellata con Butembo Beni, quasi ogni parrocchia della mia Diocesi è gemellata con una parrocchia di Butembo-Beni.
Io dal 1995 vivo la missione, prima dall'esperienza di mio marito che va per ben 2 volte prima di me e poi dal vivo quasi ogni anno.
Non voglio dilungarmi stasera, però vi racconterò, se siete interessati, strada facendo un po' delle mie esperienze anche attraverso la mia testimonianza.
Oggi non potevo fare a meno di scrivere qualcosina, è una giornata troppo importante per me e per tutti coloro che hanno a cuore la missione.